(s.m.) saluto o complimento ossequioso, comportamento eccessivamente cerimonioso e affettato; gentilezza insincera, che può nascondere secondi fini. Il termine è per lo più utilizzato al plurale: Pinocchio non potendo rispondere con le parole a motivo delle monete che aveva in bocca, fece mille salamelecchi e mille pantomime… Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio (1883), cap. XIV «Non lasciarsi abbindolare dai …
salto dello squalo
(dall’inglese jumping the shark) punto di non ritorno, inizio della fine, inversione di popolarità: momento in cui qualcosa o qualcuno di grande successo inizia visibilmente il proprio declino perdendo consenso tra i fan; specialmente in ambito televisivo e cinematografico. La locuzione nacque dal 2º episodio della 5ª serie (“Hollywood — Part 2”) della popolare situation comedy statunitense Happy Days, trasmesso nel 1977, nel …
scelbino
(popolare, polemico/spregiativo) agente antisommossa dei reparti mobili della Polizia di Stato, →celerino. Da Mario Scelba, ministro dell’interno dal 1947 al 1953, che fu riorganizzatore della polizia di stato e in particolare dei “reparti celeri”, perfezionati in previsione di insurrezioni delle sinistre. Meno comune del sinonimo celerino, nacque negli ambienti di sinistra in polemica con il clima di repressione politica: I …
scram
(ing.) arresto di emergenza di un reattore nucleare mediante l’inserimento contemporaneo di tutte le barre di controllo; arresto di emergenza di una macchina o impianto. Una leggenda fa risalire questo termine al primo reattore della storia, il Chicago Pile–1 costruito a Chicago dallo staff di Enrico Fermi nell’ambito del Progetto Manhattan. Quando il reattore fu reso critico per la prima …
senza quartiere
senza tregua, senza sosta, senza pietà, con accanimento; anche in senso figurato, detto di situazione senza pace, di competizione agguerrita, di azione portata avanti con determinazione e intransigenza: Caccia senza quartiere agli imboscatori di cereali (Corriere della Sera, 24 novembre 1946. Pag. 2) Guerra senza quartiere tra sarti inglesi e parigini (Corriere della Sera, 10 gennaio 1960. Pag. 6.) Ci sono …
serendipità
(neologismo) la fortuna, la sensazione, la capacità di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. Deriva dalla italianizzazione del termine inglese serendipity, “parola d’autore” coniata nel XVIII secolo dallo scrittore inglese Horace Walpole, 4º Conte di Orford (1717 – 1797) e usata la prima volta in una …
sereticcio
(localismo campano, aggettivo) raffermo, detto di pane vecchio di qualche giorno e ormai duro, secco; dal latino serus, che significa tardivo, prodotto da tempo, vecchio. Nella tradizione culinaria napoletana, come in molte altre cucine regionali italiane, il pane “sereticcio” non è considerato “da buttare” ma diventa un ingrediente per altre preparazioni, come zuppe, polpette, oppure da consumare bagnato e condito come …