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salto dello squalo

In dizionario di Silvio DellʼAcqua

(dall’inglese jumping the shark) punto di non ritorno, inizio della fine, inversione di popolarità: momento in cui qualcosa o qualcuno di grande successo inizia visibilmente il proprio declino perdendo consenso tra i fan; specialmente in ambito televisivo e cinematografico. La locuzione nacque dal 2º episodio della 5ª serie (“Hollywood — Part 2”) della popolare situation comedy statunitense Happy Days, trasmesso nel 1977, nel quale il personaggio di Fonzie (Henry Winkler) –in pantaloncini da bagno e giubbotto di pelle– affronta il rivale californiano in una gara di sci d’acqua al traino di un motoscafo, la cui prova finale consiste nel salto di un recinto contenente uno squalo bianco. Questa esibizione di coraggio fu percepita da molti fans come esagerata ed incoerente, dando l’impressione che si volesse sopperire alla mancanza di idee con un espediente narrativo poco verosimile. Fu il critico radiofonico John Hein a coniare la locuzione jumping the shark (saltare lo squalo) in riferimento all’inversione di popolarità di un prodotto narrativo di successo. In realtà l’episodio del “salto dello squalo” segnò forse un punto qualitativamente basso della serie, ma non l’inizio di un effettivo declino in termini di ascolti: Happy Days andò in onda per altre sei stagioni (fino alla 11ª, trasmessa nel 1984) classificandosi per altre cinque tra le 25 serie più seguite.

Nuclearizzare il frigo

In inglese esiste un altro termine analogo, più specifico per le saghe cinematografiche: nuking the fridge, “nuclearizzare il frigorifero”, che indica il momento in cui la situazione è talmente incredibile (e ridicola) da far scemare la suspense sui successivi avvenimenti. Questa espressione nasce da una scena del film Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull, USA 2008), 4º episodio della saga dell’archeologo, in cui Indiana Jones (Harrison Ford) sopravvive ad una esplosione nucleare chiudendosi in un frigorifero da cucina, e in un momento successivo si tenta di creare apprensione per il protagonista coinvolto in una banale scazzottata a mani nude. Sebbene quasi sinonimi, c’è una lieve differenza tra le due espressioni: jumping the shark è riferito e un tentativo goffo di tenere vivo l’interesse per una serie tv (e più appropriato in ambito televisivo), mentre nuking the fridge, più cinematografico, è invece più critico e legato ad una scrittura qualitativamente scarsa, che ricorre disinvoltamente a deus–ex–machina ed espedienti ridicoli per cavarsi da situazioni senza uscita.

Immagine: © 1977 American Broadcasting Network, fair use.