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Arabo fa gesto di benvenuto

salamelècco

In dizionario, voci dall'arabo di Silvio DellʼAcqua

(s.m.) saluto o complimento ossequioso, comportamento eccessivamente cerimonioso e affettato; gentilezza insincera, che può nascondere secondi fini. Il termine è per lo più utilizzato al plurale:

 Pinocchio non potendo rispondere con le parole a motivo delle monete che aveva in bocca, fece mille salamelecchi e mille pantomime…

Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio (1883), cap. XIV

«Non lasciarsi abbindolare dai salamelecchi del signor Churchill» è il consiglio che il veterano parlamentare ha ritenuto opportuno alla prima autorità del suo paese…

Gabriel García Marquez, Gente di Bogotà: 1954–1955 (Mondadori, 1999)

Deriva dall’arabo salā’m alaik, letteralmente «pace su di te», formula usuale di saluto equivalente a “ciao” o “buongiorno” e anticamente italianizzato in salamelecche (da cui l’odierno salamelecco):

 …a tutti i membri dell’accademia della Crusca io sono pronto a fare un profondo Salamelecche (vocabolo bell’e buono)…

Giuseppe Baretti, La frusta letteraria di Aristarco Scannabue (1840), Vol. 1 pag. 73

L’accezione negativa, del tutto assente nel saluto arabo da cui deriva, va ricercata negli scambi commerciali tra le civiltà mediterranee. Da abili mercanti quali erano, gli arabi sapevano che iniziare una trattativa con un cordiale saluto aumentava le probabilità di concludere con successo la transazione: era quella che oggi chiameremmo una “strategia di marketing”. Gli europei non sempre capivano questa ostentata gentilezza e l‘atavica diffidenza verso gli stranieri (v. giargianese), rafforzata da qualche immancabile esperienza negativa, portò ad interpretare sospettosamente il saluto ossequioso dei mercanti levantini, come fosse il preludio ad una sonora fregatura.


  • salameleccoUna parola al giorno, 19 ott. 2011. Web.
  • salamelecco” in Vocabolario online. Roma: Treccani.

Immagine: © ramzi hachicho/Fotolia.