(s.f., localismo) a Trieste e Gorizia, passaggio o spazio tra due edifici, angiporto, vicolo, via stretta, spesso a fondo chiuso, cortile. Come androne, corridoio, deriva dal latino androna riscontrabile nel Codice Diplomatico Istriano del Kandler: «… desubtus adest androna…»; a sua volta dal greco andròn che indica la parte della casa riservata agli uomini (da andròs, “maschio”), in contrapposizione al gunaikeion riservato invece alle donne. L’androna …
angiporto
vicolo, passaggio coperto tra edifici o che attraversa il corpo di fabbrica di un edificio per collegare due strade, riscontrabile nei centri storici di formazione medioevale; per estensione può riferirsi a un vicolo angusto o senza uscita, non necessariamente coperto; anticamente anche la parte più interna di un porto, la darsena. Attestato dal XVI secolo, deriva dal latino angiportus, probabilmente …
arcade (videogioco)
(inglese, abbreviazione di arcade videogame) videogioco da sala giochi, destinato cioè ad essere giocato in postazioni fisse a gettone (i cosiddetti “cabinati” o coin–op); per estensione, genere di videogiochi con le caratteristiche classiche del gioco da coin-op ossia gioco rapido ed immediato, partite di breve durata e senza eccessive pretese di realismo. Penny arcade: le prime sale giochi Da queste gallerie commerciali, nella …
armata Brancaleone
accozzaglia disorganizzata di persone, del tutto inadeguata al compito che si prefigge, ridicola. L’«Armata Brancaleone» della moda cerca un’organizzazione efficiente Corriere della Sera, 23 maggio 1975. Pag. 22 Deriva dal film di Mario Monicelli L’Armata Brancaleone (1966), ambientato nel Medioevo al tempo delle Crociate, pur senza pretese di filologicità. L’armata Brancaleone è lo sgangherato gruppo di briganti reclutati dal millantatore …
arpagone
avaro, tirchio, cacastecchi (att. 1892). Come l’equivalente francese harpagon, comunemente si fa risalire al nome di Arpagone (in francese Harpagon), personaggio tragicomico protagonista della commedia L’Avaro (fr. L’Avare ou l’École du mensonge) del drammaturgo francese Molière (1668). Tuttavia un personaggio di nome Arpago era già presente ne La Emilia di Luigi Groto (1579), opera di cui Molière si era avvalso per …
aut aut
locuzione latina usata nel porre un’alternativa stringente nella quale una scelta esclude l’altra («o di qua, o di là», «o questo o quello»), tertium non datur. Come sostantivo: alternativa che impone una scelta obbligatoria («mettere un aut aut»), nel linguaggio giornalistico talvolta utilizzato nel senso di ultimatum: Arriva l’aut aut del governo: l’esecutivo minaccia la revoca se entro domenica la …
avocado
Il frutto si diffuse quindi in Europa e nei territori controllati dalle potenze europee (Caraibi, India) assumendo nomi locali derivati dalla corruzione dello spagnolo aguacate/ahuacate. In portoghese divenne abacate, in Messico fu chiamato alvacata o alligato e tale Hawkes, commerciante inglese che aveva visitato il paese, riferì di aver visto questi frutti che citò come alvacata nei suoi scritti, pubblicati nel …
bacchettone
chi mostra eccessivo zelo nelle pratiche religiose, ai limiti della superstizione, più per ostentazione che per fede; persona o atteggiamento conformista e ipocritamente severo in fatto di morale; moralista, bigotto. Es: Il vescovo bacchettone era gay Corriere della Sera, 26 settembre 1994, pag. 8 Il bacchettone è chi vuole apparire ligio alla difesa di valori puritani, assumendo atteggiamento di monito nei confronti …