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avocado

In dizionario di Silvio DellʼAcqua

frutto della Persea americana (Mill.), omonima pianta arborea da frutta della famiglia delle Lauracee. Del tutto ignoto nel Vecchio Mondo prima della scoperta dell’America (1492), era noto in origine nella lingua proto–nahuan come *pawa, divenne ahuakatl in lingua azteca con il significato secondario di “testicolo”, forse per la forma somigliante. Il nome ahuakatl è ancora in uso in quelle parti del messico dove le lingue native non sono state completamente sostituite dalla spagnolo. I conquistadores che entrarono in contatto con le popolazioni native interpretarono la parola ahuakatl come ahuacate e aguacate. Lo storico e naturalista spagnolo Gonzalo Fernández de Oviedo y Valdés, nel suo Sumario de la natural historia de las Indias stampato a Toledo nel 1526 descrisse il frutto, chiamandolo aguacate, come un frutto simile a una pera dalla polpa «simile al burro, molto delicata e dal buon sapore.» Anche il cronista spagnolo Pedro do Cieza de Leon tra il 1532 ed il 1550 si riferisce al frutto come aguacate o anche palta, nome del frutto in lingua quechua.
Sumario de la natural historia de las Indias, 1526

Sumario de la natural historia de las Indias, 1526


Il frutto si diffuse quindi in Europa e nei territori controllati dalle potenze europee (Caraibi, India) assumendo nomi locali derivati dalla corruzione dello spagnolo aguacate/ahuacate. In portoghese divenne abacate, in Messico fu chiamato alvacata o alligato e tale Hawkes, commerciante inglese che aveva visitato il paese, riferì di aver visto questi frutti che citò come alvacata nei suoi scritti, pubblicati nel 1589: sembra questa essere la prima testimonianza scritta in lingua inglese. Dallo spagnolo messicano alligato, derivò invece probabilmente alligator pear (“pera alligatore”), secondo alcuni invece dovuto alla buccia che ricordava la pelle dell’alligatore. In Spagna i termini aguacate, che indicava il frutto, e avocado, termine spagnolo dell’epoca per “avvocato”, “legale” (oggi si dice abogado), a causa della similitudine fonetica finirono per fondersi nel linguaggio popolare in avocado, creando una confusione paretimologica che si riscontra anche nel francese avocatier (1766), che significa “(frutto) dell’avvocato”, e nell’olandese avocaatadvocaatpeer (“pera dell’avvocato”).

Lo spagnolo vernacolare avocado entrò tale quale anche nella lingua inglese (1763); ma all’inizio del XX secolo negli Stati Uniti, quando la coltivazione dell’avocado iniziò a ricevere una seria attenzione nel paese, il frutto era noto con almeno 40 nomi diversi. Ci fu all’epoca una grande divergenza di opinioni riguardo al nome corretto di questo frutto: in Florida, dove i primi alberi arrivarono dalle Indie Occidentali (Florida, Caraibi e Venezuela), il nome più diffuso era alligator pear. In California, dove il frutto era arrivato invece dal Messico, il nome aguacato era più comune; ma sia in California che in Florida erano abbastanza diffusi anche avocado e avocado pear.

Poster United Rancho Brands, California, 1940/50

Pubblicità degli avocado californiani a cavallo tra gli anni 1940 e ’50: all’epoca il nome “avocado” era ormai affermato anche in California.

I coltivatori — per motivi che oggi diremmo di marketing — ritenevano che fosse un errore incoraggiare o tollerare l’uso del termine “pera alligatore” perché fuorviante e «repellente», in generale comunque discutibile. La American Pomological Society e il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti si pronunciarono in favore di avocado, ma i californiani preferirono trincerarsi in difesa di aguacato, o addirittura rispolverare la grafia originale dei conquistadores, ahuacate. Tuttavia questi termini non riuscivano apparentemente a scalzare l’odiato “pera alligatore”, ormai troppo radicato nel linguaggio comune, e così gli agricoltori californiani entro la fine degli anni ’40 decisero di rinunciare ai propri localismi ed unire le proprie forze ai colleghi della Florida nello sponsorizzare la parola avocado, che divenne così il nome commerciale definitivamente accettato.

Il termine inglese avocado entrò poi anche nella lingua italiana, nella quale è attestato dal 1955, mentre in spagnolo si ritornò al più corretto aguacate evitando la confusione con l’abogado, il legale. Nel Centro e Sud America (Messico, Perù) resta in uso anche il nome palta di origine quechua; mentre a Trinidad e Tobago il frutto è noto come zaboca.


Immagine: coyot/Pixabay.