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golpe

In dizionario, lessico politico, voci dallo spagnolo di Silvio DellʼAcqua

colpo di stato; dallo spagnolo e portoghese golpe (colpo), abbreviazione di golpe de estado, a sua volta dal francese coup d’état: nel linguaggio politico, sovvertimento dell’ordine statale da parte di gruppi politici armati, soprattutto militari. Inizialmente utilizzato soprattutto in riferimento ai paesi sudamericani, il termine si è poi affermato come sinonimo di “colpo di stato” in qualunque ambito geopolitico. Es:

Imboscata a Bagdad per eliminare Saddam: ecco il golpe fallito tentato dai fedelissimi

Corriere della Sera, 10 luglio 1992, pag. 13

L’uso del termine spagnolo golpe si è diffuso in molte lingue (è utilizzato anche in inglese) a partire dall’America latina dove tra gli anni ’50 e ’70 del XX secolo si verificarono una lunga serie di colpi di stato, in particolare in Argentina dove tutti i governi furono rovesciati da golpe militari:

  • Cuba, 1952: il 10 marzo il colpo di stato di Fulgencio Batista abbatte il governo del presidente Carlos Prío Socárras.
  • Colombia, 1953: un golpe militare spodesta il governo del conservatore Laureano Gomèz e porta al potere il generale Gustavo Rojas Pinilla.
  • Argentina, 1955: le forze armate, al comando del generale Eduardo Lonardi, rovesciano Juan D. Perón e stabilirono la cosiddetta Revolución Libertadora (foto in alto).
  • Argentina, 1962: il governo di Arturo Frondizi, che aveva vinto le elezioni presidenziali nel ’58, viene rovesciato da un golpe militare e sostituito da José María Guido.
  • Ecuador, 1963: presidente Monroy viene deposto da una giunta militare.
  • Brasile, 1964:  il 31 marzo le forze armate destituiscono il presidente João Goulart.
  • Bolivia, 1965: un colpo di Stato destituisce Estenssoro portando al potere il generale René Barrientos Ortuño durante il cui governo si sviluppò la guerriglia capitanata da Che Guevara.
  • Argentina, 1966: il 28 giugno un nuovo golpe militare porta al potere il Generale Juan Carlos Onganía.
  • Panama, 1968: un colpo di stato militare rimuove il presidente Arnulfo Arias portando al potere Omar Torrijos.
  • Perù, 1968: colpo di stato del generale Juan Velasco Alvarado destituisce il presidente Fernando Belaunde Terry.
  • Bolivia, 1969: colpo di stato militare seguito da contro–golpe rivoluzionario di sinistra guidato da Juan José Torres.
  • Ecuador, 1972: Monroy viene nuovamente deposto da un colpo di stato, questa volta del generale Guillermo Rodríguez Lara.
  • Cile, 1973: l’11 settembre il generale Pinochet, alla guida dell’esercito, prende il potere con un colpo di Stato; il presidente Allende perde la vita durante l’assalto al palazzo presidenziale.
  • Argentina, 1976: il 24 marzo un golpe militare destituisce il governo di Isabel Martínez de Perón (soprannominata Isabelita) portando al governo, dopo alcune giunte militari di breve durata, il dittatore Videla. Nel 1982 la sconfitta contro il Regno Unito nella guerra delle Falkland, iniziata dal dittatore Leopoldo Gualtieri, avrebbe portato alla caduta definitiva del regime militare in Argentina.
  • Bolivia, 1980: colpo di stato del generale Luis García Meza; nell’ottobre 1982 Hernán Siles Zuazo diventerà nuovamente Presidente ristabilendo la democrazia.

Derivati

  • golpista: chi organizza o prende parte a un golpe, utilizzato anche come aggettivo[1] (es. “propositi golpisti”).
  • golpe bianco: colpo di stato realizzato senza ricorrere alla forza.[2] La locuzione nacque nel 1974 quando fu scoperto un presunto colpo di stato liberale e presidenzialista, con l’obbiettivo costringere il Presidente della Repubblica Giovanni Leone a nominare un governo che realizzasse una repubblica semipresidenziale come quella francese di Charles de Gaulle.

Sinonimi

  • colpo di stato;
  • putsch (dal tedesco).

Immagine in alto: festeggiamenti per la riuscita del colpo di stato della Revolución Libertadora in Argentina del 1955 (Archivo General de la Nación ).


  1. [1]Cortelazzo–Cardinale, op. cit.
  2. [2]“Bianco (4)” in Castoldi–Salvi Parole per ricordare — Dizionario della memoria collettiva. Bologna: Zanichelli, 2003. Pag. 45. ISBN 88–08–08878–2