birra o acquavite a base di lamponi. Deriva dal francese framboise che significa appunto lampone.
Il lampone, frutto dell’omonimo arbusto (Rubus idaeus, L. 1753) detto anche “rovo ideo” è utilizzato anche per produrre birra, tipicamente in Belgio, o acquavite (eau–de–vie) in Francia: in entrambi i casi il prodotto finale è denominato framboise.
«Macché. Questo intruglio è unico. Sbronza garantita. Mi sono imbattuta in alcuni dei nostri che liberavano una distilleria» spiegò. «Ho preso una tanica per l’acqua usata dalla Croce Rossa e l’ho riempita di framboise. Da allora ci aggiungo quello che trovo. Le altre sono piene di benzina.»
Luca Romano, L’angelo egoista (Neri Pozza Editore, 2013)
La birra framboise è solitamente prodotta con il metodo “lambic”: il mosto, addizionato di lamponi in fermentazione, è esposto all’aria per favorire il lavoro di lieviti e batteri lattici che danno il tipico gusto forte e acidulo delle birre a fermentazione spontanea.
Dal francese framboise deriva anche il milanese fambròsa, lampone:
- AA.VV. Il mondo del sommelier Associazione Italiana Sommelier, 2016. ISBN 978-8899600020
- Cherubini, Francesco Vocabolario Milanese–Italiano, vol. 2 (D–L). Milano: Imp. Regia Stamperia, 1840. Pag. 87.