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Regnault, The old flea market in Piazza Montanara (1860 c.a)

–aro

In dizionario, suffissi di Silvio DellʼAcqua

(femminile –ara) suffisso nominale utilizzato per formare, a partire da un sostantivo, un “nome di agente” (nomen agentis) ossia un altro sostantivo riferibile a persona che svolge un’attività correlata con il nome di base. Variante allotropa del suffisso -aio/a (es. lattaio, vinaio, tabaccaio ecc.), come quest’ultimo deriva dal latino –arius con il significato di «persona addetta a» (asinarius, vinarius, ecc.) ed è generalmente collegato a nomi di attività manuali tradizionali e considerate umili (es: asinarobancarellaro), specialmente nell’ambito della bottega, del commercio ambulante e dell’artigianato. Rispetto ad –aio è di origine dialettale romanesca ed è più diffuso nell’Italia centro–meridionale, meno nell’Italia Settentrionale. Sebbene spesso i due suffissi siano spesso intercambiabili (vaccaio/vaccaro), alcune parole esistono solo o prevalentemente nella forma in –aro (zampognaro, campanaro, ecc.) o viceversa.

Mentre –aio è rimasto più limitato ai mestieri tradizionali, grazie all’effetto trivializzante e alla forte presenza del romanesco nella televisione italiana il suffisso –aro ha avuto una recente diffusione sia rispetto alle equivalenti forme in –aio che nei nomi di nuovi mestieri (kebabbaro). Per gli stessi motivi, è sulla falsariga dei nomi d’agente in –aro che si sono formati neologismi, in genere ironici o spregiativi, relativi all’appartenenza a gruppi marginali o comportamenti discutibili (borgataro, palazzinaro e simili).

Immagine: “bancarellaro” a Roma in Piazza Montanara, incisione del 1860 c.a di Henri Regnault (1843 — 1871).

Nomi di attività o mestieri in -aro/-ara:

  • acciugaro/a: venditore ambulante di acciughe e pesce conservato (var. ligure di acciugaio). Al femminile, acciugara, è anche una rete per la pesca delle acciughe.
  • bancarellaro/a: venditore ambulante, dalla “bancarella” ossia il banco o carretto su cui si espone la merce ai mercati.
  • beccaro/a: macellaio, variante meno comune di beccaio.
  • benzinaro/a: venditore di icarburante al dettaglio (variante romanesca di benzinaio/a).
  • bibitaro/a: venditore di bibite. ambulante o in chiosco.
  • bigliettaro/a: chi vende biglietti per mezzi di trasporto, spettacoli o lotterie (variante romanesca di bigliettaio/a)
  • boaro/a: adetto alla custodia dei buoi, bifolco; sinonimo di bovaro/a.
  • borsettaro/a: chi produce o vende borsette per signora, borsellini e accessori (var. reg. di borsettaio/a).
  • bottaro/a: chi produce, vende e ripara botti (var. reg. di bottaio/a).
  • bottegaro/a: chi conduce una bottega (var. reg. di bottegaio/a).
  • bottigliaro/a: chi produce e vende bottiglie, o acquista bottiglie ed altri oggetti usati (var. reg. di bottigliaio/a).
  • bottinaro: chi svuota i pozzi neri, da bottino (pozzo nero), vuotacessi (var. reg. di bottinaio).
  • bottonaro: chi produce e vende bottoni (anche bottonaio).
  • bozzolaro/a: chi commercia bozzoli di baco da seta (var. reg. di bozzolaio).
  • bovaro/a: sinonimo di boaro/a.
  • braciaro: chi produce o vende brace (var. reg. di braciaio).
  • burattinaro/a: artista che muove i burattini (var. reg. di burattinaio/a).
  • caciottaro/a: chi fabbrica o vende caciotte (var. reg. di caciottaio); anche persona rozza e grossolana.
  • calcararo o carcararo: chi cava o lavora il calcare (var. centro-meridionale di calcaraio); a Roma era chi ricavava il calcare dal marmo per mezzo di una fornace.
  • caldarrostaro/a: chi arrostisce e vende le castagne (var. reg. di caldarrostaio/a).
  • calderaro/a: chi fabbrica e ripara pentole e caldaie (var. reg. di calderaro).
  • calzettaro/a: chi fabbrica, vende o ripara calze (var. reg. di calzettaio/a).
  • calzolaro/a: chi produce, vende o ripara calzature (var. reg. di calzolaio/a).
  • camiciaro/a: chi confeziona o vende camicie (var. reg. di camiciaio/a).
  • camionaro/a: chi guida o possiede un camion (var. romanesca di camionista).
  • campanaro/a: chi ha il compito di suonare le campane (anche campanaio/a).
  • canestraro/a: chi fabbrica canestri o altri oggetti con materie vegetali da intreccio (cesteria) come vimini, midollino e simili (var. reg. di canestraio/a).
  • capraro/a: chi accudisce la capre (var. reg. di capraio/a).
  • cappellaro/a: chi confeziona o vende cappelli (var. reg. di cappellaio/a).
  • caramellaro/a: chi produce o vende caramelle e dolciumi (var. reg. di caramellaio/a).
  • carbonaro/a: chi produce il carbone vegetale dalla legna; mestiere molto diffuso in Italia fino alla metà XX secolo nelle località di montagna e di collina dove c’era abbondanza di legna (var. reg. di carbonaio/a). Nei primi anni dell’Ottocento ha assunto anche il significato di appartenente alla “carboneria”, società segreta rivoluzionaria nata nell’allora Regno di Napoli su valori patriottici e liberali.
  • carciofaro/a: chi coltiva o vende carciofi (anche carciofaio/a); anche persona rozza e volgare (spregiativo).
  • cartaro: chi produce o vende carta (var. centro-meridionale di cartaio).
  • cartolaro/a: chi vende articoli di cartoleria (var. centro-meridionale. di cartolaio).
  • casaro/a: chi fa il formaggio o il burro.
  • cavallaro/a: chi custodisce o commercia cavalli; chi guida cavalli da tiro, cavallante (var. reg. di cavallaio/a).
  • chiavaro/a: chi fabbrica o vende chiavi, serrature e simili (var. centro-meridionale di chiavaio/a).
  • chiocciolaro: chi raccoglie e vende chiocciole (var. reg. di chiocciolaio).
  • chiodaro/a: chi fabbrica e vende chiodi (var. centro-meridionale. di chiodaio/a).
  • cioccolataro: chi produce o vende cioccolato e simili (var. reg. di cioccolataio).
  • cocomeraro/a: chi coltiva o vende cocomeri (var. romanesca o antica di cocomeraio/a).
  • coltellinaro: artigiano armaiolo specializzato nella produzione della coltellineria, ovvero di strumenti da taglio (var. reg. di coltellinaio).
  • corallaro/a: chi lavora il corallo o vende coralli lavorati (var. meridionale di corallaio/a).
  • coramaro: chi lavora il cuoio (da corame, cuoio lavorato e decorato), chi lavora in una corameria (anche coramaro).
  • cordaro/a: chi fabbrica o vende corde e spaghi (var. centro-meridionale di cordaio/a).
  • cozzaro: raccoglitore di cozze.
  • cuoiaro: chi lavora e vende il cuoio (var. reg. di cuoiaio).
  • fagiolaro/a: venditore di fagioli cotti (romanesco).
  • ferraro: chi lavora il ferro (var. reg. di ferraio).
  • formaggiaro/a: chi produce o vende formaggi (var. centro-meridionale di formaggiaio/a).
  • gattaro/a: persona che nutre ed accudisce i gatti randagi (soprattutto in una grande città); persona che ha molti gatti (meno comune: anche gattaia)
  • fornaro/a: chi produce pane e prodotti da panificazione; titolare di un forno o panetteria; panettiere (var. centro-meridionale di fornaio).
  • grattacheccaro/a: venditore di grattachecca, ossia ghiaccio grattato a neve con l’aggiunta di sciroppi tipico di Roma.
  • gelataro/a: chi produce e vende gelati (var. reg. di gelataio/a).
  • giocattolaro: chi produce o vende giocattoli (var. reg. di giocattolaio).
  • giornalaro: chi vende giornali, edicolante (var. reg. di giornalaio).
  • guantaro: chi confeziona o vende guanti (var. di guantaio).
  • kebabbaro: chi prepara e vende il kebab (neologismo, dopo il 2000).
  • lattaro/a: chi vende latte e derivati (anche lattarolo, var. reg. di lattaio).
  • lampionaro: addetto alla pulizia e all’accensione dei lampioni a gas; chi fabbrica e vende lampioni e lampade (anche lampionaio).
  • lavandaro/a: chi lava indumenti altrui (var. centro-meridionale di lavandaio).
  • liutaro/a: artigiano esperto nella liuteria, ossia l’arte della costruzione, riparazione e restauro degli strumenti musicali a corda (var. centro-meridionale di liutaio/a). Deriva dal liuto, strumento a pizzico molto usato fino all’epoca barocca.
  • lupinaro: venditore ambulante di lupini bagnati e salati (var. reg. di lupinaio).
  • maccaronaro: chi produce o vende maccheroni.
  • macellaro: chi lavora e vende le carni (var. reg. di macellaio).
  • madonnaro/a: artista di strada che realizza disegni con i gessi sul suolo, tipicamente raffigurazioni della Madonna.
  • magliaro: venditore di tessuti di dubbio pregio e provenienza (var. reg. di magliaio); per estensione chi usa espedienti truffaldini per raggiungere uno scopo.
  • marinaro: membro dell’equipaggio di una nave (var. regionale di marinaio). Anche aggettivo con il significato di “relativo al mare, marina o ai marinai”.
  • materassaro/a: chi confeziona o rinnova materassi, trapunte imbottite, cuscini (var. reg. di materassaio/a).
  • merciaro/a: chi vende articoli di merceria (var. arcaica di merciaio/a).
  • mugnaro/a: variante antica di mugnaio/a.
  • mulinaro/a: variante regionale di mugnaio/a.
  • notaro: variante antica o regionale di notaio.
  • occhialaro: chi produce, vende e ripara occhiali (var. reg. di occhialaio).
  • ombrellaro: chi fabbrica, vende o ripara ombrelli (anche ombrellaio).
  • orologiaro/a: chi fabbrica, vende e ripara orologi (var. romanesca di orologiaio/a).
  • orpellaro: artigiano che esegue gli “orpelli”, ossia indora cuoi e pelli (var. reg. o antica di orpellaio).
  • ostricaro: allevatore e venditore di ostriche (var. reg. di ostricaio).
  • padellaro/a: chi fabbrica, vende e ripara padelle (var. romanesca di padellaio/a).
  • pallonaro/a: chi fabbrica o vende palloni (var. romanesca di pallonaio/a); ha assunto anche il significato di “persona che racconta palle” ossia bugiardo.
  • paninaro/a: venditore di panini; dagli anni ’80 nel Milanese ha assunto il significato di “appartenente alla sottocultura dei paninari”, cfr. paninaro (2).
  • pantalonaro: sarto, o lavorante di una sartoria, specializzato nella fabbricazione di pantaloni (reg. veneto di pantalonaio).
  • pastaro: chi produce o vende paste alimentari (var. romanesca di pastaio).
  • pecoraro/a: chi accudisce le pecore (var. romanesca di pecoraio).
  • pellaro: chi concia, lavora o vende le pelli (var. romanesca di pellaio).
  • pellicciaro: chi concia, lavora o vende pellicce (anche pellicciaio).
  • pelotaro/a: giocatore di pelota.
  • peltraro: artigiano che lavora il peltro (var. reg. di peltraio). Il peltro è una lega metallica composta di stagno ed altri metalli tra i quali il piombo, oggi non più utilizzata per la tossicità.
  • pentolaro/a: chi fabbrica, vende o ripara pentole (var. antica di pentolaio/a).
  • peracottaro/a: venditore ambulante di pere cotte (var. romanesca di peracottaio/a); ha assunto anche il significato di incapace, buono a nulla soprattutto nell’espressione “figura da peracottaro”, figura meschina (analoga a “figura da cioccolataio”).
  • pifferaro/a: suonatore di piffero (var. antica di pifferaio/a).
  • polentaro/a: chi prepara e vende polenta (var. arcaica di polentaio/a); scherzoso, mangiatore di polenta.
  • porcaro/a: chi alleva o accudisce i suini (var. di porcaio/a).
  • portinaro/a: addetto alla custodia di una porta (var. reg. di portinaio/a); si differenza dal “portiere” che ha mansioni più ampie (es. la custodia e la piccola manutenzione di un edificio) ma i termini sono spesso usati come sinonimi.
  • postaro/a: gestore di una “posteria” (variante di postaio/a).
  • prestinaro: variante antica di prestinaio, panettiere, fornaio; dal latino tardo pristinum, mulino (anche pristìno o prestinaro).
  • puparo: (Sicilia) artista che manovra i “pupi”, tipiche marionette armate del teatro epico popolare, burattinaio.
  • ramaro: chi fabbrica, vende o ripara oggetti in rame (var. reg. di ramaro).
  • ricottaro: chi produce o vende la ricotta; anche persona rozza e grossolana (Italia centrale)
  • rottamaro: chi raccoglie e commercia rottami (var. reg. di rottamaio).
  • salinaro: operaio addetto alla raccolta del sale in una salina (var. reg. di salinaio).
  • salsicciaro: chi fa o vende salsicce ed altri insaccati (var. reg. di salsicciaio).
  • saponaro/a: chi fabbrica o vende sapone (var. romanesca di saponaio/a).
  • scapeciaro: venditore ambulante di “scapecie”, pesce fritto marinato con aceto e zafferano tipico della costa adriatica meridionale, in particolare di Vasto (Abruzzo) e Gallipoli (Puglia).
  • sellaro/a: chi fabbrica o vende selle per cavalcature, o manufatti in pelle in genere (var. reg. di sellaio/a).
  • scarparo/a: venditore ambulante di calzature; calzolaio; ciabattino (var. romanesca di scarpaio); anche persona incapace.
  • scardovaro/a: (Veneto) pescatore di scàrdove (pesci noti anche come scàrdole o scardine); da questo termine sono derivati i toponimi Scardovari e Scardova (località in provincia di Rovigo).
  • solfataro: operaio che lavora all’estrazione dello zolfo nella solfatara (var. centro-meridionale di solfataio).
  • stagnaro/a: artigiano che esegue stagnature, lavori in latta e lamiera (anche stagnaio/a o stagnino/a).
  • tabaccaro/a: chi vende tabacchi e simili (var. reg. di tabaccaio/a).
  • taffetanaro: commerciante di taffetà e tessuti pregiati (Napoli).
  • tassinaro/a: tassista (variante romanesca).
  • tondinaro/a: operaio addetto alla produzione di tondini per armature.
  • vaccaro/a: chi accudisce le vacche (var. reg. di vaccaio/a).
  • vasaro/a: artigiano che fabbrica e vende vasi (var. romanesca di vasaio/a).
  • vongolaro/a: chi pesca o vende vongole (var. romanesca di vongolaio/a).
  • zampognaro/a: suonatore di zampogna.
  • zoccolaro/a: chi fabbrica o vende zoccoli (var. reg. zoccolaio/a).

Neologismi in -aro/-ara

Ironici, spregiativi a relativi all’appartenenza a gruppi marginali.

:
  • bidonaro/a: chi tira “bidoni”, raggiratore, truffatore.
  • bocchinaro/a: insulto, con il significato letterale di “fellatore/fellatrice”.
  • borgataro/a: (Roma) spregiativo, abitante della borgata romana o delle zone suburbane, con una accezione di degrado sociale o inadeguatezza (affine quindi al “giargiana” milanese).
  • borsaro: chi esercita la “borsa nera”, ossia il mercato clandestino di generi alimentari; neologismo nato durante la seconda guerra mondiale. Si trova soprattutto nella locuzione “borsaro nero” (Italia centrale).
  • brigataro/a: brigatista.
  • bustarellaro/a: chi ottiene illecitamente privilegi in cambio di “bustarelle” (ossia compensi in denaro, tangenti); oppure chi, altrettanto illecitamente, offre tali privilegi pretendendo “bustarelle”.
  • bufalaro: chi racconta “bufale”, ossia notizie non corrispondenti al vero.
  • cazzaro/a: chi racconta “cazzate”, fandonie, notizie non corrispondenti al vero.
  • cinematografaro/a:  in senso spregiativo, produttore cinematografico impegnato unicamente nella realizzazione di film di qualità scadente.
  • complottaro/a: (spregiativo) chi vuole vedere complotti ovunque, complottista.
  • cozzaro: (tarantino) persona rozza, “tamarro”, “truzzo”.
  • discotecaro/a: spregiativo, frequentatore di discoteche; chi ascolta musica da discoteca.
  • folkettaro: chi ascolta musica folk.
  • fuffaro/a: chi vende di “fuffa”, merce di valore scarsissimo o nullo; chi racconta “fuffa” ossia chiacchiere, fandonie.
  • gruppettaro/a: militante delle formazioni politiche minori della sinistra extraparlamentare degli anni Sessanta e Settanta; per estensione chi fa parte di un piccolo gruppo.
  • metallaro/a:  appassionato di musica metal; chi si atteggia e si veste conformemente allo stile della sottocultura metal.
  • rockettaro/a o rocchettaro/a: appassionato di musica rock; chi imita lo stile dei musicisti rock.
  • paccaro/a o pacchinaro/a: chi “tira pacchi”, ossia disattende agli impegni presi; raggiratore.
  • palazzinaro/a: speculatore edilizio; negli anni del boom economico degli anni cinquanta-sessanta i “palazzinari” costruirono interi quartieri a Roma ed in molte altre città italiane.
  • pallonaro/a: chi racconta “palle” nel senso di fandonie, notizie non corrispondenti al vero.
  • panchinaro/a: (ironico) soprattutto nel calcio, atleta che siede abitualmente in “panchina”, quindi utilizzato raramente in gioco; per estensione chi riveste un ruolo di riserva in qualunque ambito.
  • pantofolaro/a: persona che ama il vivere casalingo, comodo, mediocre (cioè indossa abitualmente le pantofole), variante regionale di pantofolaio.
  • paninaro/a (2): appartenente alla sottocultura dei “paninari”, movimento giovanile nato a Milano negli anni’80 e diffusasi in tutta Italia.
  • pastasciuttaro/a: (scherzoso) chi mangia molta pastasciutta, ingordo (var. reg. di pastasciuttaio).
  • pataccaro/a: chi vende “patacche”, ossia oggetti di scarso valore spacciati per pregiati, imbroglione, truffatore.
  • pillolaro: medico che esagera nella prescrizione di farmaci.
  • pippettaro: (insulto o spreg.)
    1. chi “si fa le pippe”, ossia onanista (anche figurato);
    2. chi “pippa” ossia fa uso di cocaina, cocainomane.
  • pompinaro/a:  insulto, con il significato letterale di “fellatore/fellatrice”.
  • poppettaro/a: chi ascolta musica pop; (spreg.) chi si atteggia e si veste conformemente alle mode mainstream e alle influenze dei media.
  • punkettaro: appassionato di musica punk; chi si atteggia e si veste conformemente allo stile della sottocultura punk.
  • velinaro: (spregiativo) giornalista che diffonde acriticamente notizie false o inesatte (‘veline’).