sofferenza data dal desiderio continuo ed inappagato di qualcosa; dal mito greco di Tantalo, primo re della Lidia (o della Frigia) che, accusato di numerosi oltraggi alle divinità tra i quali il ratto di Ganimede, il furto del nettare e dell’ambrosia e dell’abominio di aver invitato gli dèi alla propria mensa e fatto loro servire carne umana di giovani ragazzi (secondo alcune versioni del mito, dei suoi stessi figli), fu condannato a patire in eterno la fame e la sete negli Inferi legato ad un albero carico di frutti ed immerso in un lago di acqua dolce, che però si ritraggono ogni volta che egli tenta di bere o di prendere i frutti. Secondo un’altra versione, il supplizio consisterebbe nel reggere un’intero monte sulla propria testa.
- Castoldi, Massimo e Ugo Salvi Parole per ricordare — Dizionario della memoria collettiva. Bologna: Zanichelli, 2003. Pag. 376. ISBN 88–08–08878–2
- “supplizio di Tantalo” in Dizionario dei modi di dire Hoepli. Web (Corriere.it).
Sopra: 1630–1640 c.a Tantalus, dipinto ad olio di Gioacchino Assereto (1600 — 1649). Auckland Art Gallery (Commons).