(s. m. invariabile) dall’inglese americano jamboree, di origine incerta: grande raduno, festa collettiva o festival, specialmente nel linguaggio scout e nella cultura reggae.
Termine dell’inglese americano, attestato a partire dalla metà del XIX secolo con il significato di «festa rumorosa, baldoria collettiva». L’etimologia è incerta: la prima attestazione documentata compare in una canzone («Whoop, Jam-Bo-Ree») del 1854 di Dan Emmett (1815 – 1904), lo stesso autore di Dixie, destinata ai minstrel show,[1] contesto popolare dell’epoca in cui si diffondevano parole gergali o onomatopeiche legate alla musica e alla danza. Alcuni studiosi hanno ipotizzato affinità con shivaree (charivari, baccano nuziale) o con il termine jambalaya, ma senza conferme.
«Don’t do anything but just the way I am telling you; if you do they will suspicion something and raise whoop-jamboreehoo.[2]»
«Non fare niente se non esattamente come ti dico; se lo fai, sospetteranno qualcosa e scateneranno un gran baccano.»
— Mark Twain, The Adventures of Huckleberry Finn (Tom Sawyer’s Comrade), 1885. Nelle edizioni successive è talvolta riportato semplicemente come «whoop-jamboree.»]
Jamboree mantiene nel lessico inglese il senso di “riunione vivace e festosa”, da cui, nel XX secolo, l’uso specifico per indicare i grandi raduni mondiali degli scout. In italiano è impiegato come prestito integrale, invariabile, per designare eventi scoutistici o, più genericamente, raduni di ampia partecipazione caratterizzati da un’atmosfera festosa.
Nel linguaggio musicale moderno, il termine è stato adottato anche nella cultura reggae e giamaicana, dove jamboree indica grandi raduni o festival musicali all’aperto, caratterizzati da un forte senso di partecipazione comunitaria. Da qui la diffusione internazionale di espressioni come Reggae Jamboree o Dancehall Jamboree, che hanno consolidato il valore del termine come sinonimo di festa collettiva e inclusiva.
- [1]I minstrel shows erano, nel XIX secolo soprattutto negli Stati Uniti, spettacoli teatrali popolari che combinavano musica, danza, commedia e caricature. Erano spesso interpretati da attori bianchi con il volto dipinto di nero (blackface) e rappresentavano in modo stereotipato le persone afroamericane: oggi sono considerati profondamente razzisti, ma all’epoca furono una delle principali forme di intrattenimento popolare.↩
- [2]L’espressione «raise whoop-jamboreehoo» è una forma iperbolica e giocosa per dire “fare un gran chiasso, sollevare un pandemonio”.
È costruita da Twain fondendo più parole gergali americane dell’epoca (whoop, jamboree, hoo) in un effetto comico di suono e ritmo — tipico del suo stile popolare e satirico.↩
- “jamboree” in Online Etymology Dictionary. Douglas Harper. Web.
In alto: World Scout Jamboree (raduno mondiale scout) in Corea del Sud, 2023. Foto di insung yoon su Unsplash.



