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Minifigure Lego con abbigliamento da soldato romano

coorte

In dizionario di Silvio DellʼAcqua

(s.f.) schiera, stuolo, moltitudine, (milit.) guardia. In età romana, la coorte era una suddivisione dell’esercito romano formata in origine di tre manipoli, in seguito di tre manipoli e di sei centurie per un totale di 384 unità (inclusi gli ufficiali); dieci coorti formavano una legione. L’organizzazione in coorti fu introdotta con la “riforma mariana” dell’esercito portata avanti dal console romano Gaio Mario tra il 107 ed il 104 a.C., ma già sperimentata da Scipione L’Africanu durante la campagna iberica (210 — 206 a.C.). Nell’impero romano la coorte (cohors) era anche un distaccamento di truppe di guardia con compiti specializzati: ad esempio, la cohors pretoria costituiva la  guardia imperiale, la cohors urbana fu il corpo militare con funzioni di polizia nell’Urbe (mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza).

legionari romani in marcia (rievocazione storica)

Soldati della Legio XI Claudia in una rievocazione storica (2012 ).

Il termine fu ripreso dopo la rivoluzione francese del (1789 — 1799) quando furono chiamati coorti i corpi della guardia nazionale francese. In Italia, durante l’epoca fascista, per la Milizia (1923 — 1943) furono riesumati termini ispirati al “culto della romanità” come legione, centuria e coorte: quest’ultima nella Milizia era la suddivisione equivalente al battaglione dell’esercito.
La 219ª Legione CC.NN. "Vittorio Veneto" della MVSN schierata in Africa Orientale.

La 219ª Legione CC.NN. “Vittorio Veneto” della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN, le cosiddette “camicie nere”) schierata in Africa Orientale.

Coorte deriva dal latino cohors, “corte”, “spazio chiuso”, “fattoria” (da cui anche corte, cortile), passato poi al significato di “schiera”, “stuolo”, specialmente di soldati di soldati: udresti ciascun che sicuro / vede lungi le armate coorti, / raccontar le migliaia de’ morti, / e la pieta dell’arse città» (Manzoni). Nel celebre verso dell’inno di Mameli, «Stringiamci a coorte / Siam pronti alla morte» il termine è utilizzato nel significato militare di “guarnigione”, essendo un richiamo al verso della Marsigliese, «Formez vos bataillon» (“Formate i vostri battaglioni”)[1]: una esortazione quindi a “serrare i ranghi” e combattere per affrancarsi dal nemico invasore. Per estensione, coorte è diventato sinonimo di “schiera” in senso generico, anche in ambito non militare (es. “coorti angeliche”) o di “moltitudine”, per lo più in senso dispregiativo («una coorte di adulatori/parassiti»):

 …una coorte di adulatori che avevano interesse ad ingannarlo sulle vere aspirazioni del popolo, avrebbe letto e ponderato gli scritti di Montesquieu.

Riforma sociale: Rivista critica di economia e di finanza. 1895, Volume 3. Pag 380.

E l’esser ingannato in questo genere di affari è ancor più facile, in quanto che su di essi vive un’intera coorte di parassiti e di mediatori che cercano solo di fare contratti per guadagnare mediazioni…

La riforma sociale: Rassegna di scienze sociali e politiche. 1912. Pag 448.


  1. [1]Maurizio Ridolfi, Almanacco della Repubblica: storia d’Italia attraverso le tradizioni, le istituzioni e le simbologie repubblicane, Bruno Mondadori, 2003, ISBN 978-88-424-9499-7.
  • Rigutini, Giuseppe, Pietro Fanfani Vocabolario italiano della lingua parlata. Firenze: Gasparo Barberà, 1891. Pag. 68.
  • coorte” in Pianigiani, Ottorino Vocabolario Etimologico Della Lingua Italiana, 1907.
  • coorte” in Vocabolario Online. Roma: Treccani. Web.
  • coorte” in Il Nuovo De Mauro — L’internazionale. Web.

Immagine in alto: aitoff/Pixabay