(s.f.) regionalismo toscano e romagnolo, bottega dove si vende l’occorrente per verniciare e dipingere e piccoli utensili per la casa; colorificio, negozio di belle arti. Deriva da mestica, impasto di vari colori da stendere sulla tela prima di dipingere, seguite dal suffisso derivativo —erìa tipico dei nomi di negozi, botteghe e laboratori artigianali. Il termine mestica o mesticanza[1] in toscano significa “mescolanza”, da mesticciare, “mischiare”, “confondere”, probabilmente dal latino miscere (da cui anche mescere). Il negoziante della mesticherìa è detto mesticatore o mestichiere.
Foto in alto: insegna di una “mesticheria” a Bologna.
- [1]Quest’ultimo in particolare a Pisa, cfr. Pianigiani (op. cit.).↩
- “mestica” in Pianigiani, Ottorino Vocabolario Etimologico Della Lingua Italiana, 1907.
- “mesticheria” in Vocabolario online. Treccani.
- “mesticheria” in Dizionario Italiano. La Repubblica.
Foto: © Silvio Dell’Acqua, opera propria.