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Luigi Ponelato, "Il cicisbeo", da Carlo Goldoni, Opere teatrali, vol. 13 (Venezia, 1790)

cacamuschio

In di Silvio DellʼAcqua

o caca-muschio (scherzoso, spregiativo, att. XVI secolo) bellimbusto, damerino, vanesio, schizzinoso; chi esagera con il profumo o ostenta raffinatezza; più genericamente “uomo profumato”. Da cacare, “defecare”, nel senso figurato di “produrre”, e “muschio” che un’essenza utilizzata nella produzione di profumi: colui che “caca profumo”, quindi.

Io dico queste cose in còlera, perche io non veggo a dì nostri fra la gioventù, se non una razza di tientibuoni, scrolla pennacchi, frusta scopete, orna cantoni, spazza contrade, piscia spade, & caca muschio, che sono nemici mortali delle conclusioni,…

Nicolò Secchi, L’interesse comedia del sig. Nicolò Secchi (Venezia, 1587) Atto I.

Ladro di un cacamuschio, bisogna bene che in qualche modo tu mi restituisca la roba mia!

Cletto Arrighi, Gli ultimi coriandoli, 1857

Sinonimi, e analoghi per composizione, sono cacazibetto (o cacazibetti), dove lo “zibetto” è un prezioso secreto di origine animale utilizzato in profumeria, e cacaspezie, nel quale il muschio è sostituito dalle spezie, altro bene di lusso, profumato e simbolo di ricchezza.


  • Dizionario della lingua italiana, Livorno: Fratelli Vignozzi, 1833. Pag. 440.
  • Sergent, Antonio (a cura di) Dizionario della Lingua Italiana. Milano: Francesco Pagnoni Tipografo Editore, 1867. Pag. 184.
  • Tassi, Lorenzo (a cura di) Vocabolario della lingua italiana con relazioni di sinonimi e figure rettoriche. Milano: Francesco Pagnoni Tipografo Editore, 1867. pag. 186.