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giargianese

In dizionario di Silvio DellʼAcqua

(s.m. e agg. colloquiale, dispregiativo): straniero, imbroglione; detto anche di lingua incomprensibile (es. «parlare giargianese»). Deriva dal napoletano ggiaggianese, termine comparso alla fine del XIX secolo ed utilizzato per indicare suonatori ambulanti e commercianti lucani o comunque di origine centro meridionale, la cui etimologia è incerta. Probabilmente è una storpiatura del patronimico “viggianese”, abitante di Viggiano, paese della Basilicata che effettivamente vanta una tradizione di suonatori d’arpa. Nel 1884 Giovanni Pascoli, nominato commissario d’esame presso il locale Convitto–Ginnasio “Silvio Pellico”, ricordò in una lettera indirizzata a Giosuè Carducci la presenza di «arpeggiamenti per tutto, che fanno di Viggiano l’Antissa della Lucania» (cit. in Biagini, 1963). Un’altra ipotesi etimologica, proposta dal Dizionario etimologico dei dialetti italiani (Utet), fa risalire invece l’etimologia alla storpiatura di vigevanese (di Vigevano, in Lombardia) in riferimento ai «piccoli commercianti che vengono dall’Alt’Italia per comprare l’uva o il mosto». Infine, potrebbe semplicemente essere una parola onomatopeica, un grammelot che riproduce il suono di una lingua straniera. Quale che fosse l’origine, il termine finì per identificare tutti i non–campani che (come gli abitanti di Viggiano o di Vigevano) erano accomunati dal parlare una lingua incomprensibile e/o dal non comprendere la lingua locale: quindi “forestieri”, “stranieri”. Siccome poi la paura del diverso porta ad essere sospettosi, l’idea che chi non si fa capire lo farebbe apposta per imbrogliare gli altri (supercazzora) fece sì che ggiaggianese assumesse per estensione il significato di “imbroglione”. Il termine tornò in auge negli anni ’40 del XX secolo nella morfologia attuale giargianese o giaggianese e si diffuse in tutto il paese (anche nell’Italia settentrionale) come sinonimo di “straniero”, ma anche talvolta di “zotico”, “tamarro”. Ironicamente, si dice giargianese per dire una lingua o una parlata incomprensibile (es. «parli il giargianese?» per dire «non ho capito».) Dall’accorciamento di giargianese deriva l’espressione giargiàna, tipicamente milanese.

Immagine: suonatori viggianesi in un disegno di Molino pubblicato in Poliorama Pittoresco (c.a 1836–1837).