donna particolarmente impegnata in una causa sociale o politica, per antomasia dallo pseudonimo “Pasionaria” con cui dal 1918 la rivoluzionaria spagnola “Dolores” Ibárruri Gómez (1895 — 1989) firmava i propri articoli per El minero vizcaíno, giornale dei minatori della provincia basca di Vizcaya. A “Dolores” (vero nome Isidora) Ibárruri Gómez è attribuito tra l’altro il celebre slogan «¡No pasarán!» (Non passeranno!) innalzato durante la Guerra Civile Spagnola. Esule nell’Unione Sovietica dal 1939, tornò in Spagna nel 1977 dopo la caduta del franchismo e fu eletta deputato. Pasionaria, in spagnolo, deriva da pasión (passione) ed è un nome volgare della passiflora o flor de la pasión, fiore della passione; probabilmente un gioco di parole volto ad evocare il concetto di passione, nel senso di ardore, partecipazione profonda ad una causa. Il termine pasionaria divenne quindi antonomastico per indicare una donna rivoluzionaria, fervente comunista e/o che dimostra (appunto) grande passione per un particolare ideale politico o sociale:
«In politica era una pasionaria, coerente con tutto il resto di lei. Veniva da una famiglia socialista e ha terrorizzato la mia infanzia cantandomi Bandiera rossa e l
Mimma Mondadori, in Una tipografia in paradiso, 1985.
Il soprannome “Pasionaria” fu attribuito in Italia a svariate figure femminili, quali:
- Carlotta Guareschi (1943 — 2015), figlia dello scrittore e giornalista Giovannino Guareschi (fondatore della rivista Candido e creatore della celebre saga di “Don Camillo e Peppone“, cfr. Guareschi, op. cit.).
- Ines Boffardi, politica italiana, deputato democristiano dal 1960 al 1983, soprannominata dal presidente Pertini “pasionaria bianca”: l’aggettivo bianco era diffuso nel ‘900 per indicare movimenti sociali e politici di ispirazione cattolica (cfr. Castoldi — Salvi pag. 45 op. cit.).
- Leonilde Iotti (1920 – 1999) detta “Nilde”, deputata dell’assemblea costituente nel 1975 e presidente della Camera dei Deputati dal 1979 al 1992, prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato.
- Rosi Bindi, politica italiana, negli anni ’90 soprannominata anch’ella “pasionaria bianca” in riferimento alla provenienza democristiana e all’estrazione cattolica (cfr. Castoldi — Salvi pag. 285 op. cit.).
- Mara Malavenda, sindacalista e politica italiana, deputato alla Camera dal 1996 nelle liste di Rifondazione Comunista, soprannominata dalla stampa “la Pasionaria dei Cobas” per essersi legata in parlamento (Corriere della Sera, 5 nov. 1998, pag. 5).
Bibliografia e fonti:
- Castoldi, Massimo e Ugo Salvi Parole per ricordare — Dizionario della memoria collettiva. Bologna: Zanichelli, 2003. Pag. 285. ISBN 88–08–08878–2
- Bongrani, Paolo e Ghino Ghinassi Studi di storia della lingua italiana offerti a Ghino Ghinassi Firenze: Le Lettere, 2001. ISBN 88–71–66598–8
- Peña, Lorenzo “Nota Biográfica de LA PASIONARIA” in España Roja Áurea y Púrpura (eroj.org), Web.
- “pasionaria” in Vocabolario Online, Treccani. Web.
- Guareschi, Alberto e Carlotta Giovannino nostro babbo Milano: Rizzoli, 2009. ISBN 88–17–03662–7
immagine: “Dolores” Ibárruri Gómez nel 1936, foto dello scrittore russo Mikhail Koltsov (Commons).