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larghe intese

In dizionario, lessico politico di Silvio DellʼAcqua

(o grandi intese) in politica, accordi tra partiti anche molto distanti politicamente, volti a raggiungere obbiettivi comuni di grande rilievo:

A Bologna, da sempre rossa la DC respinge «larghe intese».

La Stampa, 08/01/1978 nº6 pag. 11

L’espressione risale agli anni ’70[1] del XX secolo in relazione al cosiddetto “compromesso storico”, ossia la tendenza al riavvicinamento tra le opposte forze politiche della Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano (foto in alto: stretta di mano da Enrico Berlinguer e Aldo Moro a Roma il 3 maggio 1977). In seguito è stata utilizzata svariate volte in riferimento alle vicende dei governi italiani, in particolare quelle del 1996 quando Berlusconi annunciò una possibile alleanza con l’Ulivo:[2]

Era difficile prevedere che un’espressione come «larghe intese» potesse ritornare. Ma una dichiarazione di Berlusconi ce l’ha riportata, con l’immutata freschezza di una formula portentosa, che i decenni non riescono a far svanire.

La Stampa. 3/12/1996. Pag. 3. (op. cit.)

L’espressione larghe intese (o grandi intese) è diventata comune nel linguaggio politico–giornalistico per indicare, in generale, accordi tra fazioni opposte su obbiettivi comuni, anche al di fuori dell’ambito strettamente politico («Carige, larghe intese in Fondazione» Corriere della Sera 6/1/2007 pag. 22).

Governo di larghe intese

Con governo di larghe intese si intende una “grande coalizione” (dal tedesco: Große Koalition), ossia un governo formato da una coalizione di partiti politici con differenti orientamenti ideologici.

Governo di larghe “imprese”

È invece una espressione ironica e sarcastica (che gioca sulla somiglianza intese/imprese) riferita ad un governo le cui politiche o proposte favoriscono le imprese private. Fu coniata, probabilmente per errore, dal presidente del consiglio Dini il 29/12/1995 durante una conferenza stampa:

Non a caso il presidente del Consiglio, nella conferenza stampa dell’ altro ieri, commettendo un lapsus sicuramente freudiano, ha detto: “Sono molto favorevole a un governo di larghe imprese“. Voleva dire “di larghe intese”, ma va bene lo stesso anzi è praticamente la medesima cosa. Infatti sempre l’altro ieri sei banche pubbliche sei hanno versato nelle casse della Fininvest 370 miliardi per acquistare poco più del 5 per cento di Mediaset (tv e pubblicità).

Repubblica. 31/12/1995.

In seguito fu ripresa dalla stampa in più occasioni per sottolineare politiche particolarmente favorevoli alle grandi industrie: «Governo di larghe imprese. Ipotesi caldeggiata da Confindustria, ma inapplicabile finche ci saranno ancora larghe imprese in mano statale.» Il Manifesto, febbraio 2007 ; «Il governo di larghe imprese: un regalo di oltre 80 miliardi» Il Fatto Quotidiano, 29/08/2017 .


  1. [1]«i problemi economici del Sud hanno le loro soluzioni in larghe intese interregionali» La Stampa 03/12/1972 – numero 268 pagina 12
  2. [2]Berlusconi: «un governo di grandi intese»La Stampa, 3/12/1996. Pag. 3.