(lat.) “ecco l’uomo”, detto di persona lacera e deperita, su cui si vedono i segni della sofferenza fisica e psichica. Deriva dal Vangelo di Giovanni, secondo il quale Ponzio Pilato avrebbe pronunciato le parole «Ecce Homo!» (Ecco l’uomo – l’uomo che volete crocifiggere) presentando al popolo Gesù flagellato ed incoronato di spine (Giovanni, 19–5):
Nella iconografia tradizionale dell’arte sacra l’ecce homo è una delle raffigurazioni dlla Passione di Cristo, che vede Gesù ancora vivo, non in croce, con le mani legate, la corona di spine e segni della tortura sul corpo; spesso con un bastone messo nelle sue mani, per scherno, a simboleggiare uno scettro. In Brasile l’ecce homo è venerato come il Bom Jesus.
Ecce Homo, titolo completo Ecce homo. Come si diventa ciò che si è (1888), è anche è un’opera filosofica autobiografica di Friedrich Nietzsche, ultima opera compiuta prima della follia.
- Castoldi, Massimo e Ugo Salvi Parole per ricordare — Dizionario della memoria collettiva. Bologna: Zanichelli, 2003. Pag. 131. ISBN 88–08–08878–2
Immagine in alto: “Cristo con corona” Carl Heinric Bloch, c.a 1890, olio su tela. (dettaglio) [PD] Commons.