Mers–el–Kebir rappresenta per la Francia, nei rapporti con l’Inghilterra, ciò che la dichiarazione di guerra annunciata da Mussolini dal balcone di palazzo Venezia rappresenta nei rapporti con l’Italia: una “pugnalata alla schiena”. Con la differenza che, se Francia ed Italia si guardavano da tempo con diffidenza ed inimicizia, Francia ed Inghilterra erano state, fino all’armistizio di Compiègne, formali alleate…
Il faro di Longships
I mercantili che si sfracellavano sulle rocce tentando di doppiare il capo di Land’s End, l’estrema punta della Cornovaglia, erano una vera manna per i “wreckers”, i “pirati di terra” che depredavano i relitti del prezioso carico: una pratica tanto comune da coinvolgere intere comunità che vivevano principalmente di sciacallaggio. Il faro di Longhsip rese finalmente più sicuro questo essenziale passaggio tra il canale della Manica e la costa occidentale dell’Inghilterra, ma a costo di condizioni di vita difficilissime per i faristi che, bloccati per mesi in spazi ristrettissimi, inizialmente dovettero anche scaldarsi la cena sulle lampade della lanterna poiché non c’era nemmeno una cucina.
La Grande Guerra: «à la guerre» con nuove armi
Nell’estate del 1914 i tedeschi erano convinti che sarebbe bastato poco tempo per arrivare vittoriosi a Parigi ma le loro speranze furono presto vanificate. L’immobilità della guerra di trincea indusse le potenze in conflitto a ricorrere a ingegno, astuzia e ad una buona dose di cinismo pur di venir fuori dal pantano della prima guerra mondiale: il risultato il più delle volte, oltre a cambiare il modo di fare la guerra, fu un nuovo orrore. In tutto questo però vi fu anche chi superò le barriere nazionali e di parte fino a diventare leggenda collettiva.
La Grande Guerra: lo sbarco di Gallipoli
Aprile 1915. La Russia è isolata dagli alleati ma Winston Churchill pensa di conquistare lo Stretto dei Dardanelli e aprire una via di rifornimento. C’è un problema però: i russi non vogliono e anche gli inglesi hanno le idee confuse su come fare. Nasceva così sotto una cattiva stella lo Sbarco di Gallipoli.
Pippo: il misterioso fantasma di Salò
«Passa, come un malaugurato uccello notturno, sulla città e sulla campagna, e i vetri tremano al suo rombo sinistro, e gli uomini chiusi nelle case o nelle fattorie lo seguono con il pensiero mentre si avvicina, vola sopra la casa, si allontana…» Durante la seconda guerra mondiale l’alta Italia, occupata dai nazisti, era funestata da un’oscura presenza, un fantasma dalle sembianze di un aeroplano. Il suo nome era “Pippo”.
Il faro di Bishop Rock
Il “cane delle Scilly” non è un animale, ma una distesa di scogli «terribili a vedersi», pronti ad azzannare le navi di passaggio con duri denti di granito. La marina militare britannica vi perse un’intera flotta nel 1707 e su quelle rocce terminò la sua folgorante carriera anche la più celebre cantante d’opera del XVII secolo, Ann Cargill (una popstar ante-litteram), in uno dei più tristemente noti naufragi della storia. Per evitare tutto questo era necessario un faro, proprio nel punto più pericoloso, e per costruirlo bisognava strappare al mare pochi metri quadrati di nuda roccia. Furono necessari quarant’anni e la caparbietà di un’intera dinastia di ingegneri per riuscirci.