Berry Head: il faro più piccolo d’Inghilterra (ed uno dei più alti)

In Fari di Silvio DellʼAcqua

1 Berry Head

1 – Il promontorio di Berry Head (© C. Downer).

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2 – Brixham, il porto.

Il promontorio di Berry Head si staglia dalla costa meridionale del Devon, nell’Inghilterra sud-occidentale, e costituisce una riserva naturale costiera[1] le cui scogliere ospitano pipistrelli, circa duecento specie di uccelli ed una variegata flora.[2] Appena a nord si trova la cittadina di Brixham, importante porto di pesca in età medioevale e nota nel XIX secolo per i Brixham trawlers, i caratteristici pescherecci dalle vele rosso ocra per la pesca a strascico (tecnica che conobbe un importante sviluppo proprio qui).


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Il cima al promontorio di Berry Head si trova l’omonimo faro, noto come «the shortest, the highest, the deepest in England»[3] (ovvero «il più piccolo, il più alto ed il più profondo d’Inghilterra»), non sempre necessariamente in questo ordine. La prima affermazione si riferisce all’altezza dell’edificio, rispetto al suolo su cui è costruito, che è appena di cinque metri.[4] Tra i fari “maggiori” (“major lights[5], tale è considerato[6] per la sua portata di 19 miglia nautiche[7]), esclusi quindi i fanali ed i segnali portuali, è quindi sicuramente il più piccolo d’Inghilterra e tra i più piccoli al mondo in termini di altezza dell’edificio.[8]

Faro di Berry Head [CC-BY-SA-2.0]

3 – Il Faro di Berry Head (© R. Lucas).

Tale misura è però irrilevante ai fini della navigazione: l’altezza significativa di un faro, che ne determina la portata geografica (ovvero la distanza massima alla quale può essere visto in relazione alla curvatura della superficie terrestre), è l’elevazione del segnale luminoso rispetto al livello medio del mare. Trovandosi in cima ad un’altissima scogliera a picco sul mare, rispetto a quest’ultimo il piano focale dell’ottica si trova ad avere un’elevazione di ben 191 piedi, ben 68 metri: non il più alto d’Inghilterra come vorrebbe la tradizione, primato che spetta invece a St. Bee’s Head in Cumbria, ma comunque tra i più alti (al sesto posto in una eventuale classifica [9]). Per questo il faro di Berry Head non ha una torre: a che serviva costruirne una quando il terreno si trovava già ad una quota sufficiente?

L’innalzamento della luce non era però l’unica funzione dell’edificio: prima dell’avvento dei motori elettrici le ottiche rotanti dei fari erano azionate dal “motore a gravità”, come quello utilizzato negli orologi dei campanili, ovvero un dispositivo ad orologeria messo in movimento da un peso che scendeva lentamente —per gravità, appunto— lungo la torre. Ogni giorno il dispositivo andava ricaricato ed il farista doveva quindi (con sua grande gioia) salire e riportare in cima il peso azionando a forza di braccia un argano a manovella. Anche Berry Head aveva un motore a gravità ma, in mancanza di una torre, bisognava trovare un’altra via di corsa per la discesa del grave. Fu così scavato nella roccia calcarea un pozzo profondo 45 metri lungo il quale far scendere il peso del motore a gravità: questo è il motivo per cui il faro è noto anche come “il più profondo d’Inghilterra”, e di questo primato non c’è motivo di dubitare.

Faro di Berry Head

4 – Faro di Berry Head. L’edificio in pietra restrostante è una stazione di osservazione della Guardia Costiera britannnica – vedi (© J. Forbes).

Il piccolo faro fu costruito nel 1906 sotto la direzione di Sir Thomas Matthews,[10] ingegnere in capo di Trinity House[11]. Già nel 1921 fu automatizzato mediante l’installazione di una “luce di Dalén”, ovvero una lampada ad acetilene controllata da una valvola solare, dispositivo inventato nel 1907 dall’ingegnere svedese Nils Gustaf Dalén[12] (cui valse il premio Nobel per la fisica nel 1912) che permetteva lo spegnimento e l’accensione automatica in funzione della luce solare. Il faro fu nuovamente aggiornato nel 1994 con luce e motore elettrici. La “caratteristica” del segnale luminoso (ovvero la sequenza di luce ed eclissi propria di ogni faro) è di un gruppo di due lampi bianchi in un periodo di 15 secondi, ma Berry Head emette anche segnali radio di ausilio alla navigazione aerea: ospita infatti un radiofaro VOR (Very High Frequency Omnidirectional Radio Range) ed un transponder DME (Distance measuring equipment). A vederlo, non si direbbe che un edificio così piccolo possa essere tanto importante per il traffico navale ed aereo.

Brixham Breakwater Lighthouse

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5 – Faro in ghisa di Brixham Breakwater alla fine della diga foranea.

Sebbene oscurato dalla fama di Berry Head, anche la vicina cittadina di Brixham ha un piccolo faro, o meglio un fanale portuale (la sua portata è di sole quattro miglia nautiche) noto come Brixham Breakwater Lighthouse[13] È alto sei metri (supera quindi di un metro l’edificio di Berry Head) ma la sua luce si trova ad appena nove metri sopra livello del mare. Si tratta di una torre prefabbricata in ghisa realizzata dalle Stone-Platt Industries di Crowley (Sussex) ed eretto al termine della diga foranea nel 1909, dopo l’ampliamento di quest’ultima. Il faro fu approvato da Trinity House, ma era di proprietà dell’allora Municipio di Brixham (ora parte di Torbay), cui dal 1896 spettava la gestione del porto. La lampada a cherosene funzionò fino al 1984, quando fu sostituito da una luce elettrica: fu probabilmente uno degli ultimi fari in-shore ad essere elettrificato in Inghilterra. La luce è rossa di tipo intermittente[14] ed è visibile per 15 secondi seguiti da un breve occultamento di tre.

Open Street Map

6 – Brixham con entrambi i fari.

Note

  1. [1]Berry Head National Nature Reserve
  2. [2]Exploring a natural haven.” Berry Head National Nature Reserve. Web. 11 Feb. 2013.
  3. [3]Pattenden, Ron. Land On My Right. Solo Sail Round Britain On A Laser. Raleigh, USA: Lulu, 2008. 19.
  4. [4]Admiralty List of Lights & Fog SignalsBritish Admiralty. Volume A
  5. [5]Lights, buoys – aids to navigation.” SailingIssues. 4 Dic. 2013. Web. 10 Feb. 2013.
  6. [6]Rowlett (cit.)
  7. [7]Trinity House (cit.)
  8. [8]quello di Kaikoura in Nuova Zelanda è alto solo 4 metri.
  9. [9]I primi cinque per elevazione sarebbero St. Bee’s Head (336 piedi), Cromer (276), The Lizard (230), Flamborought Head (213), e Start Point (203).
  10. [10]Trethewey, (cit.)
  11. [11]Trevose Head Lighthouse.” Trinity House. Web. 10 Feb. 2013.
  12. [12]Lundqvist, Stig. Physics 1901-1921. Singapore: World Scientific, 1998. Print.
  13. [13]Brixham Breakwater Lighthouse.” Waymarking. Web. 11 Feb. 2013.
  14. [14]Nei fari, la luce è detta intermittente quando il tempo di accensione è maggiore di quello di occultamento o “eclissi”

Bibliografia e fonti

  • Berry Head Lighthouse.” Trinity House. Web. 10 Feb. 2013.
  • Rowlett, Russ. “Lighthouses of Southwest England.” Lighthouse Directory. University of North Carolina at Chapel Hill, 2004-2012. Web. 10 Feb. 2013.
  • Trethewey, Ken. “Berry Head.” Lighthouse Directory. University of North Carolina at Chapel Hill, 2002. Web. 10 Feb. 2013.

Immagini

Steve Fareham

7 – Berry Head lighthouse.

  1. foto: © Chris Downer, 2009 [CC-BY-SA-2.0] da geograph
  2. foto: Adrian Pingstone, 2003 [public domain] da Commons
  3. foto: © Robin Lucas, 2005 [CC-BY-SA-2.0] da geograph
  4. foto: © Janine Forbes, 2005 [CC-BY-SA-2.0] da geograph
  5. foto: Herbytyme, 2009 [CC-BY-SA-3.0] da Commons
  6. da OpenStreetMaps [odbl open data commons]
  7. (immagine anteprima) foto: © Steve Fareham [CC-BY-SA-2.0] da geograph.
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Silvio DellʼAcqua

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Fondatore, editore e webmaster di Lapůta. Cultore di storia della Croce Rossa Internazionale. Appassionato di ricci.