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Guy Fawkes: dalla congiura delle polveri alla Warner Brothers

In Cultura popolare, Folklore, Personaggi, Storia di Alessio Lisi

Assunta a simbolo da movimenti come Anonymous, Occupy e Movimiento 15-M (meglio noto come degli “Indignados”), la maschera di Guy Fawkes -resa celebre dal film “V per vendetta”- è diventata un generico e universale emblema di ribellione, utilizzata anche da molti utenti dei social network come immagine personale (a volte basta poco per sentirsi eroi). Ma quanti di coloro che la esibiscono sul proprio profilo personale come simbolo di anarchia ne conoscono la vera origine, legata invece al fondamentalismo cattolico?

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La fermata del bus di Baltasound

In Geografia insolita, Isole, Trasporti di Silvio DellʼAcqua

Unst, isole Shetland, Scozia. L’isola abitata più a nord del Regno Unito. I pochi e minuscoli agglomerati di case sono collegati dall’autobus n°28, la linea di bus più a nord del Regno Unito. Una delle fermate, quella di Baltasound, diventò improvvisamente famosa grazie alla singolare pensilina…

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The Ashes: uno strano trofeo per uno “strano” sport

In Sport di Alessio Lisi

Il team di cricket inglese e quello australiano si contendono sin dal 1882, in una delle più antiche competizione sportive ancora disputate, un trofeo davvero strano: “Le Ceneri”, una piccola urna contenente proprio ciò che il nome suggerisce. Tutto nacque da una burla…

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London Necropolis: la ferrovia dei morti

In Ferrovie, Speciale Halloween, Storia di Silvio DellʼAcqua

Non è il titolo di racconto lovecraftiano ma una linea ferrovia realmente esistita a Londra tra il 1854 ed il 1941, la cui peculiarità era di effettuare solo trasporti funerari tra la città ed il grande cimitero di Brookwood, il più grande del Regno Unito. Inizialmente osteggiata dai pregiudizi dei suoi oppositori, bistrattata dal proprio partner commerciale -la London & South Western Railway- che faceva di tutto per nasconderla alla vista dei propri passeggeri, tra macchinisti perennemente sbronzi e difficoltà economiche, la ferrovia operò per 87 anni per garantire una degna sepoltura ai cittadini londinesi a prezzi accessibili e nel rispetto di ogni credo religioso ed estrazione sociale.

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Baseball: lo sport che tende a infinito

In Cultura popolare, Sport di Alessio Lisi

Una sera di Luglio, Silvio, il fondatore e sindaco di Laputa -dopo aver degustato birra artigianale dal “Bigio” e dopo averla ridegustata numerose volte perché non era sicuro di aver colto tutti gli aromi- mi stava esponendo una propria bislacca teoria sulla funzione dello sport nella cultura nordamericana. Durante l’esposizione di cotanta teoria ad un certo punto affermò: «l’unico sport che non capirò mai è il baseball». L’articolo che segue è quindi un tentativo di riuscire a spiegare a lui, e a tutti coloro che fossero interessati, le principali regole di questo sport.

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Coppa America: breve storia di una vecchia brocca

In Navigazione, Sport di Alessio Lisi

l 22 agosto 1851, la regina Vittoria era intenta ad osservare una sfida navale, al largo dell’isola di Wight (la stessa isola di un famoso festival di musica Rock a cui i Dik Dik hanno dedicato una loro canzone), tra il “suo” Royal Yacht Squadron, che schierava ben 14 imbarcazioni, dato che si trattava della loro regata annuale, e il …

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Operazione Mincemeat, l’uomo che non è mai esistito

In Storia di Alessio Lisi

Operazione “Husky”: gli alleati sbarcarono in Sicilia il 9-10 luglio del ’43, dando inizio al fronte italiano della seconda guerra mondiale. Ad aprire la strada all’invasione però fu un’altra operazione: “Mincemeat”, carne trita. A renderla possibile fu un senzatetto che riuscì ad ingannare anche Hitler.

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«Nebbia sulla Manica, il continente è isolato»

In Cultura popolare, Geografia insolita, Isole, Leggende contemporanee di Silvio DellʼAcqua

«Fog in the Channel, Continent cut off»: nebbia sulla Manica, il continente è isolato. Spesso la stampa moderna scherza sull’isolazionismo britannico citando un celebre titolo di giornale del “Daily Mirror” degli anni ’40. O forse era di “Punch” del ’48. No, era del “London Times” del 1930. No, del 1880… ma insomma, chi e quando ha utilizzato questa frase?