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marò

In dizionario di Silvio DellʼAcqua

(s.m.) marinaio, militare di truppa della Marina Militare italiana: dall’abbreviazione burocratica mar.o per “marinaio”, ora “comune di seconda classe” ovvero primo grado dei militari di truppa della Marina Militare, è diventato indistintamente soprannome anche per i graduati specialmente della Brigata Marina “San Marco”.

Relegato al gergo militare, il termine marò divenne noto al grande pubblico dopo il febbraio 2012 quando due fucilieri della Marina Militare imbarcati sulla petroliera italiana Enrica Lexie come nuclei militari di protezione anti pirateria furono arrestati dalla polizia indiana con l’accusa di aver ucciso due pescatori. Ne seguì una lunga controversia internazionale nota come il “caso dell’Enrica Lexie“, che ebbe ampia risonanza mediatica in Italia; i militari divennero noti come “i due marò” dall’espressione comunemente (ed impropriamente) usata da stampa e televisione. Ad oggi il caso non è risolto ed è passato all’arbitrato internazionale presso il tribunale internazionale del mare di Amburgo. L’espressione sarcastica «e i marò?» (abbreviazione di «…e nessuno pensa ai marò?»), affermatasi per ironizzare sulla retorica populista di una parte dell’opinione pubblica in merito alla vicenda, divenne poi di uso comune per controbattere ironicamente ad un’affermazione demagogica o a sottolineare la banalità di una discussione, soprattutto nell’ambito dei social media.


  • cfr: Minti, P. “Marò!Prismo Magazine 31 ago 2015. Web. Cons. 22-01-2016

Immagine: militari della Brigata “San Marco” alla parata per la festa della Repubblica, Roma 2/6/2013 (N. Gemini/Commons CC-BY-SA-3.0).