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gattopardismo

gattopardismo

In dizionario, lessico politico di Silvio DellʼAcqua

trasformismo, atteggiamento di chi si adatta ad un cambiamento politico, sociale o economico, simulando di esserne sostenitore o fautore ma al solo scopo di mantenere il consenso, il potere e i privilegi, in precedenza ottenuti proprio grazie alla situazione che finge di voler cambiare. Il termine deriva dal titolo del romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1958) nel quale l’autore descrive la capacità del popolo siciliano di adattarsi al nuovo, ma non di cambiare sé stessi. Tale concetto è riassunto in una paradossale battuta del personaggio di Tancredi, nipote del Principe di Salina, che afferma: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». Lo stesso Tancredi mette in pratica il concetto di “gattopardismo” combattendo tra le file dei garibaldini nella speranza di mantenere il potere e gli agi della propria classe, altrimenti destinata all’inesorabile decadenza. In politica, il gattopardismo è l’atteggiamento populista di chi si finge progressista, appoggiando processi riformatori vuoti di contenuti al solo scopo, in realtà, di conservare la propria posizione e i relativi privilegi: in altre parole, come si dice parafrasando Tancredi, chi fa si che «tutto cambi perché tutto resti come prima».

Immagine: B. Lancaster e C. Cardinale in una scena del film Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963), tratto dal romanzo omonimo di  Giuseppe Tomasi di Lampedusa.