ricatto giocoso tradizionalmente posto dai bambini la notte di Halloween quando, visitando le case travestiti da mostri, fantasmi, vampiri, streghe e simili, chiedono piccoli doni simbolici (il “dolcetto”) in cambio dell’immunità da dispetti (lo “scherzetto”) che altrimenti verranno fatti ai danni di chi non soddisfa la richiesta. «Per tradizione, in questo giorno dell’anno, il mondo degli adulti ammette con indulgenza questa mite forma di vandalismo, gli scherzi e le burle dei bambini, ai quali è riconosciuto il diritto di esigere, o meglio, di estorcere simbolicamente dei doni» (Dégh — Vazsonyi in Festa. Antropologia e semiotica, 1981 — pag. 58, op. cit.). È una efficace traduzione dall’inglese trick or treat, espressione nata intorno agli anni 1920 negli Stati Uniti che significa letteralmente “scherzo o regalo” divenuta poi una filastrocca:
Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat
(att. dal 1964, Berry Popik — op. cit.).
Nelle traduzioni italiane dei Peanuts di Shultz si riscontra anche una variante, «la borsa o il malocchio» (forse dalla tradizionale minaccia dei rapinatori da strada «o la borsa o la vita!», usata anche dagli “assassini” nel Pinocchio di Collodi, 1883).
In altre lingue
Di origine nordamericana, la tradizione si è diffusa anche in Europa e l’espressione “dolcetto o scherzetto” trova un corrispondente in molte lingue:
- Catalano: si dice paga o plora (“paga o piangi”), dónes o pagues (“dona o paga”), broma o regal (“scherzo o regalo”) llaminadura o entremaliadura, “dolce o monelleria” (cfr. esadir.cat).
- Euskara (basco): si dice saria ala ziria, “inganno o premio”.
- Finlandese: si dice karkki vai kepponen, “caramella o scherzo”.
- Francese: si dice bonbon ou un coup de batôn, “dolce o una bastonata”, oppure friandises ou bêtises “caramelle o [farò qualche] stupidaggine”.
- Polacco: si dice cukierek albo psikus, “caramella o scherzetto”.
- Portoghese: si dice doce ou travessura, “dolce o monelleria”.
- Spagnolo: in castigliano è truco o trato, “scherzo o [facciamo] un patto”, talvolta accompagnato dalla rima caramelos o te mato, “caramelle o ti uccido” (Corbolante, op. cit.).
- Svedese: si dice Bus eller godis, “monelleria o dolcetto”.
- Tedesco: si dice Süßes oder Saures, all’incirca “dolci o si mette male”, oppure Treich oder Leckerbissen, “scherzetto o trattiamo”.
- Linda Dégh e Andrew Vazsonyi in Bianco, Carla e Maurizio Del Ninno (a cura di) Festa. Antropologia e semiotica. Firenze: Nuova Guaraldi, 1981.
- Bonato, Laura Tutti in festa: antropologia della cerimonialità. Milano: Franco Angeli, 2009. ISBN 978-8846480774.
- Corbolante, Licia “Dolcetto o Scherzetto” in Terminologia etc. Web.
- Neal “Trick or Treat!” in Literal—Minded, 31 Ott. 2001. Web.
- Berry, Popik “Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat” in The Big Apple, etymological dictionary investigating the origins of American words… <barrypopik.com> 31 Ott 2012. Web.
Immagine: quimuns/Pixabay