1960, piena guerra fredda. Improvvisamente i monitor della sala operativa del quartiere generale del NORAD lanciano segnali allarmanti: con il 99,5% di probabilità, decine di missili nucleari sono diretti verso gli Stati Uniti. Questa è la storia di quell’altro 0,5%.
Herzogenaurach: la “città dei colli piegati”
Herzogenaurach in Baviera ha vissuto una guerra fredda lunga sessanta anni. A dividere il paese tedesco non era un muro e la politica ma un fiume e le scarpe. Una guerra iniziata dai fratelli Adolf e Rudolf Dassler, fondatori rispettivamente di adidas e PUMA, e continuata dai loro figli con alterni successi e personaggi (e con anche una tappa nelle Marche).
L’aliante di Gimli
Il volo Air Canada 143 del 23 luglio 1983 rimase improvvisamente senza carburante e i motori si spensero. I piloti erano addestrati all’atterraggio con un solo motore ma nessuno aveva mai tentato l’atterraggio senza entrambi i motori. Questa è la storia di un volo che poteva finire in tragedia e che invece è diventato una leggenda dell’aviazione civile. È la storia del Gimli Glider.
Broken Arrow, ovvero «abbiamo smarrito una bomba nucleare»
In quarant’anni di guerra fredda furono prodotte un numero incredibile di bombe nucleari di vario tipo, tanto che ad oggi ne restano ancora a sufficienza per distruggere l’intero pianeta 25 volte. Con numeri così grandi, che qualcuna venisse smarrita, lanciata per errore o coinvolta in qualche tipo di incidente era solo questione di statistica. Sicuri di voler scoprire quante volte è stata sfiorata la catastrofe?
Non sparate! Siamo repubblicani!
Nel novembre del 1943, nel più assoluto riserbo, la corazzata USS “Iowa” salpò con a bordo il presidente americano Franklin D. Roosevelt per accompagnarlo alla Conferenza di Teheran. Tra le navi di scorta vi era anche la USS “William D. Porter”, il cui equipaggio rischiò di far saltare lo storico appuntamento a causa di una catena di errori degni di una commedia hollywoodiana.
Roller Boat: la nave rotolante di Knapp
Canada, 1897: un pomeriggio di settembre gli increduli abitanti di Toronto videro un grande cilindro metallico dipinto di rosso, lungo oltre trenta metri ed alto come una casa a due piani, rotolare letteralmente sulle acque del porto sbuffando vapore. Alle estremità, distinti personaggi con il cappello a cilindro si affacciavano da balconcini che magicamente restavano orizzontali nonostante la rotazione dell’oggetto.
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