marshmallow, caramella gommosa e spugnosa a base di zucchero e sciroppo di mais, che può essere arrostita sul fuoco (foto sopra). Neologismo coniato da Franco Cavallone, incaricato della traduzione del fumetto Peanuts di Charles Monroe Schulz per Milano Libri, che pubblicò per la prima volta il fumetto in Italia nel 1963: non esistendo un corrispettivo in italiano –per non usare l’inglese– scelse di tradurre marshmallow con una parola di fantasìa, “toffoletta”. Nel fumetto infatti, il bracchetto Snoopy ed il piccolo uccello giallo Woodstock sono soliti arrostire i marshmallow sul fuoco del campeggio, usanza tipicamente nordamericana. Il termine “toffoletta” fu poi utilizzato nell’edizione italiana del romanzo La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl (1964) sancendone così la diffusione al di fuori dei Peanuts:
― Roald Dahl, Charlie and the Chocolate Factory
— traduz. italiana di R. Duranti
Se “toffoletta” come traduzione di marshmallow può essere considerato un neologismo, esisteva però già il cognome veneto “Toffoletto”, variante di “Toffolo” (attestato sin dal 1626 a Gemona, Friuli–Venezia Giulia) che deriva probabilmente da una forma abbreviata di “Cristoforo”.
- Maffi, Mario “Marshmallow” in Americana: Storie E Culture Degli Stati Uniti
Dalla A Alla Z. Milano: Il Saggiatore, 2012. P. 392–393. - Saibene, Alberto “La vera storia di Linus” in Doppiozero. 31 Ott. 2011, Web. 08–02–2016
- Evit “Quei deliziosi gnocchi di lichene” Doppiaggi italioti. 22 Apr. 2011, Web. 08–02–2016.
- De Rienzo, Giorgio “Scioglilingua” Corriere Della Sera. 26 Nov. 2010, Web. 09-02-2016.
In alto: un marshmallow arrostito (Evan-Amos/Commons).
In alto: un “torpedone” AEC Regal I/Beadle della London Bus Company (Commons / CC).
Nel 1925 fu prodotto un autobus scoperto derivato dall’autocarro leggero FIAT 603, denominato FIAT 603 Torpedone per analogia con la carrozzeria “torpedo” delle autovetture. Fu il primo autobus italiano di questo tipo e il termine torpedone divenne poi antomastico per tutti gli autobus a carrozzeria scoperta, attestato in tal senso dal 1930.
Con l’italianizzazione delle parole straniere voluta dal fascismo, agli inizi degli anni ’40 il termine torpedone fu proposto dalla “commissione per l’italianità della lingua” come sostituto del forestiero →pullman per indicare gli autobus da turismo, diventandone sinonimo nell’uso comune sebbene poco utilizzato e oramai piuttosto desueto. Nella Svizzera italofona, tutttavia, il termine è ancora utilizzato in sostituzione di autopullman.
Un torpedone a Budapest (foto: Norbert Aepli, Switzerland / Commons / CC).
- Castoldi, Massimo e Ugo Salvi Parole per ricordare — Dizionario della memoria collettiva. Bologna: Zanichelli, 2003. Pag. 392. ISBN 8808088782
- Zoppetti, Antonio L’italiano for dummies. Hoepli, 2014. Pag. 37. ISBN 978–8820364175
- “torpedone” in Il Sabatini Coletti — Dizionario della lingua italiana. In Corriere.it, Corriere della Sera. Web.
- Savoia, Sergio, Ettore Vitale Lo Svizzionario — Splendori, miserie e segreti della lingua italiana in Svizzera, 3ª Edizione 2008. Bellinzona: Tipografia Torriani SA. Pag. 111.
(pron. tu kùur) in breve, a farla breve, senza aggiungere nulla, senza giri di parole, o anche senza alcuna difficoltà: dall’espressione francese tout court, letteralmente “tutto corto”, che significa “senza aggiungere altro” (es. On l’appelle Jean tout court / lo chiamano semplicemente Jean.); in senso generale, talvolta impropriamente anche totalmente, nell’insieme.
La critica negli anni scorsi, quando il genere «poliziesco all’italiana» andava forte, aveva coniato il termine un po’ spregiativo di «poliziottesco» per definirlo tout court.
La Stampa, 18 agosto 1983, pag. 52
In senso generale
Pur rispettando il significato originario di “senza aggiungere altro”, l’espressione è spesso utilizzata per esprimere un significato di “senso generale”, “assoluto”:
…il populismo non è la politica cattiva ma la politica tout court, a meno che non si ritenga, coerentemente, nefasta, perniciosa e antipolitica la stessa idea di popolo.
La Stampa, Cultura, 24 novembre 2008
Per capire quanto Gianni Mura fosse atipico come giornalista sportivo, e come giornalista tout court, basta un’occhiata ai titoli sparpagliati sul tavolo.
Negli esempi sopra si contrappone un insieme più piccolo, specificato da un aggettivo, e un insieme più grande, quello generico: se tout court significa senza aggiungere altro, allora suggerisce di rimuovere tale aggettivo aprendo ad un significato più ampio. La “politica cattiva” diventa così, tout court (togliendo cioè “cattiva”) la “politica” e basta, ossia in senso assoluto, generale. Così come il “giornalista sportivo” diventa tout court il giornalista e basta, ossia nel senso più completo. Per estensione se ne è quindi affermato l’uso con il significato di completamente, nell’insieme, a tutto tondo:
Probabilmente una teoria tout court descrittiva del controllo di costituzionalità è un’illusione.
La giustizia costituzionale ed i suoi utenti, 2006. Pag. 13.
Sebbene comune, specie nel linguaggio politico e giuridico, questa accezione sarebbe però meno corretta.
- “tout court” in Vocabolario online. Treccani. Web.
- “tout court” in Internaute – Dictionnaire français. Web.
Foto: Pixabay.
(scritto anche trasudeciuck o trasu de ciuc) scherzoso o spregiativo: colore indefinito, sgradevole, sgraziato, disomogeneo; oppure accostamento di colori disarmonico. Localismo lombardo che deriva dal dialetto lombardo occidentale, in particolare milanese e pavese, trasü de ciùc (o trasü d’ciùc o trasü de ciòc a seconda delle varianti locali), che significa letteralmente “vomito di ubriaco”.
Gli inservienti dei teatri nei quali si esibiva Raffaella Carrà accompagnavano alla porta chiunque fosse sorpreso in platea con indumenti di quel colore che sta tra la melanzana e ciò che i milanesi definiscono trasu de ciuc, ovvero il «vomito di ubriaco».
da R. Scafuri “La maledizione viola, il colore che unisce boss e giustizialisti” in Il Giornale, 7/12/2009
…in TV detta la moda vestendo completi color trasudeciuck o spezzati giacca scozzese-pantalone arancione.
da P. Pugni, Delle gioie e delle pene (blog)
Pur essendo utilizzato preferibilmente per i colori nella gamma del violaceo o del vinaccia (per ovvi motivi), il termine non si riferisce ad una tonalità in particolare, quanto invece, ironicamente, al fatto che il colore sia indefinibile e/o ripugnante e “sporco” (nel senso di disomogeneo), come appunto il rugurgito parzialmente digerito di un avvinazzato.
“Trasü de Ciùc” è anche il nome di una folk-band milanese.
Foto di Alison Marras su Unsplash.
(s.m.) nel calcio, tripletta (in inglese: treble) ossia vittoria di tre competizioni sportive nella stessa stagione. Ad esempio, la vittoria del campionato nazionale, la coppa di lega e il principale torneo continentale (treble classico), oppure del campionato e delle due coppe nazionali maggiori di un paese (treble nazionale). In italiano, il termine triplete si diffuse in Italia come sinonimo di tripletta a partire dal 2010, quando l’FC Internazionale Milano vinse Serie A, Coppa Italia e Champions League. Alla finale di quest’ultima, il 22 maggio, l’Inter vinse per 2–0 contro il Bayern Monaco allo stadio Bernabéu di Madrid e la stampa spagnola parlò di “triplete”:
…la prensa destaca el triplete del Inter, que acumula su tercer título de la temporada tras conquistar previamente la Liga y la Copa de Italia.
“La prensa europea encumbra a Mourinho y Milito”. El País, 22–5–2010
Tuttavia, la parola triplete era già comparsa sulla stampa italiana prima che l’Inter disputasse la finale di Champions a Madrid. Il 5 maggio, dopo la vittoria della Coppa Italia, la Gazzetta dello Sport scrisse:
L’operazione triplete è ufficialmente partita. Nel suo tentativo di salto triplo da record l’Inter stacca a Roma, spera di rimbalzare a Milano o a Siena per poi atterrare a Madrid.
Gazzetta dello Sport, 5–5–2010
Più probabilmente il termine triplete fu dapprima utilizzato in riferimento alla nazionalità dell’allenatore dell’Inter, il portoghese José Mourinho: si tratterebbe quindi un prestito dal portoghese e non dallo spagnolo come comunemente ritenuto, sebbene il termine si ritrovi identico in entrambe le lingue e la stampa spagnola possa aver contribuito alla diffusione. La vittoria dell’Inter di Mourinho (primo allenatore a conquistare un treble classico nella storia del calcio italiano) fissò definitivamente la parola triplete nel lessico sportivo italiano.
…nessuna squadra italiana è mai riuscita a fare una cosa del genere e poche squadre in Europa sono riuscite a realizzare il Triplete come abbiamo fatto noi.
Diego Milito, citato in “Dal Triplete agli infortuni Milito si riprende l’Inter”. Gazzetta dello Sport, 5–1–2012
Dal calcio si è poi diffuso ad altri sport ed altri contesti, come le Olimpiadi, sempre ad indicare una tripla vittoria:
Olimpiadi, atletica: Bolt punta il triplo triplete per raggiungere i 9 ori di Lewis.
Gazzetta dello Sport, 17 agosto 2016
- “triplete” Lessico del XXI secolo. Treccani, 2013. Web.
- “Inter join exclusive treble group” UEFA 22-5-2010. Web.
- “Le squadre che hanno vinto il triplete” Il Post. 21-5-2015. Web.
Foto: Coreografia della tifoseria dell’Internazionale FC allo Stadio Bernabéu il 22 maggio 2010, per la finale della Champions League (Johnny Vulkan/Commons, CC BY–2.0).
sedia pieghevole con struttura il legno e seduta in tessuto. Il nome deriva dalla città dove venivano prodotte: Tripoli, in Libia (allora colonia italiana). Inoltre, per la facilità di trasporto, furono in dotazione alle forze armate italiane durante la guerra di Libia del 1922 – 1932 contro i Senussi di Omar Mukhtar e i gruppi autonomisti della Tripolitania (riconquista della Libia). L’origine della sedia risale però al 1881, quando l’inventore inglese Joseph Beverley Fenby depositò negli USA il brevetto per una sedia pieghevole, poi presentata alla fiera di Saint Louis nel 1904. La sedia di Fenby divenne modello di riferimento per numerose imitazioni, tra cui quella prodotta in India come sedia campale per le forze armate britanniche. La versione italiana era prodotta a Tripoli dalla ditta Paolo Viganò e fu soprannominata appunto “tripolina”, termine che sarebbe poi diventato nome comune di questo tipo di seduta. Il design della sedia di Fenby ispirò altri modelli di sedie pieghevoli, tra i quali la “Paragon” venduta da Harrods dal 1895 e la celebre BKF nota anche come “Butterfly” del 1940, di Bonet–Kurchan–Ferrari (allievi di Le Corbusier).
Le tripoline (o tripolini) sono anche un tipo di pasta lunga pugliese e siciliana, simili alle “reginette” ma ondulate su un solo lato, il cui nome è sempre ispirato alla colonia libica.
- Castoldi, Massimo e Ugo Salvi Parole per ricordare — Dizionario della memoria collettiva. Bologna: Zanichelli, 2003. Pag. 399. ISBN 88–08–08878–2
- A. Bassi, Design anonimo in Italia. Oggetti comuni e progetto incognito
, Firenze: Electa, 2007.
- J. B. FENBY, FOLDING CHAIR”. United States Patent and Trademark Office. July 12, 1881.
In alto: sedia “Paragon” di Harrods, 1940 (Commons/CC-BY-SA 3.0).
triumvirato, dal russo troika (тройка) che significa “terzina”, “tripletta”, “trio”: il termine troika indica in Russia il tradizionale tiro a tre cavalli, solitamente utilizzato per le slitte. È detta troika anche una danza popolare russa in cui un uomo balla con due donne (anziché in coppia). Il termine è entrato nel’uso politico durante la guerra fredda, in riferimento alla struttura governativa dei paesi comunisti che prevede tre vertici: il Partito, il capo del Governo e il capo dello Stato.[1] Già dagli anni 1970[2] anche in Italia il termine troika si è diffuso nel linguaggio politico e giornalistico per indicare un “triumvirato”, ossia un terzetto di persone o istituzioni con incarichi governativi, diplomatici o dirigenziali:
…la nuova «troika» economica, formata dal ministro delle finanze Visentini, da quello del bilancio Longo e dal ministro del tesoro Goria…
Corriere della Sera, 17 agosto 1983[3]
Nell’ambito della politica economica dell’Unione Europea, a partire dal 2010–2011 (in occasione della crisi economica della Grecia) il termine è stato usato in particolar modo in riferimento all’organismo di controllo “informale”[4] istituito nel 2008 per far fronte alla crisi economica europea e costituito dai presidenti della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale, ufficialmente definito come “insieme dei creditori ufficiali durante le negoziazioni con i paesi”[5]
- [1]Ad esempio, il breve governo di Malenkov, Beria e Chruščёv nel periodo successivo alla morte di Stalin (1953–1955).↩
- [2]1973, A. Gabrielli in Epoca del 28 ottobre, citato da G. M. Nicolai (op. cit.)↩
- [3]cit. in Cortelazzo–Cardinale (op. cit.)↩
- [4]Murphy, Jennifer “Le parole russe” in ABCDEuropa, 27-1-2015. Web.↩
- [5]“Cos’è la Troika” in Parlamento Europeo (sito ufficiale).↩
- Castoldi, Massimo e Ugo Salvi Parole per ricordare — Dizionario della memoria collettiva. Bologna: Zanichelli, 2003. Pag. 399. ISBN 88–08–08878–2
- Cortelazzo, Manlio e Ugo Cardinale Dizionario di parole nuove 1964 – 1984
. Torino: Loescher Editore, 1986.
- Nicolai, Giorgio Maria Le parole russe Bulzoni, 1982. Pag. 337.
Foto sopra: slitta a tre cavalli (troika) durante una gara a Vologda nel 2003 (Commons).