Noi Laputiani siamo gente strana. Degni eredi degli abitanti della favolosa isola descritta da Swift, persi nei propri sogni e pensieri da vivere poco con i piedi per terra. Non è un caso se gli argomenti che siamo soliti trattare sono atipici e particolari e non è un caso se finiamo noi stessi a vivere stravaganti avventure a metà tra realtà e fantasia. Ed ecco il racconto di una di una notte d’inverno, nella cornice di una romantica baviera, quando la nostra Benedetta ebbe modo di incontrare un personaggio decisamente degno della nostra isola volante…
Eli Cohen. La spia che salvò Israele.
24 gennaio 1964. Il sole è da poco tramontato oltre l’orizzonte e la città di Damasco si sta lentamente addormentando cullata dal silenzio e dall’oscurità, quando l’irruzione dei militari in uno degli appartamenti principali della capitale, di colpo fa crollare un velo di menzogne che getta nel panico il governo.
Coulrofobia, la paura dei clown
«Lo vuoi un palloncino?» La frase cult del clown più terrificante del cinema, che proprio in queste settimane ha fatto il proprio trionfale ritorno grazie al remake diretto da Andy Muschietti. IT è sicuramente uno degli incubi più terrificanti che ci portiamo dietro dall’infanzia. Ma c’è qualcosa di più profondo dietro l’atavica paura che proviamo per quel grottesco pagliaccio. La coulrofobia.
Ragnarok: Il crepuscolo degli dei
Ogni popolo ha i propri miti ed ogni mito, seppure con significati diversi, ha il proprio culmine escatologico: una profezia più o meno precisa sulle modalità con cui avverrà la fine dell’umanità e sui segni che la precederanno. Una delle più epiche ed articolate è senza dubbio quella della mitologia norrena, il Ragnarǫk, il “crepuscolo degli dei”. Uno scontro di incredibile violenza, fratelli contro fratelli, dei contro dei, cataclismi di immane potenza. Ma alla fine di tutto, quando i colpi delle spade cesseranno di echeggiare e la terra smetterà di tremare, il crepuscolo lascerà il posto all’alba di un nuovo sole.