pepe di Guinea, pepe di malaguetta (o malagueta), pepe alligatore

semi interi o macinati di Aframomum melegueta


Africa occidentale


chetoni aromatici


piatti di verdure e pollo della cucina etnica africana; distilleria.

Semi di Aframomun melegueta, una pianta zingiberacea, della stessa famiglia cioè del cardamomo (con cui la spezia condivide la caratteristica amarognola e piccante del sapore), della galanga, dello zenzero e della curcuma. Da specie dello stesso genere si ottengono invece il pepe alligatore e la korarima.

Si tratta di un similpepe poiché, pur essendo nota con nomi come "pepe di Guinea" o "pepe di malaguetta" (da malagueta che è una varietà di peperoncino) non ha nulla a che vedere con il vero pepe che si produce dalle piante di Piper nigrum.

Da non confondere invece con il  pepe Selim o pepe del Senegal, anch'esso talvolta chiamato impropriamente "pepe di Guinea", né con il pepe alligatore (nome talvolta utilizzato anche per i grani del paradiso) che è ottenuto da altre specie del genere Aframomum.

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curry in polvere, masala

miscela di spezie


India


preparazione del curry (salsa o piatto), insaporitore in piatti a base di carne o verdure; cucina indiana ed asiatica.

Il masala, comunemente detto curry, è una miscela di spezie piccante la cui composizione e dosaggi non sono codificati e variano a seconda della tradizione locale, ma che in genere ruotano intorno a curcuma (ingrediente principale), coriandolo, peperoncino, cumino, pepe nerocannella, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata o macis; eventualmente altre spezie o erbe aromatiche.

Con il termine curry si indicano comunemente sia il masala, cioè la spezia detta anche "curry in polvere", sia la salsa o qualunque pietanza preparata con esso. La parola curry è inglese ed è la traslitterazione fonetica del nome tamil கறி kari, che significa "salsa" o "zuppa".

varietà

Le varianti sono pressoché infinite, ma le più note sono:

garam masala

variante indo-pakistana, composta in proporzioni variabili da curcuma, cannella, cumino, coriandolo, cardamomo, chiodi di garofano, pepe nero, eventualmente altre spezie o erbe aromatiche.

goda masala

variante del Maharastra (India centro-occidentale)

kala masala

variante del Maharastra (India centro-occidentale)

tandoori masala

variante specifica per la cottura nel tandoor, forno cilindrico di argilla tipico dell'India settentrionale.

pav bhaji masala

variante per i piatti di verdure

kaeng khiao wan

green curry

curry verde tailandese, contiene varietà orientali di basilico.

kaeng kari

curry giallo.

kaeng phet

curry rosso, variante di Singapore e Malacca. Molto piccante, è addizionato con anacardo e galanga.

kerrie

curry indonesiano, contiene solitamente zedoaria.

prik khing curry

varietà sino-tailandese.

massaman curry

varietà nota anche come nam phrik kaeng massaman

karē

curry giapponese
curcuma gialla, zafferano delle Indie

rizomi di Curcuma longa e Curcuma spp.


India


curcumina


zuppe, piatti di riso e cereali, carne, pesce, legumi, salse, dolci, tisane, curry; ricette della cucina indiana ed asiatica; colorante alimentare.

Si ottiene dai rizomi di varie specie del genere Curcuma, principalmente C. longa, ma anche C. xanthorrhiza e C. zeodaria ed altre. È detta anche "curcuma gialla" per distinguerla dalla "curcuma bianca" o zedoaria, che si ottiene solo dalla specie C. zedoaria.

Il genere Curcuma appartiene alla stessa famiglia delle zingiberacee di cui fanno parte zenzero, cardamomogalanga; ed anche le specie del genere Aframomum da cui si ottengono il pepe di Guinea, il pepe alligatore e la korarima.

I rizomi vengono essicati e macinati fino ad ottenere una polvere giallo ocra. Il sapore è amaro, caldo ed aromatico; la curcuma è componente principale del curry. È utilizzata anche come colorante alimentare.

Curcuma longa da "Köhler's Medizinal-Pflanzen", 1897
bacche di ginepro, coccole di ginepro

coni (strobili seminiferi) essicati di Juniperus communis


diffuso in tutto l'emisfero boreale


alpha-pinene (40-45%), sabinene (10-15%), limonene, farnesene, borneolo


condimento in cottura di carni rosse e selvaggina, distillati (in particolare il gin).
Il nome ginepro è comune a diverse piante del genere Juniper, ma le cosidette "coccole" per uso alimentare si ottengono solo dalla specie Juniper communis. La spezia si ottiene dall'essicazione destrobili seminiferi, detti "bacche" o "coccole" per la forma sferica ma che in realtà sono pigne (il ginepro è una conifera). Il profumo è balsamico, ricorda il pino silvestre con note floreali, legnose, e resinose. Il gusto è dolce con retrogustro acidulo (ginepro deriva dal celtico juneprus, acre).
Juniperus communis da "Atlas des plantes de france", 1891
coriandolo romano, cumino nero, fiore di finocchio, fiore di noce moscata, seme nero, seme nero di cipolla, sesamo nero

semi essicati di Nigella sativa


Balcani e Medio Oriente.


dolci, dolciumi e liquori.

Semi essicati di Nigella sativa, una pianta erbacea annuale della famiglia delle ranuncolacee. Il gusto ricorda l' eucalipto con note di timo e santoreggia, amaro e aspro; l'aroma ricorda la cipolla con nota fruttata (fragole).

Nonostante sia nota con molti nomi che possono indurre in confusione, come "coriandolo romano", "fiore di finocchio", "seme di cipolla", la Nigella non ha alcuna relazione con il coriandolo, la cipolla o il finocchio. In particolare non va confusa con il vero cumino nero che è Bunium persicum.

Nigella sativa, da "Köhler's Medizinal-Pflanzen", 1897

frutti essicati di Bunium Persicum


India, Iran, Tagikistan.


cucina etnica indiana, iraniana e tagika.

Frutti essicati di Bunium persicum, pianta della famiglia Apiaceae (ombrellifere) che cresce selvatica nel sud-est europeo e asiatico. Alla stessa famiglia appartengono il cumino romano, con cui viene spesso confuso, il carvi o "cumino dei prati", l'anice, l'assafetida ed il coriandolo.

Questa spezia è utilizzata praticamente solo nella cucina locale Indiana, iraniana e tagika e pressoché sconosciuta fuori da queste aree.

Da non confondersi con la nigella, spezia anch'essa impropriamente chiamata "cumino nero" ma che consiste in semi di Nigella sativa.

cumino romano

frutti essicati di Cuminum cyminum


Europa, Asia centro-occidentale, Africa settentrionale.


cuminaldeide


piatti di carne, formaggi e verdure; cucina etnica nordafricana, mediorientale ed indiana.

Spezia ottenuta dai frutti essicati di Cuminum cyminum, pianta erbacea annuale originaria del Mediterraneo, appartenente alla stessa famiglia (Apiaceae) dell'anice, del carvi (detto infatti "cumino dei prati"), del cumino nero, dell'assafetida e del coriandolo.

Il sapore del cumino è pungente e dolciastro con sentore di limone, l'aroma è amarognolo, muschiato e balsamico.

Cuminum cyminum da "Köhler's Medizinal-Pflanzen", 1897
semi essicati di Coriandrum sativum

Europa meridionale e Medio Oriente


zuppe, pesce, verdure, legumi, carne, salumi, dolci, confetti.

Spezia ottenuta dai semi essicati di Coriandrum sativum, pianta da cui si ricava anche l'omonima erba aromatica, nota anche come "cilantro", "prezzemolo cinese" o "erba cimicina" per il caratteristico odore di cimice emanato dalla pianta fresca (il nome latino Coriandrum deriva infatti dal greco corys o korios "cimice" con il suffisso -ander "somigliante").

I semi sono utilizzati interi triturati e conferiscono un sapore agrumato e speziato alle pietanze. I semi interi rivestiti di zucchero diventano confetti. La pianta del coriandolo appartiene alla stessa famiglia della Apiacee nella quale troviamo anche l'assafetida, l'anice, il carvi, il cumino ed il finocchio.

Coriandrum sativum da "Köhler's Medizinal-Pflanzen", 1897