USS William D. Porter

Non sparate! Siamo repubblicani!

In Errori militari, Ma veramente è successo?, Militaria di Alessio Lisi

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1 – La USS William D. Porter (DD-579) alle isole Aleutine, il 9 giugno del 1944.

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2 – Il presidente Franklin Delano Roosevelt (1882–1945).

Il Commodoro William David Porter apparteneva ad una famiglia di tradizione militare e ne mantenne alto il nome  durante la guerra civile americana. In suo onore nel 1943 entrò in servizio la USS William D. Porter (DD-579), un cacciatorpediniere della classe Fletcher: la nave più impacciata della seconda guerra mondiale. Alla Willie Dee, com’era stata ribattezzata la nave dai marinai statunitensi, fu assegnato l’incarico di scortare la corazzata USS Iowa (BB-61) con a bordo il presidente Franklin Delano Roosevelt, insieme a buona parte dei vertici politici e militari americani, verso l’Algeria da dove poi il Presidente si sarebbe diretto a Teheran per un vertice con Churchill e Stalin.[1] La Willie Dee iniziò la missione nel migliore dei modi: il 12 novembre del 1943, durante le manovre preliminari alla partenza nel porto di Norfolk, riuscì con la propria ancora ad agganciare la ringhiera della nave accanto strappandole via tutto, compreso una scialuppa di salvataggio, e facendo cadere in mare tutta una serie di attrezzature; in compenso la Willie Dee se la cavò con qualche graffio. La corazzata Iowa con la sua scorta composta da due portaerei e tre cacciatorpediniere[2] partì il 13 novembre con l’ordine di mantenere il totale silenzio radio per il timore di diventare obiettivo dei micidiali U-Boot tedeschi. Il convoglio procedeva tranquillamente e in silenzio quel 13 novembre quando all’improvviso una tremenda esplosione squarciò la quiete, e le navi misero subito in atto delle manovre anti-sommergibile… finchè la Willie Dee non avvisò che non vi era alcun sottomarino nemico, e che l’esplosione era dovuta ad una sua bomba di profondità accidentalmente caduta in mare da poppa (ovvero avevano dimenticato di “mettere la sicura”). Non era ancora passata la paura per l’esplosione che la Willie Dee fu investita da un’onda anomala che portò via tutto ciò che sul ponte non era ben assicurato, compreso un uomo che purtroppo non fu mai ritrovato; poco dopo una delle caldaie perse potenza e la nave fu distanziata dal convoglio. Il giovane Capitano della Willie Dee, Wilfred A. Walter, fu rimproverato dall’Ammiraglio King e promise di far allenare duramente il suo equipaggio al fine di migliorare le prestazioni della nave per il resto del viaggio. Le cose però andarono in maniera leggermente diversa da quanto si auspicava il Capitano.

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3 – La corazzata USS “Iowa” (BB-61) rifornisce la fregata USS “Halyburton” (FFG-40), durante l’esercitazione NATO Ocean Safari ’85 il 6 settembre 1985 (US Navy).

Il 14 novembre al largo delle Bermuda fu avviata un’esercitazione per mostrare al presidente Roosevelt le misure anti-aeree di cui era dotata la corazzata. Il capitano della Willie Dee, intravedendo una possibilità di riscatto, fece colpire i bersagli finti sfuggiti ai colpi della Iowa e diede l’ordine ai propri marinai di mettersi ai posti di combattimento per simulare una battaglia. Nella camera di lancio dei siluri gli addetti erano i marinai Lawton Dawson e Tony Fazio che nell’attesa di ordini avevano scelto come facile bersaglio, per via della grande mole che avevano davanti, proprio la Iowa. Finalmente un ufficiale ordinò il lancio in sequenza dei quattro siluri: «fire one», «fire two», «fire three». L’ordine «fire four» non fu mai pronunciato in quanto il panico si era impossessato dell’ufficiale. Al momento infatti del terzo lancio simulato un suono inequivocabile e tremendo era stato udito: il siluro era partito per davvero. Il marinaio Dawson aveva dimenticato di rimuovere il primer[3] dal siluro numero tre che era quindi realmente partito in direzione della Iowa. La USS William D. Porter aveva appena sparato al Presidente degli Stati Uniti d’America. L’ufficiale Seward Lewis assistendo alla scena chiese con un tono assolutamente calmo e innocente al Capitano: «Hai dato il permesso di sparare un siluro?», Walter rispose «Diavolo, no, io, io… cooooosa?». [4] Il siluro avrebbe impiegato circa cinque minuti prima di colpire la corazzata e consci di questo a bordo della Willie Dee scoppiò un pandemonio. Il capitano Walter ordinò di avvertire la Iowa, ma per via dell’ordine tassativo di mantenere il silenzio radio pensò di farlo con il segnalatore luminoso. Per colpa del panico, della fretta e dell’inesperienza il marinaio preposto al segnalatore prima inviò il messaggio che un siluro era in acqua ma che si allontanava dalla Iowa, poi al secondo tentativo segnalò che il cacciatorpediniere stava andando in retromarcia e a tutta velocità. Alla fine per la disperazione si decise di ricorrere alla radio e dalla Willie Dee urlarono «Lion,[5] Lion, arriva a destra!». A bordo della Iowa furono colti dalla sorpresa e chiesero di identificarsi e di ripetere il messaggio; dalla Willie Dee risposero con «Siluro in acqua! Lion arriva a destra! Emergenza! arriva a destra, Lion! arriva a destra!». Quasi in contemporanea con le urla disperate dalla Willie Dee dal ponte della corazzata fu avvistato il siluro e dato l’allarme. Gli artiglieri della Iowa iniziarono a sparare mentre la nave virò pesantemente per evitare la minaccia. Le guardie del corpo del presidente Roosevelt dovettero fissare la sua sedie a rotelle sul ponte della nave[6], mentre uno di loro in un eccesso di zelo al limite del ridicolo estrasse la pistola e la puntò verso il siluro. Tutti trattennero il fiato ma alla fine il siluro esplose nella scia della corazzata senza provocare danni. Roosevelt annotò sul suo diario l’evento scrivendo che il siluro aveva mancato la nave per poche centinaia di metri. Il capitano Walter ebbe appena il tempo di esclamare «Ce l’abbiamo fatta!» che vide i cannoni del resto del convoglio puntati contro di lui; provò a spiegare che si trattava solo di un madornale errore, ma ormai a bordo della Iowa temevano che sulla Willie Dee vi fosse un sabotatore con l’incarico di uccidere il Presidente. La nave abbandonò il convoglio, e si diresse verso una base americana nelle Bermuda dove ad accoglierla trovò dei Marines armati che, per la prima volta nella storia della marina americana, arrestarono in massa l’equipaggio.

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4 – Franklin D. Roosevelt (al centro) alla conferenza di Teheran del 1943, tra Joseph Stalin (a sinistra) e si Winston Churchill (a destra): nonostante tutto, riuscì ad arrivarci vivo (US Army).

Durante le indagini emerse che non vi era alcun sabotatore e che semplicemente l’equipaggio della Willie Dee, dai marinai fino al capitano, era troppo giovane e inesperto. La Marina condannò lo stesso il marinaio Dawson a quattordici anni di lavori forzati per aver attentato alla vita del Presidente e per aver mentito in un primo momento sulla sua dimenticanza; il presidente Roosevelt tuttavia annullò la condanna dal momento che si era trattato di un mero incidente e che nessuno si era fatto male. Ritornata in servizio alla Willie Dee toccò essere puntualmente salutata con scherno dalle altre navi della marina al grido di «Non sparate! Siamo repubblicani!», oppure da «Che fine ha fatto il pesce che è sfuggito?». La nomea che circondava la nave non era delle migliori e i marinai che le venivano assegnati non erano contenti dell’incarico per via della sua cattiva fama. In realtà gli equipaggi americani a bordo delle navi della seconda guerra mondiale erano parecchio giovani e inesperti e praticamente tutti avevano commesso degli errori, ma aver sparato al Presidente non aveva eguali. Alla Willie Dee fu assegnato un incarico secondario nelle isole Aleutine in Alaska, ritenuto più adatto e meno rischioso. Per quanto il suo equipaggio lavorasse e si esercitasse duramente tuttavia la sua sfortuna non era ancora finita: un marinaio tornò ubriaco a bordo della nave e decise di sparare un colpo con il cannone da 5 pollici, e vani furono i tentativi di fermarlo. Con una precisione che ha dell’incredibile il colpo atterrò, per fortuna senza fare danni, esattamente nel cortile di casa del comandante della base militare delle Aleutine, che in quel momento stava tenendo una festicciola con altri ufficiali e rispettive mogli.

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5 – La USS William D. Porter (DD-579) colpita ad Okinawa il 10 giugno 1945, viene soccorsa dalle USS LCS-86 e USS LCS-122 (Naval Historical Centre).

Verso la fine della guerra, dato che ogni forza era richiesta, la Willie Dee fu inviata, con a bordo un equipaggio più esperto, nel teatro di battaglia del Pacifico Orientale. Il 10 giugno del 1945 un aereo kamikaze giapponese puntò sulla Willie Dee; l’aereo fu abbattuto ma la bomba continuò la sua corsa in acqua fino a esplodere sotto la nave. L’equipaggio fu evacuato completamente e dopo tre ore di agonia la Willie Dee si inabissò nelle acque dell’Oceano Pacifico. Per quanto nota nell’ambito della Marina la storia dell’incidente tra la USS William D. Porter e la USS Iowa fu tenuta ufficialmente segreta fino al 1958.

Note

  1. [1]La famosa e storica Conferenza di Teheran.
  2. [2]Tra cui per l’appunto anche la Willie Dee.
  3. [3]Ovvero la carica esplosiva necessaria al lancio del siluro.
  4. [4] L’originale in inglese è «Hell, no, I, I … whatttttt?».
  5. [5]Lion era il nome in codice per la corazzata Iowa.
  6. [6]Nonostante la notizia del siluro che si dirigeva verso la corazzata Roosevelt infatti non si scompose e volle vedere di persona quanto accadeva.

Bibliografia e fonti

Immagini

  1. US Navy photo #: NH 97804 [PD] via Commons.
  2. [PD] Library of Congress.
  3. PH1 Jeff Hilton, US Navy, 6 settembre 1985 [PD] Commons.
  4. US Army, 28 novembre – 1 dicembre 1943 [PD] Commons.
  5. 10 giugno 1945 [PD] Naval Historical Center/Commons.
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Tarantino di nascita e pavese di adozione. Il resto è coperto dal segreto di stato dell'isola di Laputa.