Scrivere bene è un’arte ed ogni autore ha il proprio stile. Tuttavia, un sistema di scrittura omogeneo non solo facilita la comprensione dei contenuti, fornendo ulteriori informazioni al lettore, ma contribuisce a migliorare l’estetica tanto del singolo articolo quanto dell’intero lavoro editoriale. Per questo motivo Laputa adotta convenzioni uniformi, che si applicano a tutti i testi indipendentemente dallo stile dell’autore. Non pretendiamo di fissare regole generali corrette in assoluto, ma semplicemente quelle che usiamo su Laputa.
Come regola generale gli articoli, pur nascendo per l’editoria digitale, dovrebbero poter essere trasferiti sulla carta stampata ed altrettanto fruibili senza sostanziali modifiche: sono quindi da evitare artifici che funzionerebbero solo sul web. Il che non significa non utilizzare gli strumenti che il supporto multimediale mette a disposizione, ma semplicemente che il testo deve avere un senso anche se scorporato da link, filmati, animazioni, mappe interattive e simili (questo non si applica al blog).
Collegamenti ipertestuali
I collegamenti ipertestuali o link sono riconoscibili dal diverso colore rispetto al testo standard.
- i collegamenti interni sono sempre in neretto: esempio di link interno.
Per link interni si intendono quelli che puntano ad articoli o pagine di Laputa o dei sottositi (Latteria o Gastronomicon), oppure a sezioni (anchor link) all’interno dello stesso articolo. I link interni si aprono nella stessa finestra. - i collegamenti esterni sono sempre in stile “regular”: esempio di link esterno. I link esterni si aprono sempre in una nuova finestra o scheda del browser (si ottiene con il comando target=”_blank”).
I link non devono mai essere in chiaro[1] per ragioni estetiche, né essere costituiti da espressioni “autologiche” come «questo articolo», «questo link» e simili. I link esterni possono trovarsi nel corpo dell’articolo solo se coincidono con il titolo di un’opera rilevante e citata nello stesso, altrimenti vanno a pié di pagina.
Esempio di link formattati in modo errato:
Collegamenti interni
I collegamenti interni vanno possibilmente inseriti nel testo senza interrompere la lettura. Ad esempio:
Quando ciò non fosse possibile, ad esempio quando l’argomento è attinente ma non sovrapponibile ad uno o più termini utilizzati nel testo, si mette tra parentesi preceduto dal simbolo “→”. Esempio:
Quando il numero di link è elevato e comporterebbe un eccessivo uso del grassetto è preferibile utilizzare invece il solo simbolo tra parentesi (→). Esempio:
Quest’ultima soluzione si applica anche quando quelle precedenti risultano per qualche motivo inapplicabili o esteticamente sconvenienti.
Collegamenti esterni
I collegamenti esterni possono esser “in corpo” solo quando coincidono con la citazione del titolo di un’opera (libro, film, articolo) di importanza rilevante, o il nome di un autore:
Altrimenti vanno nelle note:
- [11] Day, John Robert, and Brian Geoffrey Wilson. Unusual Railways. New York: Macmillan, 1958. Pagina 184. ↩
Convenzioni tipografiche
Citazioni
La citazioni si riportano tra virgolette basse o “sergenti” (« »).
Citazione “fuori corpo”:
«Guai la luce. Buttava giù la bomba per fare spavento. Era un aereo tedesco»
Lucia di Casalbuttano (Cremona)]
Citazione “in corpo”:
M. Roberts, felice, così commentò il successo dell’operazione: «Tutte le nostre bottiglie di vetro erano rimaste perfettamente al loro posto!»
Nel caso di citazioni all’interno di citazioni, si usano gli apici. Quando si riportano, fuori corpo, testi di canzoni o poesie con discesa “a capo” a fine verso non si usano le virgolette.
Una citazione fuori corpo può essere evidenziata con luso dell’apposita formattazione “blockquote”:
La politica accademica è la forma più feroce ed amara di politica, perché la posta in gioco è così bassa. Wall Street Journal, 20 dic. 1973
Virgolettato
Le virgolette alte si usano per indicare la natura la natura gergale, tecnica, metaforica, figurativa, ironica o dialettale di una o più parole. Es:
Corsivo
L’uso del corsivo distingue una o più parole dal resto del testo, in sostituzione delle virgolette, graficamente più pesanti. L’uso del corsivo dovrebbe essere limitato ai seguenti casi:
- per indicare il titolo di un’opera letteraria, cinematografica o musicale o simili: pubblicazioni (libri, giornali, riviste), spettacoli (opere teatrali, balletti, tournée, film, programmi televisivi e radiofonici ecc…), opere d’arte (quadri, sculture ecc…), giochi o videogiochi che costituiscono marchio registrato (es: The Secret of Monkey Island, ma non se trattasi di nome comune, es: il gioco dell’oca), conferenze, seminari, mostre e simili.
- parole di lingue diverse dall’italiano (tranne se in alfabeti diversi dal latino, es. cirillico) e prestiti linguistici se non estremamente comuni in italiano. Se la parola si ripete molte volte è opportuno utilizzare il corsivo solo la prima, a meno che non sia necessario distinguerlo da un omografo di significato diverso o la grafia lo renda indistinguibile da una parola italiana;
- nomi propri (cioè assegnati ad un singolo esemplare, ma non alla classe o modello) di veicoli, quali imbarcazioni, unità navali (es. RMS Titanic) o aeromobili (Boeing NB52-B Balls 8) e simili;
- nomi scientifici in nomenclatura binomiale) delle specie animali e vegetali (es.: Tarentola mauritanica) e le suddivisioni tassonomiche solo nella forma latinizzata (Mammalia, mammiferi);
- Con i termini usati in funzione metalinguistica e le esemplificazioni linguistiche. Es:[plain]Il termine angiporto, come denominazione urbanistica, indica più genericamente un vicolo angusto.[/plain]
- Traslitterazioni da alfabeti diversi dal quello latino (es.: καλὸς κἀγαθός, kalos kagathos)
Grassetto
Il grassetto o neretto serve a dare maggiore enfasi ad una parola ed una frase e va usato con estrema moderazione per non appesantire graficamente il testo. Può essere usato per evidenziare l’oggetto della trattazione, una sola volta e nelle prime righe dell’articolo, oppure per evidenziare i link interni (→).
Citazione delle fonti
Per citare le fonti utilizziamo un formato basato su un adattamento del sistema MLA (Modern Language Association). Per formattare in modo automatico è utile lo strumento Bibme .
Libri
I dati non necessari o non disponibili vengono omessi:
- Autore: prima il cognome e poi il nome per il primo, dal secondo in poi prima il nome e poi il cognome;
- Titolo del capitolo (o sezione, paragrafo, voce ecc…), tra virgolette;
- Titolo del libro, in corsivo;
- Città dell’editore;
- Editore;
- Anno di pubblicazione;
- Numero/i di pagina;
- ISBN/ASIN.
- [1] “[2]” [3] [4]: [5], [6]. Pag. [7]. ISBN [8]
Articoli di giornale/rivista
- Autore: cognome, nome;
- Titolo dell’articolo, tra virgolette;
- Testata (titolo giornale, rivista);
- Data di pubblicazione (quotidiano o settimanale)/mese, bimestre, stagione (rivista);
- Vol. — n° — (indicare solo i riferimenti disponibili);
- Nome del sito o archivio (se disponibile anche online).
- [1] “[2]” [3], [4] [5] ([6])
Articoli web
- Autore: cognome, nome;
- Titolo dell’articolo, tra virgolette;
- Nome sito, in corsivo;
- eventuale editore o proprietario (es: «sito ufficiale di —»)
- Data di pubblicazione (per esteso);
- Data di consultazione (gg-mm-aaaa).
- [1] “[2]” [3], [4]. [5]. Web. [6]
Citazione semplificata
Da usare nei casi in cui si ritiene preferibile (ad esempio, per ragioni di sintesi o spazio) utilizzare una sintassi semplificata:
- Autore: cognome, nome;
- Titolo dell’articolo, tra virgolette;
- Titolo pubblicazione, in corsivo;
- Eventuale anno.
Documentari o video
- Titolo
- Paese
- Anno
- Regia
- Eventuali altre informazioni
- [1] ([2], [3)] Regia: [4]; Autori: [5]; con: [5].
Pubblicato il 22/02/2015
Note
- [1]Tranne ovviamente nel raro caso in cui lo stesso URL sia oggetto della discussione: ad esempio «…il dominio www.laputa.it è stato acquistato nel 2012…»↩
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