Il Football americano e il Super Bowl

In Sport di Alessio Lisi

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1 – Il “kick off” del Super Bowl XLVII, al Mercedes-Benz Superdome di New Orleans, in Louisiana, 3 febbraio 2013. La finale si è conclusa con la vittoria dei Baltimore Ravens contro i San Francisco 49ers (foto: A. Kirk).

Succede spesso di vedere nei programmi e nei film d’oltreoceano i protagonisti intenti a tifare per una partita di football. Stando a diversi sondaggi e statistiche il football sarebbe infatti lo sport più popolare e seguito negli Stati Uniti, mentre in Europa non ha mai sfondato forse per via del più radicato rugby. In comune con il rugby, il football americano (di seguito semplicemente football[1]) ha la forma ovale del pallone e le origini. Il primo match di quella che può essere definita una partita di football si ebbe nel 1869 tra le università di Princeton e Rutgers ma con regole profondamente diverse da quelle attuali.

Walter ChaunceyCamp

2 – Walter Chauncey Camp nel 1910.

Il padre del football può essere considerato Walter Chauncey Camp che nel 1880 iniziò a codificare le regole del nuovo sport sancendo il definitivo distacco da quelle del rugby: stabilì infatti, tra le altre cose, il possesso della palla ad una squadra per volta e il numero di giocatori pari a undici. Nel 1889 si ebbe il primo manuale di gioco ad opera di Amos Alonzo Stagg, allenatore dell’Università di Yale, mentre nel 1906 venne introdotto il passaggio in avanti, eliminando così l’ultimo retaggio del rugby in cui invece il pallone deve essere portato in meta solo con passaggi all’indietro. L’essere nato in ambiente universitario contraddistingue il football tant’è che attualmente le finali dei tornei universitari, tra cui il Rose Bowl -la più classica- che risale al 1902, riempiono gli stadi da migliaia di posti a sedere[2] e attirano milioni di dollari in sponsorizzazioni. Solitamente al termine di una partita di football, scolastico o universitario, si tiene nel parcheggio dello stadio il cosiddetto tailgate ovvero un banchetto a base di birra e carne alla griglia. Il fatto che per i tornei universitari non vi sia un’unica finale come negli altri sport fa sì che la classifica conclusiva della stagione sia determinata da un sondaggio tra allenatori e giornalisti, con la possibilità che non ci sia un’unica squadra vincitrice. Il giro d’affari dei tornei sono una fonte di entrate non trascurabile per le Università mentre i giocatori non possono ricevere compensi ma possono, dopo due anni di college, candidarsi al professionismo ed essere scelti durante i cosiddetti drafts.[3] Sempre in ambito universitario nacquero le prime manifestazioni di cheerleading, le vivaci coreografie di incoraggiamento per le squadre sul campo: il primo caso documentato è quello dell’Università di Princeton, addirittura nel 1894.[4] Fu proprio la NLF per prima, negli anni ’60, a promuovere l’organizzazione di gruppi ufficiali di dance breakets[5] al seguito dei team sportivi.

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3 – Le cheerleader (o dance breakets) dei Minnesota Vikings (foto: J.Bielawa).

La nascita del football professionistico si ebbe invece nel 1920 con la fondazione dell’American Professional Football Association che nel 1922 cambiò il nome in National Football League (NFL). I primi play–off[6] si tennero a partire dal 1933 quando la NFL divise la squadre in due gironi o conference;  le migliori piazzate di ogni conference si sarebbero poi sfidate nei play–off per la conquista del titolo massimo della NFL. Nel 1960 nacque, in concorrenza con la NFL, la American Football League (AFL) che radunò otto nuove squadre che disputarono un proprio campionato. Le due leghe dopo qualche anno però trovarono un accordo prima di collaborazione e poi di fusione: dalla stagione 1966 le vincitrici delle due leghe si sarebbero affrontate in una partita per il titolo di “campioni del mondo” che prese il nome di Super Bowl. A partire dalla stagione del 1970 invece, a seguito della fusione della AFL nella NFL, il Super Bowl divenne la finale come oggi la conosciamo ovvero la sfida tra le vincitrici delle due conference della NFL[7] (la National Football Conference e la American Football Conference). Poiché la stagione regolare si conclude a dicembre mentre i play–off iniziano a gennaio, il Super Bowl di solito cade o l’ultima domenica di gennaio o la prima di febbraio. Al fine di evitare confusione con la stagione a cui è correlato, il Super Bowl viene denominato in numeri romani a partire dalla prima edizione; il Super Bowl “I” si tenne quindi il 15 gennaio 1967 tra i Green Bay Packers e i Kansas City Chiefs, ovvero i vincitori della NFL e della AFL del 1966.

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4 – Super Bowl “I”, 1967: i Green Bay Packers affrontano i Kansas City Chiefs al Los Angeles Memorial Coliseum, da un newsreel (cinegiornale) dell’epoca.

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5 – Vince Lombardi Trophy

Nel Super Bowl “I” vinsero i Green Bay Packers, allenati dal mitico Vincent Thomas Lombardi a cui sarebbe stata successivamente intitolata la coppa: dopo la morte dell’allenatore avvenuta nel 1971 il trofeo, commissionato nel 1966 alla prestigiosa gioielleria Tiffany, fu infatti battezzato “Vince Lombardi Trophy”. I Green Bay Packers si confermarono campioni del Super Bowl anche l’anno successivo diventando così la squadra simbolo degli anni ’60. Da allora ogni decade ha una squadra che viene considerata “storica” per via delle vittorie e del gioco espresso: se gli anni ’60 furono gli anni dei Packers, i ’70 furono gli anni dei Pittsburgh Stealers, gli ’80 dei San Francisco 49ers, i ’90 dei Dallas Cowboys e infine con il nuovo secolo si sono avuti gli anni dei New England Patriots. Gli anni ’90 sarebbero potuti essere gli anni dei Buffalo Bills se non fosse che la squadra si qualificò per quattro volte di fila al Super Bowl senza mai riuscire a vincerlo[8] La formula del Super Bowl fu talmente un successo che il football sorpassò il baseball in quanto a interesse sportivo negli Stati Uniti.  Tra i tanti film con il football come protagonista ricordiamo tra i più famosi Quella Sporca Ultima Meta del 1974 (USA, titolo originale: The Longest Yard) ed il remake del 2005 intitolato L’Altra Sporca Ultima Meta (USA, titolo originale: The Longest Yard), Ogni Maledetta Domenica (USA 1999, titolo originale Any Given Sunday) e Le Riserve (USA 2000, titolo originale The Replacements).

Ogni maledetta domenica si vince o si perde,
resta da vedere se si vince o si perde da uomini. Tony D'Amato / Al Pacino in Ogni Maledetta Domenica

La Domenica del Super Bowl

ll Super Bowl si tiene in una città ogni anno diversa, generalmente scelta tra quelle con un clima mite -poiché si gioca d’inverno- anche se non sono mancate partite giocate al coperto nei “dome“. Nelle restanti partite invece a nessuno importa del meteo: si gioca sempre. Una partita del 1967, disputata a Green Bay (Wisconsin) tra i Packers e i Dallas Cowboys,  è ricordata come “Ice Bowl”, la più fredda della storia del football: la temperatura, di -25 gradi Celsius, era percepita come -42°C a causa del vento gelido. Lo stesso stadio, il Lambeau Field, ha ospitato anche la seconda partita più fredda: Green Bay Packers contro San Francisco 49ers del 5 Gennaio 2014. La domenica precedente quella del Super Bowl si tiene invece ad Honolulu, nelle Hawaii, il Pro Bowl ovvero l’All Star game del football.

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6 – Le parabole satellitari del “broadcast compound” fuori dal Raymond James Stadium di Tampa Florida, pronte a trasmettere in tutto il mondo le immagini del Superbowl XXXV nel 2001. (foto: S.Daly)

La settimana che precede il Superbowl è vissuta come una festa, con innumerevoli eventi collaterali che attirano migliaia di persone e con un enorme ritorno in introiti per la città ospitante. Di fatto “la domenica del Super Bowl” è una festività nazionale laica e come tale viene celebrata. Qualcuno si è preso la briga di stimare in 800 milioni di dollari il danno causato dal calo di produttività dei lavoratori dovuto alla discussione sulla partita, alle scommesse e alla navigazione online in cerca di nuovi televisori. A metà degli anni ’90 quando alcune indiscrezioni parlarono dei diritti TV del Super Bowl assegnati ad un’emittente via cavo, si scatenarono una serie di proteste che arrivarono fino al Congresso degli Stati Uniti: per alcuni infatti un Super Bowl criptato equivaleva ad una violazione dei diritti costituzionali. Agli americani potete togliere tutto, ma non il Super Bowl.

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7 – Militari della U.S. Navy seguono il Superbowl nell’hangar della portaerei USS Theodore Roosevelt nel 2003, mentre si trovava nel Mar dei Caraibi.

In Europa

Nel 1981 nacque la European Federation of American Football (EFAF) con sede in Germania che è anche il paese europeo in cui lo sport americano si è più diffuso. Il primo campionato europeo si tenne nel 1983 e fu vinto dall’Italia contro la Finlandia. In Italia la prima partita di football si tenne a Firenze nel 1945, tra due divisioni di soldati americani. La Federazione Italiana Football Americano, la prima federazione ufficiale italiana, fu fondata nel 1972; negli anni ’80 l’interesse del pubblicò aumentò grazie anche ad un coinvolgimento diretto della NFL ma con gli anni ’90 si ebbe il declino di pubblico e squadre.

Aspetti principali del gioco

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8 – Il pallone da football americano.

Il campo da football è lungo 100 yard a cui si aggiungo le due aeree di meta di 10 yard ciascuna. Alle estremità sono poste le due porte a forma di U (nel rugby la forma ricorda invece più una H). La partita consiste in due tempi da 30 minuti suddivisi a loro volta in due quarti da 15 minuti[9] in cui si affrontano due squadre di 11 giocatori.

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9 – Un campo di football americano: il Gillette Stadium di Foxboro (Massachusetts), sede dei New England Patriot (foto: B. Gagnon).

Il gioco comincia con un calcio d’inizio (il kickoff) dalla linea delle 35 iarde (35-yard line) e la squadra che calcia tenta di lanciare il pallone più lontano possibile dalla propria aerea di meta; la squadra che riceve il pallone invece è quella che dovrà attaccare per raggiungere la meta. La squadra che attacca deve guadagnare almeno 10 iarde in quattro tentativi (downs) fino ad entrare direttamente, di corsa o grazie ad un passaggio valido, nell’aerea di meta (end zone) avversaria e realizzare un touchdown dal valore di 6 punti. Dopo il touchdown si assiste alla conversione (extra point) dalla linea delle 2 iarde che può essere di due tipi: o tirando la palla con un calcio piazzato tra i pali della porta avversaria, il che comporta 1 punto o di riportarla in end zone realizzando un secondo touchdown dal valore di 2 punti. Il gioco riprende quindi con un kickoff. Si possono ottenere inoltre 3 punti con un calcio piazzato detto field goal, che in genere si tenta al quarto down; 2 punti con un safety ovvero con l’atterramento di un giocatore in possesso di palla dentro la sua end zone[10] da parte della squadra che difende; un punto con il drop, cioè il quarterback[11]  dopo aver ricevuto la palla la fa cadere e la calcia di rimbalzo tra i pali. Oltre al safety la difesa, generalmente deputata a impedire agli avversari di segnare, può ottenere punti intercettando un lancio del quarterback avversario o recuperando una palla persa (fumble) nella end zone avversaria. Scopo della difesa è ovviamente tentare di annullare i tentativi dell’attacco di superare le 10 iarde entro quattro down. La notevole differenza di scopo nelle due fasi di gioco fa si che una squadra ha due schiere di giocatori ben distinte: una per la fase di attacco e una per la difesa. Il ruolo più celebre nel football è quello del quarterback, ovvero del giocatore che in fase di attacco imposta il gioco e a cui è chiesto principalmente di passare sempre la palla in maniera perfetta al compagno nella posizione migliore.

Il Super Bowl XLVIII ha visto i Denver Broncos contro i Seattle Seahawks. I Seahawks sono diventati campioni del mondo battendo i Broncos per 43 a 8.

Note

  1. [1]La dicitura internazionale per questo sport è American Football per evitare confusione con il calcio che è chiamato football in Inghilterra e soccer in America.
  2. [2]Il primo stadio pensato per il football fu costruito nel 1903 ad Harvard, una delle più famose università d’America.
  3. [3]I drafts sono un sistema di selezione dei migliori giocatori universitari comune a tutti gli sport nordamericani.
  4. [4]Neil, Randy L. (1986). The Official Cheerleader’s Handbook NY: Simon & Schuster, 1986.
  5. [5]Così sono dette le atlete che si esibiscono nelle coreografie di cheerleading per incitare le squadre sportive. Il termine cheerleader si riferisce invece più propriamente all’atleta in ambito agonistico.
  6. [6]Per play–off negli USA si indica la fase finale del campionato in cui si assegna il titolo massimo, a cui accedono solo le squadre che si sono classificate meglio nella stagione, detta regular season. La regular season della NFL conta “solo” 16 partite contro le 162 del baseball e le 82 di basket e hockey su ghiaccio.
  7. [7]Le prime quattro edizioni furono disputate come scontro tra le vincitrici della NFL e della AFL, mentre a partire dal Super Bowl V si ha la formula attuale.
  8. [8]Ad oggi i Buffalo Bills non hanno mai vinto un Super Bowl.
  9. [9]Alla fine del primo e del terzo quarto le squadre in campo invertono la posizione sul terreno, riprendendo il gioco con cui si era concluso il quarto.
  10. [10]La end zone è la zona del campo dove un giocatore deve portare la palla per segnare un touchdown.
  11. [11]In italiano lanciatore o centromediano.

Bibliografia e fonti

Immagini

  1. foto: © A. Kirk, 3-2-2013, New Orleans (USA) [CC-BY-2.0]  via Flickr.
  2. [PD] 1910 Yale University Manuscripts & Archives Digital Images Database, via Commons.
  3. foto: J. Bielawa, 30-12-2012 [CC-BY-2.0] via Flickr.
  4. immagine da un newsreel (cinegiornale) del 1967 (Youtube).
  5. foto: P.Keleher, 2009 [CC-BY-2.0] via Flickr.
  6. foto: S. Daly, 28 gennaio 2001, Tampa (Florida) [CC-BY-SA-2.0] via Commons.
  7. foto: aviere Todd M. Flint [PD] 26-2-2003 U.S. Navy ID 030126-N-0275F-502
  8. foto: © paulmhill, Depositphotos #29195665.
  9. foto: B. Cagnon 8-10-2007, Foxboro (USA) [CC-BY-SA-3.0]  Commons.
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