Guy Fawkes: dalla congiura delle polveri alla Warner Brothers

In Cultura popolare, Folklore, Personaggi, Storia di Alessio Lisi

Guy Fawkes before James VI and I

1 – Guy Fawkes interrogato da James “I e VI”. Dipinto di Sir John Gilbert, 1869-70.

La nostra storia comincia nel 1603. La regina Elisabetta I è deceduta e con lei scompare la dinastia Tudor. Sul trono d’Inghilterra e di Irlanda, e che rivendicava ancora il regno di Francia, si sedette Giacomo VI di Scozia, della casata Stuart, con il nome di Giacomo I. Nella persona di “Giacomo I e VI”[1] si ebbe quindi l’unione dei regni delle isole britanniche; ciò indusse il sovrano a pensare ad un’unione dei regni di Scozia e Inghilterra che fosse sancita da un formale atto e non solo perché racchiusa nella sua persona. L’idea però non era di facile attuazione dato che i rapporti tra Scozia e Inghilterra erano spesso molto conflittuali, l’Inghilterra era dilaniata dai conflitti religiosi ed impegnata in una guerra ventennale contro la Spagna. Con la Scozia l’Inghilterra non condivideva nemmeno il calendario: la Scozia infatti aveva anticipato l’inizio dell’anno al 1 gennaio già a partire dal 1600 mentre l’Inghilterra continuava a considerare il primo giorno dell’anno il 25 marzo. Nel 1604 Giacomo I espose al Parlamento inglese il suo progetto di fusione dei regni di Inghilterra e Scozia in quello di Gran Bretagna.[2] I problemi per una tale unione non erano pochi e mentre una commissione parlamentare fu istituita per studiare l’Atto di Unione, per il momento Giacomo I si accontentò di auto-designarsi “Re di Gran Bretagna, Francia e Irlanda”. La questione religiosa occupò sin da subito il suo regno e la sua idea era di mitigare gli estremismi e arrivare ad un’identità religiosa nazionale che avrebbe comportato la pacificazione. Le questioni aperte erano però diverse e Giacomo I varò i suoi primi provvedimenti in materia religiosa fin da subito: con i puritani mostrò il pugno di ferro dicendo loro che o si conformavano o sarebbero stati cacciati dal paese; anche con i cattolici, che in precedenza aveva dichiarato avrebbe tollerato a certe condizioni, non mancarono le frizioni avendo infatti ordinato che tutti i preti cattolici non autorizzati dovessero lasciare il paese. L’aver commissionato un nuova traduzione della Bibbia in inglese inoltre lo consegnerà alla storia come mecenate di una pietra miliare della cultura anglosassone ma ai suoi contemporanei sudditi cattolici provocò ulteriori malumori. Sempre nel 1604, per la precisione il 28 agosto, Giacomo I siglò il Trattato di Londra che poneva fine alla guerra anglo-spagnola che si protraeva dal 1585:[3] era un successo per il sovrano ma per un nocciolo estremista di cattolici inglesi invece rappresentava la fine del sogno che gli spagnoli potessero migliorare la loro condizione. In questa fazione cattolica possiamo annoverare Guy Fawkes.

Guy Fawkes

2 – Guy Fawkes

Nato nel 1570 in una famiglia benestante, il padre Edward era un notaio e la madre Edith Blake apparteneva ad una nota famiglia di mercanti, Guy intorno al 1593 lasciò l’Inghilterra per raggiungere le Fiandre dove si arruolò nell’esercito spagnolo. Durante il suo periodo sotto le armi adottò il nome di Guido e le sue doti militari e umane, unito al suo aspetto alto e possente, gli fecero guadagnare il rispetto e la fama tra gli uomini al seguito dell’Arciduca d’Austria. Rientrato in Inghilterra nel Maggio del 1604 incontrò in una locanda londinese, la Duck & Drake nel quartiere di Strand, tali Robert Catesby, Thomas Percy, John Wright e Thomas Wintour con cui prestò giuramento dando vita alla “Gunpowder Conspiracy” (la Congiura delle Polveri), con l’obiettivo di uccidere Giacomo I in occasione dell’apertura del Parlamento che si sarebbe avuta nel novembre dell’anno successivo. I congiurati avevano un piano: stivare nelle cantine un quantitativo di polvere da sparo capace di fare saltare in aria il Re con tutto il Parlamento. Guy Fawkes assunse da questo momento l’identità di John Johnson, un uomo al servizio di Thomas Percy. Nel Marzo del 1605 Fawkes stivò dei barili di polvere da sparo in una cantina, affittata ad hoc dai congiurati, sotto il Parlamento inglese nascondendoli sotto delle sbarre di ferro e delle fascine di legno; poi tornò nelle Fiandre per comunicare della congiura a Sir William Stanley, responsabile del reggimento inglese stanziato nella regione; ad Agosto fu di ritorno a Londra e si premurò di ricontrollare i barili di polvere da sparo sostituendo quelli ormai deteriorati. Verso Ottobre si ultimarono gli ultimi preparativi e venne deciso che sarebbe stato proprio Guy Fawkes, in virtù dell’esperienza con la polvere da sparo che aveva appreso durante il suo servizio nell’esercito spagnolo, ad accendere la miccia per poi scappare velocemente. Il 26 ottobre però uno sconosciuto consegnò a Lord William Parker, quarto barone di Monteagle, una lettera in cui lo invitava a non presiedere all’apertura del Parlamento perché era in pericolo la sua vita. Lord Monteagle informò le autorità e la notizia della lettera arrivò anche ai congiurati ma Catesby confortato dalla vaghezza della lettera decise che si poteva continuare. I congiurati si riunirono il 3 Novembre e stabilirono di continuare nella loro azione dato che le autorità sembravano inconsapevoli dei loro progetti. Tutti i congiurati approntarono un piano di fuga rapida da Londra tranne Fawkes, che avrebbe dovuto recarsi nelle Fiandre dopo l’esplosione per diffonderne la notizia. Nel pomeriggio del 4 Novembre le guardie reali, accompagnate da Monteagle, perlustrarono il Parlamento e nei sotterranei si imbatterono in Fawkes, che descrissero come un uomo «cattivo e disperato»; alla domanda delle guardie sul motivo di tutta quella roba ammucchiata, egli si limitò a rispondere che stava lavorando per Thomas Percy. Ascoltando quanto riferito dell’accaduto Giacomo I chiese un nuovo controllo.

The Discovery of the Gunpowder Plot and the Taking of Guy Fawkes

3 – L’arresto di Fawkes in un dipinto di Henry Perronet Briggs del 1823 circa

Poco prima della mezzanotte i soldati perlustrarono di nuovo la casa e la cantina, fermando Fawkes all’ingresso in quanto insospettiti dal suo essere ancora vestito ad ora tarda, e scoprirono i barili di polvere da sparo. Fawkes fu arrestato e dichiarò successivamente che se si fosse trovato nella cantina al momento dell’arrivo delle guardie avrebbe fatto saltare in aria tutto. Nelle prime ore del 5 Novembre Fawkes fu interrogato ma si limitò a dire di chiamarsi John Johnson e di essere al servizio di Thomas Percy; quando il Re gli chiese come avesse potuto pensare ad un tradimento così orribile Guy rispose che “una malattia pericolosa richiede un rimedio disperato” e che le sue intenzioni erano di far saltare gli scozzesi presenti indietro in Scozia. Giacomo I autorizzò l’uso della tortura su Fawkes e il 7 novembre Fawkes crollò: confessò il suo vero nome e disse che la congiura era limitata a cinque persone. Fawkes fu poi giustiziato in maniera sanguinaria il 31 gennaio 1606. Stessa sorte toccò agli altri complici.

La congiura ebbe un impatto politico devastante: il Re smise di cercare un accordo con i cattolici, la cattolica Irlanda vide svanire la possibilità di un buon accordo e ai cattolici inglesi toccarono in dote discredito e discriminazione. Tra le altre cose la congiura delle polveri irrigidì gli inglesi nel mantenimento dello status quo e, per via anche di altri fattori, li rese meno disposti all’unione con la Scozia. Il Re provò a forzare il passo alla questione decretando il 12 aprile 1606 che tutti i vascelli inglesi e scozzesi battessero la stessa bandiera: la bandiera era la fusione di quella inglese, con la croce rossa di San Giorgio, con quella scozzese, recante la croce bianca di Sant’Andrea. Nasceva così la nuova bandiera ufficialmente chiamata “Great Union”, tuttavia comunemente detta “Union Jack” poiché si racconta che la firma del Re sul decreto era apparsa come Jacques. Da ciò deriva anche l’usanza di chiamare jack la bandiera di bompresso nelle navi (quella che indica la nazionalità), che nei vascelli britannici corrispondeva con la Great Union. Giacomo I però non vide mai realizzato il suo progetto di unificazione dei regni di Scozia e Inghilterra: l’unione avvenne soltanto un secolo dopo, nel 1707.

Proposte Grand Union c.a 1604

4 – Prime proposte per la bandiera dell’unione, che avrebbe dovuto contenere il vessillo dell’Inghilterra (croce di S.Giorgio) e quello della Scozia (croce di S.Andrea, quella in campo azzurro) in un documento del 1604 circa. La nota, a firma di Charles Howard I conte di Nottingham, raccomanda la soluzione in basso al centro, che raffigura le due bandiere affiancate «come marito e moglie».

Flag of the United Kingdon of Breat Britain

5 – Fortunatamente, la scelta sarebbe invece ricaduta sulla bandiera che oggi tutti conosciamo. L’attuale “Union Jack” rappresenta la sovrapposizione della Croce di San Giorgio rossa dell’Inghilterra e della Croce di Sant’Andrea bianca della Scozia. Le linee rosse diagonali o “decusse” furono aggiunte però nel 1801, a rappresentare la Croce di San Patrizio dell’annesso Regno d’Irlanda. (Depositphotos)

Guy Fawkes in un certo senso sopravvisse alla sua esecuzione, nonostante il nome Guy, equivalente del “nostro” Guido, da nome proprio di persona è lentamente diventato sopratutto un termine generico per ragazzo.[4] Nella cultura inglese la congiura delle polveri si tramandò come “la congiura di Guy Fawkes”, anche se in realtà fu capeggiata da Catesby; lo scampato pericolo all’ultimo momento venne celebrato ufficialmente istituendo il 5 novembre come giorno di festa del regno. Nacque così la tradizione dei fuochi d’artificio a cui si aggiunse l’uso di fare dei falò dove venivano bruciati fantocci con i tratti di Fawkes tanto che pian piano il 5 novembre iniziò a essere noto come il “Guy Fawkes Day” o anche la “Guy Fawkes Night”.[5] La festività ufficiale, per via del connotato anti-cattolico, è stata abrogata nel 1859 ma la Guy Fawkes Night è tuttora celebrata con fuochi d’artificio e falò ed è diventata una tradizione priva di connotati politici o religiosi. Esiste inoltre una filastrocca per bambini che ricorda l’evento:

Lewes_Bonfire,_Guy_Fawkes_effigy

6 – Un fantoccio di Guy Fawkes, che viene bruciato durante la “Bonfire Night”.
(foto: A. Dunn)

Remember, remember the Fifth of November,
The Gunpowder Treason and Plot,
I know of no reason
Why the Gunpowder Treason
Should ever be forgot.
Guy Fawkes, Guy Fawkes, t’was his intent
To blow up the King and Parli’ment.
Three-score barrels of powder below
To prove old England’s overthrow;
By God’s providence he was catch’d
With a dark lantern and burning match.
Holla boys, Holla boys, let the bells ring.
Holloa boys, holloa boys, God save the King![6]And what should we do with him? Burn him!


 

guy-fawkes-mask

7 – La maschera di Guy Fawkes resa celebre dal film V for Vendetta tratto da un fumetto di A.Moore e D.Lloyd. (foto: B. Fredericson)

Nella serie a fumetti Sandman di Neil Gaiman l’autore immagina che sia stato William Shakespeare insieme a Benjamin Jonson ad improvvisare la filastrocca per i bambini intenti a bruciare il falò del 5 novembre. Un altro fumetto invece consegna a Guy Fawkes una nuova “vita” e una nuova immagine: V for Vendetta. Nel graphic novel[7] di Alan Moore e David Lloyd infatti, in un futuristico Regno Unito governato da un regime totalitario in stile “orwelliano”, un anarchico di nome “V” intento a sovvertire il regime indossa una maschera con i tratti di Guy Fawkes (Per approfondimento vedi anche La maschera di V for Vendetta). Dal fumetto è stato poi tratto il film omonimo dei fratelli Wachovsky, distribuito da Warner Brothers, che ha reso il volto stilizzato di Fawkes celebre in tutto il mondo. La maschera è utilizzata come logo dal gruppo hacker “Anonymous” e si è diffusa tra i partecipanti ai movimenti “Occupy” e degli “indignados“. Anche in Italia ultimamente si sta assistendo al proliferare delle maschere di Guy Fawkes tra i cortei di protesta, a prescindere dalla motivazione e dagli obiettivi politici, e sui social network. È alquanto curioso che il protagonista di una storia controversa come la congiura delle polveri, che con l’occhio moderno potrebbe essere definita un atto di terrorismo ma che comunque rappresentava un’azione inaudita anche nel Seicento, sia diventato simbolo universale di lotta alle ingiustizie del potere, vere o presunte che siano, grazie ad un film di Hollywood.

Note

  1. [1]James I and VI“.
  2. [2]Il termine geografico Gran Bretagna era usato in riferimento all’isola sin dal Medioevo.
  3. [3]È la famosa guerra in cui l’Invincibile Armada spagnola venne sconfitta dalla flotta inglese.
  4. [4]Come descritto più avanti durante le celebrazioni del 5 novembre venivano bruciati fantocci con le fattezze di Guy Fawkes. I bambini assemblavano i fantocci raccogliendo vecchi vestiti e giornali cantando la filastrocca e aggiungendo alla fine «penny for the guy» per l’acquisto di fuochi d’artificio. Il termine è passato così prima a designare un uomo vestito stranamente e poi, soprattutto nell’inglese americano, è passato a designare semplicemente persone di sesso maschile.
  5. [5]La ricorrenza è anche definita “Bonfire Night” oppure “Firework Night”.
  6. [6]La parola cambia in King o Queen a seconda ovviamente del sovrano del Regno Unito.
  7. [7]Graphic novel: romanzo a fumetti.

Bibliografia e fonti

Immagini

  1. Sir John Gilbert, 1869-70 [PD] da Commons.
  2. da Peeps into the past, 1900 circa [PD].
  3. Henry Perronet Briggs: The Discovery of the Gunpowder Plot and the Taking of Guy Fawkes. Olio su tela, 1823 circa [PD] da Commons.
  4. da un manoscritto conservato alla National Library of Scotland, 1604 circa.
  5. © aweinspiring (Depositphotos).
  6. foto: A. Dunn, 5-11-2005, Lewes (Sussex) [CC-BY-SA-2.0] da Commons.
  7. foto: B. Fredericson [CC-BY-2.0] da Commons.
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