"Gli anni della Luna" ripercorre la storia dell’astronautica durante il periodo più esaltante della conquista dello spazio, quello compreso tra il lancio dello Sputnik, nel 1957, e l’ultima missione lunare portata a termine dall’Apollo 17 nel 1972.
Lo spazio, immaginato, raccontato e disegnato da artisti e sognatori durante gli anni Cinquanta, viene finalmente raggiunto con il “compagno di viaggio” russo nell’ottobre del ’57. E’ l’inizio di una nuova era, che si guadagna presto le copertine e le prime pagine delle riviste più famose.
Sbalordita, commossa ed esaltata… l’umanità smise di pensare ai problemi di ogni giorno e levò lo sguardo, o il pensiero, verso gli spazi infiniti. Una nuova era è cominciata
La settimana Incom illustrata, 1957
La “corsa allo spazio” è quel capitolo della storia del Novencento in cui l’impulso maggiore alla ricerca ed allo sviluppo tecnologico in campo aerospaziale (e non solo) fu dato dalla contrapposizione propagandistica tra gli Stati Uniti d’America e il “blocco sovietico” e dalla malcelata ricerca, da entrambe le parti, della superiorità militare anche nello spazio. Fu l’aspetto scientifico della “guerra fredda”, la gara ad arrivare sempre più in alto e sempre più lontano, a fare cose sempre più ardite e meravigliose. L’autore, fisico e storico della scienza, non ci racconta solo la storia meramente “tecnica” dell’esplorazione spaziale, ma la collega al contesto storico-politico e (cosa molto interessante) con un’occhio di riguardo all’impatto sulla cultura popolare nei due blocchi e nel paese in bilico tra di essi, che quella tensione la viveva continuamente: l’Italia. Qui infatti, come recita la quarta di copertina «i formidabili satelliti sovietici scalzano Sophia Loren dalle copertine dei rotocalchi di costume, i cosmonauti irrompono nelle pagine dei fotoromanzi e Topolino viene messo in soffitta per far posto a razzi e astronavi. Inizia una storia nella storia, ripercorsa con le parole e le immagini di un tempo che è stato…»