L’ormai introvabile Cars of the Soviet Union: the definitive history (2008) è davvero il testo fondamentale sull’automobile dell’ex Unione Sovietica, oltre che un affascinante scorcio su un mondo che non esiste più. Con questo secondo, corposo lavoro, Andy Thompson ci porta invece a riscoprire la produzione automobilistica dei paesi del Patto di Varsavia: Bulgaria, Cecoslovacchia, Germania Est, Polonia, Romania, Ungheria, Yugoslavia e tutti quei paesi che pur non facendo parte della granitica federazione socialista ne subivano, in varia misura, l’ingombrante influenza. Una “terra di mezzo” dalla variegata popolazione, composta di auto occidentali (come BMW, Citroën e Fiat) che circolavano accanto a vetture di pura razza sovietica come la Moskvič; marchi autoctoni più noti -e tuttora esistenti- come Skoda, Tatra o auto iconiche la Trabant, altri sconosciuti se non agli appassionati (come Barkas, Framo, Wartburg, FSO, Nysa e tanti altri); infine curiose chimere come la Bulgar-Renault o la Pirin-Fiat. Realizzato con cura e ricchissimo di immagini e contenuti, questo libro non ci parla solo di automobili ma ci racconta anche di un “blocco orientale” molto più variopinto di quanto avremmo potuto immaginare.
Silvio Dell’Acqua