Quando mio padre si recava nell’ex Unione Sovietica per lavoro, tornava sempre portandoci in regalo modellini di pregevole fattura, acquistati nei “Beriozka” di Mosca, che riproducevano automobili dai nomi sconosciuti (Volga, Moskvitch, ZIL, UAZ…) e dalle forme che, pur non essendo poi tanto diverse da quelle che si vedevano circolare da noi negli anni ’80, avevano un aspetto allo stesso tempo tanto familiare quanto esotico, evocativo di un mondo dove le scritte erano incomprensibili, le città ordinate e le hostess eleganti, o almeno questo era quello che mostravano le immagini delle riviste distribuite a bordo dei voli Aeroflot. Non riuscii a sapere quasi nulla di quelle automobili, se non informazioni frammentarie e qualche immagine trovata su internet: il mistero sopravvisse anche alla Glasnost ed al crollo del Muro di Berlino, finché non trovai questo libro. C’era praticamente tutto, tutto quello che avrei voluto sapere su quel mondo dove l’industria automobilistica aveva seguito una storia parallela in un ambiente separato dal nostro -un po’ come la fauna del Madagascar- ma con quel tanto di contaminazioni che spiegavano l’aspetto familiare di alcune vetture (la VAZ-2101, scoprii, altro non era che una Fiat 124). Andy Thompson aveva messo tutto, catalogato, organizzato, raccontato: dati tecnici, storia, foto, immagini delle brochure che costituiscono non solo una accurata enciclopedia, ma un affascinante caleidoscopio di scorci su un mondo ed un’epoca storica che non esiste più. In inglese, purtroppo di non facile reperibilità, ma assolutamente da avere e non solo per gli appassionati di automobili.
Silvio Dell’Acqua