kororima, cardamomo etiope, falso cardamomo

semi essicati di Aframomun corrorima


Etiopia, Eritrea

1,8-cineolo (eucaliptolo) e (E)-nerolidolo


berbére ed altre miscele, caffè

Semi essicati a fuoco di Aframomun corrorima, pianta dello stesso genere del cardamomo, del pepe di Guinea e del pepe alligatore; alla stessa famiglia delle Zingiberacee appartengono anche zenzero e curcuma.

È nota anche come "cardamomo etiope" o "falso cardamomo" sia per l'affinità botanica con il cardamomo che per il metodo di preparazione molto simile: i semi vengono essicati a fuoco. La korarima o kororima è utilizzata in miscele di spezie come berberé, awaze, mitmita; viene anche aggiunta al caffè per aromatizzarlo.

curcuma bianca, curcuma zedoaria, kachur

rizomi di Curcuma zedoaria


India, Pakistan, Indonesia, Bangladesh, Giava, Himalaya orientale


curcumina


cucina indiana ed asiatica; marinature, insalate, stufati di carne, liquori

Tipo di curcuma ottenuto dai rizomi di una sola specie di piante del genere Curcuma, la C. zedoaria: è detta anche infatti "curcuma bianca" o "curcuma zedoaria"; mentre la spezia ricavata dai rizomi di altre specie ed in particolare C. longa è nota come "curcuma gialla" o semplicemente "curcuma" . Il nome zedoaria deriva dal nome arabo e farsi jadwaar o zedwar.

Il genere Curcuma appartiene alla stessa famiglia delle zingiberacee di cui fanno parte zenzero, cardamomogalanga; ed anche le piante del genere Aframomum da cui si ottengono il pepe di Guinea, il pepe alligatore e la korarima.

I rizomi vengono essicati e macinati in scaglie o polvere. Il sapore ricorda lo zenzero ed il mango, con un retrogusto amaro. È utilizzata nella cucina indiana, asiatica ed africana, nella preparazione del kerrie (curry indonesiano), di alcuni liquori (in particolare gli amari svedesi), saponi e profumi. Nella cucina thailandese viene utilizzata fresca nelle insalate.

Curcuma zedoaria da

pepe selvatico del Madagascar

frutti essicati di Piper borbonese


Madagascar


cucina malgascia, pesce e carne.

Similpepe ottenuto dalle bacche di una pianta dello stesso genere del vero pepe: Piper borbonese o pepe del Madagascar, nota in lingua malgascia come tsiperifery.

Le bacche sono raccolte esclusivamente da piante selvatiche nelle foreste del Madagascar. Il sapore è meno piccante del vero pepe, il profumo ricorda il pepe nero e il pepe cubebe, con toni di agrumi, menta e bosco.

tipi

voatsiperifery nero

bacche essicate di tsiperifery (Piper borbonese) essicate.

voatsiperifery bianco

stessa bacca del voatsiperifery nero ma sbucciata prima dell'essicazione, ha un aroma più delicato.

miscela di spezie


Eritrea ed Etiopia


ricette delle cucine eritrea ed etiope

Il berberé è una miscela di spezie utilizzata nella cucina eritrea ed etiope, la cui composizione è variabile ma tradizionalmente comprende: peperoncino, zenzero, chiodi di garofano, coriandolo, ruta comune (Ruta graveolens), ajowan, talvolta anche il pepe lungo o il korarima.
pepe di Giamaica, pepe garofanato, pimienta (spagnolo) allspice (inglese)

bacche essicate di Pimenta dioica


Caraibi


eugenolo


cucina caraibica, dolci nordamericani e della cucina europea e mediterranea.

Bacche essicate di Pimenta dioica, una piante della famiglia delle Myrtacee cui appartiene anche il mirtillo e la pianta dei chiodi di garofano (Syzygium aromaticum). Si usa intero o macinato, l'aroma è complesso, speziato e legnoso; ricorda il pepe nero, la noce moscata, la cannella e il chiodo di garofano (da ciò il nome di "pepe garofanato"). In spagnolo moderno il nome pimienta indica anche il vero pepe.
pepe di montagna della Tasmania

bacche essicate di Tasmannia lanceolata


Tasmania e Australia


poligodiale


stufati e arrosti, cacciagione, carne alla griglia, marinatura della carne, dolci.

Bacche essicate di Tasmannia Lanceolata prodotte in Tasmania e nel sud est dell'Australia. I grani sono piuttosto grandi rispetto a quelli del vero pepe, la parte esterna ha un'aroma dolciastro e floreale, mentre i semi all'interno  sono piccanti e  anestetizzanti similmente al pepe di Sichuan. La piccantezza è data dal poligodiale che attiva gli stessi recettori della capsaicina contenuta nel peperoncino. In cottura rilascia un colore violaceo alle pietanze. Tasmannia lanceolata è solo lontanamente "imparentata" con la pianta della noce moscata e della magnolia (appartiene allo stesso clade magnoliidi, ma non agli stessi ordini e famiglie).
pepe kani, pepe lungo di selim, pepe della magnolia, pepe del Senegal, grani di selim

bacelli essicati di Xylopia Aethiopica


Africa occidentale: Ghana, Costa D’Avorio e Senegal


pinene, cineolo, terpinolo, terpinene, tracce di vanillina

zuppe e stufati della cucina etnica dell'Africa centro-occidentale; bevande (tè, caffè).

Bacelli e semi essicati di Xylopia Aethiopica, una annonacea sempreverde (nello stesso ordine della magnolia, da qui il nome "pepe della magnolia"). È noto anche come "pepe della Guinea", ma con questo nome è nota anche un'altra spezia dello stesso areale di provenienza, il pepe di malaguetta o grani del paradiso (semi di Aframomum melegueta).

Il gusto è deciso, aromatico e leggermente amarognolo, può essere affumicato (dipende dall'essicazione a fuoco del baccello), con note di pepe, noce moscata e mentolo. La parte aromatica è racchiusa nel bacello, non nel seme che invece è più piccante: quindi le due parti possono essere separate e dosate di conseguenza.

ravanello giapponese

rizoma di Eutrema japonicum


Giappone


isotiocianati


salse, cucina giapponese

Il wasabi è una brassicacea giapponese, della stessa famiglia della senape e del rafano. Si utilizza il rizoma e parte del gambo, che viene venduto fresco, essicato in polvere o sottoforma di pasta utilizzata come salsa. Il sapore è molto piccante e ricorda il rafano e la senape, ma in forma di polvere perde l'aroma che svanisce nell'essicazione. Per riprodurre l'aroma del prodotto frescoviene spesso aggiunto del rafano. Della pianta si wasabi si utilizzano anche le foglie crude o essicate come erba aromatica.

La pasta di wasabi comunemente reperibile sul mercato o nei ristoranti giapponesi a basso costo è in realtà un surrogato prodotto con il più economico rafano e colorato con spirluna.

Wasabi, da enciclopedia botanica di Iwasaki Kanen del 1828