Realizzata nel 1929 da Women’s University Club of L.A. e approvata dalla Historical Society of Southern California, questa mappa fu pubblicata nel 1929 e mostra una veduta a “volo d’uccello” della città di Los Angeles, California, come appariva nel 1871 (A) e i Ranchos spagnoli della California (B). I Ranchos erano territori che il governo dapprima spagnolo, e poi messicano, concedevano nell’Ottocento allo scopo di incoraggiare l’insediamento umano. Come d’uso all’epoca, la mappa è arricchita dalle cosiddette vignette con dettagli e note storiche del territorio (1–12). Vediamole ad una ad una:
«Simbolo di un secolo e mezzo di progresso, il sito dell’originale e del nuovo municipio»
1. Il Los Angeles City Hall fu costruito nel 1926 sul sito del vecchio municipio. È alto 138 metri e al momento della sua costruzione era l’edificio più alto della città.
«Gli zanja e le ruote idrauliche fornivano acqua e forza motrice»
2. Gli zanja in California erano i canali di irrigazione[1] (termine di origine ispanica che significa fosso,fossato). Il canale principale, che fungeva da acquedotto di Los Angeles, si chiamava Zanja Madre e portava l’acqua dal fiume Porciuncula (oggi Los Angeles River) al pueblo originario. La ruota idraulica nell’illustrazione, in realtà, si riferisce probabilmente alla grande noria costruita intorno al 1860 al’inizio dello Zanja Madre per prelevare l’acqua dal fiume ed alimentare il serbatoio dell’acquedotto:[2]
«Il primo traffico veicolare era limitato alle carretas spagnole»
3. Negli anni 1920 Los Angeles ebbe una crescita demografica esplosiva e all’epoca in cui fu realizzata e pubblicata questa mappa (1929) il traffico veicolare era già piuttosto congestionato per i tempi. L’illustrazione mostra una carreta spagnola, sottolineando che nel 1871 questi erano gli unici veicoli circolanti.
Los Angeles, 1922: traffico all’incrocio tra North Broadway e Sunset Boulevard.
«La vita nella hacienda era colorata — Coronel residence, 7th & Alameda»
4. La hacienda era l’azienda agricola dell’America latina, che sopravvisse al collasso dell’impero spagnolo agli inizi dell’Ottocento. La vignetta (come suggerisce la didascalia) mostra la hacienda del californio Antonio Francisco Coronel, sindaco di Los Angeles nel 1953–54, e sembra ispirata ad una fotografia pubblicata su Overland Monthly nel 1895, dove Coronel è ritratto con la moglie Mariana:
«Il dragone cinese era una caratteristica delle parate della fiesta negli anni ’90»
5. Interessante sincretismo che denota la multiculturalità della città californiana. La fiesta de Los Angeles era un festival che si tenne annualmente tra il 1894 e il 1916 della durata di quattro giorni, che includeva una parata da Old Plaza a Fiesta Park.[3]
Parata alla “Fiesta de Los Angeles” nel 1906.
Dalla metà dell’Ottocento nella città era presente una comunità di immigrati cinesi, che costituì lo storico quartiere di Chinatown. L’incontro tra le culture fece sì che a una fiesta americana, dal nome spagnolo (per la forte presenza ispanofona nell’area), includesse anche un elemento tipico della cultura cinese: il dragone. Durante la “danza del drago” un gruppo di danzatori porta una raffigurazione del tradizionale drago cinese, imitandone i movimenti sinuosi ed ondulati. La danza del drago entrò a far parte delle parate anche in altre città nordamericane:
Danza del Drago a Seattle, nel 1909.
«Il sito dell’edificio federale ha visto molte impiccagioni eseguite dai vigilante»
6. I vigilante erano gruppi di privati cittadini che eseguivano azioni di repressione alla criminalità. A metà dell’800 la corsa all’oro portò ad un forte e repentino incremento demografico nelle città californiane, soprattutto nelle boom–town minerarie, che però non disponevano ancora di strutture di governo adeguate. In un territorio in balìa della criminalità e della corruzione, i cittadini esasperati organizzarono gruppi di vigilantes che davano la caccia ai criminali, arrivando a compiere esecuzioni sommarie senza processo. Pur ottenendo qualche successo nella lotta al crimine, operavano loro stessi al di fuori della legalità sfociando spesso nella repressione violenta, nel banditismo, nella persecuzione razziale.
«Il primo oro in California scoperto a Placerita Canyon, 1842»
7. Il primo a trovare l’oro in California fu il rancher locale Francisco Lopez nel 1842 a Placerita Canyon.[4] Il filone che scatenò la corsa all’oro fu però quello scoperto sei anni dopo, nel 1848, dal carpentiere Jams W. Marshall nel fiume American: la notizia si diffuse molto rapidamente e migliaia di cercatori accorsero da tutto il mondo. Nacquero così intere città minerarie, le cosiddette boom–town, con banche, officine, saloon, bordelli. La maggior parte di esse non sopravvissero alla febbre dell’oro che si esaurì in poco più di un decennio.
«La battaglia di La Mesa del 1847 agli Union Stockyards pose fine al dominio messicano»
8. La Battaglia di La Mesa del 9 gennaio 1847 fu lo scontro finale della campagna californiana durante la guerra Messico–Stati Uniti. La vittoria di questi ultimi decretò la fine del dominio messicano sulla California. L’illustrazione raffigura il monumento posto sul luogo della battaglia, nell’odierna Vernon, di fronte all’edificio dei Los Angeles Union Stockyards, un complesso per la produzione e il confezionamento della carne attivo costruito 1923 e attivo fino 1958 (ricordiamo che questa mappa è del 1929):
«Il villaggio originario nel 1853 visto da Fort Moore»
9. La metropoli americana di Los Angeles in origine era un villaggio spagnolo, fondato nel 1781 come “El Pueblo de Nuestra Señora la Reina de los Ángeles”. Nel 1853 era ancora poco più che un villaggio e qui è raffigurato come si vedeva dalla collina di Fort Moore.
La collina di Fort Moore, che sovrasta Los Angeles, nel 1887: all’epoca il forte originario era stato convertito in una residenza privata nota come Banning House.
«Animali preistorici giganti a La Brea Pits»
10. Gli spagnoli chiamavano questo luogo “La Brea” (asfalto, pece), “muchos pantamos de brea” (ampi pantani di pece) e “La Huesomenta” (deposito ossifero): oggi noto come La Brea Tar Pits o Rancho La Brea, era un gruppo di laghi naturali di catrame dove gli animali, attirati dalla possibilità di abbeverarsi, restavano invischiati. Ciò ha creato un immenso deposito paleontologico dove sono stati rinvenuti 600 000 reperti corrispondenti a circa 500 specie di animali, in particolare uccelli e mammiferi.[5] Il primo fossile scoperto a La Brea fu un dente canino di Smilodon fatalis, grande felide del pleistocene appartenente alla famiglia delle “tigri dai denti a sciabola”, ritrovato nel 1875 dal Maggiore Henry Hancock (1822 — 1883), agrimensore di Los Angeles. L’illustrazione raffigura infatti una tigre dai denti a sciabola accanto ad un lago di catrame.
Smilodon californicus (tigre dai denti a sciabola) e Canis dirus litigano su una carcassa di Mammuthus columbi nelle cave di La Brea Tar, illustrazione del 1913.[6]
«Missione di San Gabriel madre di Los Angeles»
11. La Missione San Gabriel Arcángel fu fondata dai francescani spagnoli nel 1771 e fu una delle prime missioni cattoliche spagnole in California. Intitolata all’arcangelo gabriele, era soprannominata la “madrina del Pueblo di Los Angeles”.[7]
«Cabrillo a San Pedro, 9 ottobre 1542. Primo uomo bianco a mettere piede sul suolo californiano.»
12. Questa figura — che si rifà probabilmente anche all’antico uso di decorare le carte nautiche con raffigurazioni di vascelli — ricorda il navigatore portoghese Juan Rodriguez Cabrillo, il primo europeo a navigare le coste dell’attuale California e a mettervi piede. A lui è intitolata la spiaggia di Cabrillo Beach, in San Pedro. In basse a destra si vede il logotipo dell’autore e l’anno di pubblicazione: «Gores 1929».
[6]Robert Bruce Horsfall, da: William Berryman Scott, A history of land mammals in the western hemisphere, New York, MacMillan Publishing Company, 1913. Frontespizio. ↩