Questo dipinto del pittore Jacob Heinrich Elbfas (c.1600–1664) è probabilmente la più antica raffigurazione di Stoccolma e il più antico panorama svedese. Conservato nella cattedrale di di Storkyrkan, è la copia del 1636 un precedente dipinto del 1535 andato perduto, che raffigura un fenomeno ottico atmosferico osservato nel cielo di Stoccolma la mattina 20 aprile del 1535: un parelio particolarmente spettacolare durante il quale il cielo fu attraversato da cerchi e archi bianchi, e macchie luminose simili ad altri soli (da cinque a otto) intorno al verso sole. Il parelio, detto anche “cane solare”, è dovuto alla rifrazione della luce solare da parte dei cristalli di ghiaccio in sospensione nell’atmosfera e questo dipinto ne è anche la più antica raffigurazione conosciuta. Il titolo del dipinto, Vädersoltavlan, significa in svedese “dipinto del sole atmosferico”, il che sembra suggerire la natura atmosferica del fenomeno. Tuttavia l’interpretazione religiosa, che tendeva ad attribuire ai cosiddetti “prodigi” un senso soprannaturale di avvertimento della collera divina e quindi preludio ad una sventura, e il particolare momento storico di rottura con la Danimarca e l’Unione di Kalmar, fecero sì che circolassero voci secondo le quali il fenomeno era da vedersi come un presagio dell’imminente vendetta di Dio sul re Gustavo I di Svezia (1496 – 1560) per aver introdotto il protestantesimo in Svezia e per la tirannia verso gli alleati della Danimarca.

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