Gynoid — A forma di donna
1815 — 2015 duecento anni di donne artificiali
«...un viaggio attraverso due secoli di "ginoidi", oggetti a forma di donna creati da uomini per riversare in essi tutta la propria psiche contorta.»
«...un viaggio attraverso due secoli di "ginoidi", oggetti a forma di donna creati da uomini per riversare in essi tutta la propria psiche contorta.»
Possibile che una donna artificiale non possa essere altro che un guazzabuglio di luoghi comuni maschili?
Nel 1815 E.T.A. Hoffmann scrive di getto la bozza di un racconto destinato a fama imperitura, in cui dà vita alla più inquietante delle donne artificiali: Olympia, la bambola di legno che irride chi ancora non ha capito che il Romanticismo è finito e siamo tutti nell’Era della Macchina. Dopo cento anni Thea Von Harbou crea la sua Maria meccanica proprio mentre l’invenzione della catena di montaggio sta trasformando gli uomini in robot, e da allora le Donne Artificiali sono state piegate ad ogni tipo di preconcetto maschile, nel tentativo di neutralizzare la loro potenza. –
Bambole, manichini, ballerine, robot, mogli, amanti, assassine… Molti i ruoli assunti dalle ginoidi, esseri “a forma di donna” creati dagli uomini per dare sfogo alla propria contorta creatività: ecco un breve viaggio… che dura duecento anni.
Un saggio colto ed approfondito sul mito della donna artificiale in due secoli di letteratura, teatro e cinema.