scossone improvviso tale da provocare un ribaltamento; in senso figurato nel lessico politico e giornalistico, l’improvviso e rapido mutamento di una situazione soprattutto politica o dei vertici di una azienda, un repentino cambio di governo; nel linguaggio giornalistico sportivo la riorganizzazione di una squadra o l’improvviso mutamento delle sorti di una partita.
Il termine, formato da ribaltare (rovesciare, capovolgere) con il suffisso accrescitivo –one è attestato già dal 1871[1] e aveva probabilmente sin dall’inizio entrambe le accezioni, quella “fisica” e quella metaforica, tanto che già il Dizionario della Lingua Italiana di Nicolò Tommaseo del 1872 riporta sia il significato di «movimento o colpo della persona che è ribaltata» che che quello figurato di «condizione sociale e economica […] che si rovescia»:

Definizione di ribaltone nel Dizionario della lingua italiana del 1872.
In questo secondo caso Tommaseo ne segnala l’uso in due locuzioni: “dare ribaltone”, se causato «da forza esterna», o “fare ribaltone” se avviene invece motu proprio o, come scrive il linguista «se par che ci metta del suo, e s’adopri egli stesso alla propria rovina». Anche il Vocabolario Italiano della Lingua Parlata del 1875, accanto alla definizione di «movimento violento della persona o di un veicolo che accenna a ribaltarsi», ne segnala l’uso figurato riferito alle «cose civili». Mentre la prima accezione si andò via via perdendo, il termine restò in uso durante il Novecento nel suo significato metaforico: nel 1968, ad esempio, lo scrittore triestino Gianni Pinguentini parla di “ribaltone dell’Austria asburgica” riferendosi ai fatti della prima guerra mondiale.[2] Il Ribaltone fu anche il titolo di un programma televisivo andato in onda nel 1978 su Rete 1 (l’attuale RAI 1) e condotto da Pippo Franco, Daniela e Loretta Golgi. Il titolo giocava su diversi significati: alludeva sì agli eventi politici di quegli anni, ma anche all’intento di “ribaltare” i luoghi comuni dell’Italia del tempo e al grande palcoscenico, detto appunto ribalta nel gergo teatrale (anche in senso figurato).
Il ribaltone del ’94
Nel 1994 il termine ritornò prepotentemente in auge nel linguaggio politico quando la Lega Nord, abbandonando la maggioranza di centrodestra durante la XII legislatura, causò la fine del governo “Berlusconi I”: l’atto viene definito dai mass media “ribaltone” e sarà ricordato nella storia politica come il ribaltone per antonomasia. L’anno successivo (1995), la destra all’opposizione usò il termine “ribaltone” per riferirsi al tentativo della sinistra di riportare i propri uomini alla RAI modificandone, attraverso una legge, la nomina del Consiglio di amministrazione:
La sinistra e i popolari vogliono il ‘ribaltone‘ , vogliono riportare i loro uomini alla Rai. La destra non cede, e farà ostruzionismo. Ribaltone, ostruzionismo.
‘No al ribaltone in Rai’ Storace annuncia un duro ostruzionismo in Repubblica, 25 febbraio 1995.
Si parlò di nuovo di ribaltone nel 1997 quando la maggioranza di Rifondazione Comunista guidata da Bertinotti ritirò l’appoggio al governo Prodi sulla manovra finanziaria ’98 facendolo cadere. In seguito il termine viene utilizzato in innumerevoli occasioni che vanno dalla politica locale al cambio di vertici aziendali: usato inizialmente nelle interviste ai politici, è stato «raccolto tanto da sostenitori filogovernativi e antigovernativi nei dibattiti pubblici» e infine — scrive Tosi in Language and Society in a Changing Italy (2000) — «la stampa e la TV hanno bombardato il pubblico»[3] fissandolo definitivamente nel lessico giornalistico e comune. Va notato che nella cronaca politica odierna il termine ha spesso una accezione ironicamente negativa, poiché il ribaltone non è quasi mai un evento fortuito, ma il più delle volte un atto preordinato e sleale nei confronti degli elettori, operato da «guitteschi voltagabbana» (De Falco[4]).
Il ribaltone sportivo
Il ribaltone è in seguito entrato nel linguaggio giornalistico–sportivo, nel cui ambito può assumere principalmente due diversi significati:
1. un “rimpasto”, ossia un cambio di allenatore o la riorganizzazione di una squadra:
Ribaltone a Roma: contattato un grande allenatore
Virgilio Sport, 21 febbraio 2019
2. un rovesciamento improvviso delle sorti di una partita (qualcosa di simile alla →zona Cesarini):
Questa è un’impresa maestosa. Un ribaltone da re. Il secondo tempo con cui il Brescia rovescia il Cosenza, in doppio vantaggio all’intervallo, è da capolista autentica.
Espressioni derivate
- ribaltone mascherato: un ribaltone dissimulato, “mascherato” appunto (ad esempio da governo tecnico o da accordo di governo) per renderlo meno riconoscibile come tale da parte dell’opinione pubblica («Secondo il PdL, però, le larghe intese sono un ribaltone mascherato.» Libero, 15/07/2010);
- ribaltone rosa: un “ribaltone” che porta al governo una maggioranza di donne («Un ribaltone “rosa”: cinque donne capolista alle europee» La Stampa, 9/4/2014);
- [1]De Mauro (op. cit.)↩
- [2]Pinguentini, Gianni Il ribaltone dell’Austria asburgica: 1915–1918 (Ricordanze d’un triestino). Trieste: Editrice Trieste, 1968.↩
- [3]Tosi, A. (op. cit.)↩
- [4]De Falco, (op. cit.)↩
- Tommaseo, Nicolò Dizionario della Lingua Italiana. Torino: Unione Tipografico–Editrice Torinese, 1872. Volume 4. Pag. 173.
- Rigutini, Giuseppe e Pietro Fanfani Vocabolario Italiano della Lingua Parlata. Firenze: Tipografia Ceninniana, 1875. Pag. 1294.
- Tosi, Arturo. Language and Society in a Changing Italy. Multilingual Mattes, 2000. Pag. 158–159. ISBN 978-1853595011
- De Falco, Renato Per moda di dire. Napoli: Guida Editore, 2010. Pag. 100. ISBN 978-8860427595
- “ribaltone” in Il Nuovo De Mauro (internazionale.it). Web.
anche rimpasto ministeriale o semplicemente rimpasto: rimaneggiamento, mutamento della formazione di un governo attraverso la sostituzione o spostamento di uno o più ministri o sottosegretari, che avviene senza le dimissioni dell’intero gabinetto. Il rimpasto avviene quando il capo del governo, ossia il presidente del consiglio dei ministri o una carica equivalente (primo ministro, o cancelliere federale in Germania) chiedono ed ottengono la revoca dei singoli ministri senza che si apra una crisi di governo. Scopo del rimpasto è solitamente rilanciare l’immagine del governo di fronte all’opinione pubblica, a seguito ad esempio di una sconfitta dello stesso ad un referendum o ad una perdita generale di consenso, oppure risolvere dissidi non altrimenti conciliabili tra uno o più componenti e/o la presidenza.
Nel pomeriggio il rimpasto ministeriale verrà ufficialmente annunziato, dopo di che i nuovi ministri che saranno tutti a Roma, compreso il nuovo ministro della Guerra generale Caviglia, che giungerà domattina, presteranno giuramento nelle mani del Re.
da “Il Rimpasto” in La Stampa, venerdì 17 gennaio 1919. Pag. 1.
Per questo motivo talvolta gli stessi fautori di un rimpasto preferiscono utilizzare espressioni eufemistiche come “avvicendamento”, “riorganizzazione”, “staffetta” e simili. In epoca fascista la propaganda preferiva utilizzare il termine rotazione, che dava l’idea di un avvicendamento programmato e trasparente. In effetti le “rotazioni” avvenivano piuttosto spesso, ma erano ad esclusiva discrezione del primo ministro Benito Mussolini.

14 maggio 1925: La Stampa annuncia la “rotazione” dei sottosegretari
Nel linguaggio comune e giornalistico, un rimpasto non è esclusivamente ministeriale ma può essere — per estensione — il mutamento di una formazione di governo locale (giunta comunale o regionale), un cambio ai vertici di una organizzazione o un’azienda o ancora un cambio tra i membri di una squadra sportiva.
Derivati
in ambito non ministeriale
- rimpasto aziendale: un cambio nella dirigenza di un’azienda;
- rimpasto di giunta: riorganizzazione in una giunta locale (comune o regione) per revoca di uno o più assessori.
accrescitivi
diminutivi
- minirimpasto o mini–rimpasto: diminutivo utilizzato dagli anni ’70 per indicare una riorganizzazione di entità limitata («Ma sarà sufficiente questo minirimpasto?» La Stampa, 24 novembre 1978, pag. 26);
- rimpastino: altro diminutivo per riorganizzazioni che coinvolgono pochi elementi («Appendino, il rimpastino continua», Corriere della Sera (Torino) 22 gennaio 2019 ).
Origine
Il termine rimpasto, di origine gergale benché oramai accettato anche dai manuali di diritto costituzionale, è attestato in tal senso dal 1851 (Sabatini Coletti) ma deriva dall’uso figurato della parola rimpasto, a sua volta derivato da rimpastare (XVIII secolo) ossia “impastare di nuovo”, che indica l’azione di rimpastare o la stessa cosa rimpastata e, già allora, utilizzata in senso figurato per un rimaneggiamento in genere, ad esempio di un testo:
L’essersi però i Greci in tal maniera di Poesia legati per lo più, quali a modo di centone, a versi d’Omero, e ad un rimpasto di essi, cagionò, che poco si considerassero, nè venissero computati co’ Satirici Latini.
da De gli anfiteatri, e singolarmente del Veronese, libri due (1728). Volume 1º, pag. 77.
In alte lingue
L’accostamento figurato all’azione del “rimpastare” esiste anche in tedesco con la parola Umbesetzung. Curiosa è la metafora in svedese, “arredare”. In spagnolo e portoghese si preferisce “riaggiustare”.
- francese: réaménagement (“riorganizzazione”), réaménagement ministerial, remaniement (rimaneggiamento);
- inglese: reshuffle, reshuffling (“ridistribuzione”), reorganization (“riorganizzazione”);
- olandese: herschikking (“riallocazione”, “riassegnazione”); verschuiving (“cambio”);
- portoghese: reajustamento (“riaggiustamento”);
- spagnolo: reajuste (“riaggiustamento”), reajuste de gobierno;
- svedese: möblera (lett. “arredare”);
- tedesco: Umverteilung (“ridistribuzione”), Umbesetzung (“rimaneggiamento”, “rimpasto”), Umbildung, Umgruppierung (“riorganizzazione”).
- [1]Risultati della ricerca su Google: “rimaneggiamento di governo” 1 610; “rimpasto di governo” 95 600 (al 07/06/2019).↩
- [2]“Pagliari e il Pd: ‘Non è un rimpasto
ci sono conflitti d’interesse’” in Repubblica — Parma. 8 febbraio 2009. Web.↩ - [3]“Rimpasto, verifica, vertice di maggioranza, crisi al buio: tornano i riti (e i fantasmi) della Prima Repubblica” in Rivista di Politica, 22/07/2013. Web.↩
- [4]“Governo, prove di rimpasto
Il premier convoca i suoi ministri“in Repubblica, 16/06/2004↩ - [5]“Governo al rimpasto L’idea del Cavaliere” in Corriere della Sera. 13/07/2011. Web. ↩
- “Glossario” in Diritto Costituzionale, Pesaro: Ed. Studio @lfa. Pag. 181.
- “rimpasto” in Vocabolario. Treccani. Web.
- “rimpasto” in Sabatini Coletti – Corriere della Sera. Web.
- “rimpasto ministeriale” e “rimpasto” in Il nuovo De Mauro — L’Internazionale. Web.
- “rimpasto” in Dizionario di Italiano — La Repubblica. Web.