Poster pubblicitario della Trans World Airlines raffigurante il Ponte Vecchio e il Palazzo Vecchio di Firenze, per promuovere l’Italia come meta turistica per il jet set (anni 1950 circa).

San Diego Air and Space Museum/Commons.

Mappa del 1832 di Pompei antica, dall’atlante della Society for the Diffusion of Useful Knowledge di Londra pubblicato da Baldwin & Craddock nel 1844. Pompei era stata interamente sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e fu riscoperta solo nel 1748. All’epoca della realizzazione della mappa era stata riportata alla luce solo una piccola parte della città, qui raffigurata sulla destra. Per i turisti inglesi in Italia, Pompei era una meta molto in voga durante nel XIX secolo e fu causa di un’ondata di revival di gusto classico in Europa.

Cronologia degli scavi di Pompei dal 1748 al 1983

Fasi degli scavi di Pompei, con lo stesso orientamento della mappa della S.D.U.K. (da Commons CC-BY-SA 3.0)

La mappa è arricchita con una veduta degli scavi, una pianta di una tipica villa romana e una cartografia dei dintorni del Vesuvio.

Dettaglio: veduta degli scavi

Dettaglio: veduta degli scavi nel 1832, in lontananza si vede il Vesuvio; in alto le ricostruzioni dei prospetti degli edifici.

Dettaglio: area del Vesuvio con Pompei e Napoli

Dettaglio: area del Vesuvio con Pompei e Napoli; sono rappresentate addirittura le colate laviche con indicazione dell’anno di formazione. Notare la scala in miglia britanniche.

Dettaglio: pianta tipo di una domus pompeiana

Dettaglio: pianta tipo di una domus pompeiana.

Disegno di W.B. Clarke Archibald, incisione di T. E. Nicholson, dimensioni originali 31,8 x 39,4 cm (Geographicus/Commons).

Napoli in una mappa del 1835, dall’atlante Maps della Society for the Diffusion of Useful Knowledge di Londra (disegno di W.B. Clarche Arch. pubblicato da Baldwin & Cradock).

Dettaglio: Castello Nuovo e (sullo sfondo) Castello di S. Elmo.

Dettaglio: Castello Nuovo e (sullo sfondo) Castello di S. Elmo.

veduta di Napoli da Posillipo.

Dettaglio: veduta di Napoli da Posillipo.

Commons

Viale Umberto Primo (ora via dei Martiri) ad Alessandria in una cartolina presumibilmente dei primi del novecento. Le tende sull’angolo di destra sono quelle del “Bar Portorico — Americano” che offriva la possibilità di giocare a biliardo, in seguito denominato “Bar Nazionale”.

Collezione Tony Frisina/Commons

Stazione di Asti nel 1934; al centro una automotrice Fiat ALb 48 “littorina” delle Ferrovie dello Stato. La stazione di Asti, di tipo “passante”, si trova sulla linea Torino–Genova ed è capolinea della Asti–Genova (via Ovada); vi confluivano anche linee Chivasso-Asti, Mortara-Asti ed Asti-Castagnole delle Lanze, ora soppresse.

Cartolina Cecami, fotografia di Cesare Carello, 1934 (Commons).

Normalmente le targhe sono tutte altisonanti e celebrative rispetto ai personaggi storici cui sono dedicate: questa, con quel «mesto avanzo di nefanda tirannide» nella sua concisione è un autentico capolavoro. La targa si trova sulla Torre detta “di Ezzelino” a Padova, all’imbocco di via Savonarola venendo da Piazza Petrarca, e si riferisce a Ezzelino III da Romano detto “Il Tiranno” (1194 – 1259), politico e condottiero ghibellino, alleato di Federico II di Svevia e Signore della Marca Trevigiana. Secondo la tradizione infatti l’edificio, parte di un carcere abbattuto dal popolo nel 1256, fu fatto erigere proprio da Ezzelino nel 1250 con le pietre di edifici da lui stesso fatti distruggere. Questa leggenda, però, sembra non avere riscontri storici.[1]

MESTO AVANZO DI NEFANDA TIRANNIDE

EZZELINO ERESSE

1250

(foto: Professor Bizzarro)

  1. [1]cfr. Ponte Molino e dintorni. Padovando. 11 Apr. 2013. Web.