Dopo l’Atlante delle isole remote di Judith Schalansky e l’Atlante dei luoghi maledetti di Olivier Le Carrer, Bompiani aggiunge un altro volume a questa serie di “Atlanti” che, abbandonata la funzione originaria di raffigurare mediante la raccolta sistematica di mappe la superficie terrestre, si dedicano invece alla ricerca di luoghi poeticamente desolati. Questa volta tocca alle “città perdute”, che sono cioè state abbandonate dalla popolazione, cancellate dalle mappe, dimenticate ma anche riscoperte. Il libro racconta le storie di 44 di città in tutto il mondo, accompagnate da deliziose illustrazioni nello stile “landmark map” di Karin Doering–Froger: la Centralia che ispirò la saga di Silent Hill, evacuata per l’incendio delle miniere sotterranee; la Pripjat’ del disastro di Černobyl’, la Seseña spagnola e la Kilamba sino–africana, frutto di arditi investimenti immobiliari e mai abitate… qualunque sia la causa della loro desolazione queste città diventano luoghi mentali dove «l’immaginazione può dispiegarsi senza limiti».

Silvio Dell’Acqua

 Quando una città scompare, un pezzo di storia muore con lei: ritrovarne le tracce significa risvegliare quel passato svanito.