Chi vuole superare Bojador, deve superare il dolore. Ferdinando Pessoa

Bompiani aggiunge un nuovo volume alla propria serie di “atlanti“: quello dei “paesi sognati”. Sono le terre mitiche, lontane, esistenti ma raggiungibili solo ai più arditi esploratori, terre delle quali si potevano solo immaginare le ricchezze e le incredibili meraviglie, dove collocare città d’oro, cannibali, draghi, ogni genere di animali fantastici e tutto ciò che la fantasia suggeriva. Alcune di queste terre esistono, ed esistevano, nella dimensione fisica: Creta, la Cina di Marco Polo, lo Sri Lanka, suoli calpestabili ed oggi completamente mappati fino al dettaglio, con strade, botteghe e sedi legali di società, luoghi non più distanti di due o tre voli aerei. Ma che nell’antichità erano i confini del mondo, luoghi nebulosi ed indefiniti, ora desolati e pericolosi ora ricchi e meravigliosi. Terre, quindi, non immaginarie, ma immaginate in quanto modellate dai racconti, dalle ossessioni, dalla fantasia e dalle bugie di marinai ed avventurieri. Tanto difficilmente qualcuno sarebbe andato a controllare.

Atlante dei paesi sognati di Dominique Lanni, antropologo, racconta 34 storie di terre mitiche ed esploratori, con le mappe artistiche di Karin Doering–Froger (che aveva illustrato anche l’Atlante delle città perdute di Aude de Toqueville) e una rilegatura elegante, nello stile della serie.

Silvio Dell’Acqua