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George M. Pullman

George M. Pullman

(s. m.) autobus da turismo, ossia per il trasporto di persone a medio e lungo raggio con finiture e servizi di lusso; torpedone. Desueto: in forma aggettivale invariabile (es. “carrozza pullman”), anche carrozza ferroviaria adibita a letti o comunque dotata di servizi di lusso. Deriva dal nome del progettista ed industriale americano George Mortimer Pullman (1831 – 1897) che nel 1862 aveva fondato a Chicago la Pullman Car Company per la costruzione di carrozze ferroviarie. La società si specializzò in particolare nelle carrozze letti, realizzando vetture particolarmente lussuose per lo standard dell’epoca, note come Pullman sleeper (cuccetta Pullman) o Pullman’s Palace Car. Oltre ai veicoli (in seguito produsse anche carrozze ristorante, vagoni per il trasporto di merci, tram e filobus) la società Pullman forniva il personale di servizio per le carrozze letti, che offriva ai passeggeri un servizio completo che andava dal facchinaggio al camerierato. Le carrozze letti di Pullman ebbero successo in Nordamerica e il termine pullman car divenne antonomastico per indicare qualunque carrozza letti dotata di un certo livello di comfort e servizi.


Carrozza Pullman del 1860 circa

Carrozza Pullman del 1860 circa

 

 

Sinistra: scompartimento di una carrozza “Pullman”, 1936 — destra: pubblicità “Pullman” del 1962.

Per analogia con le carrozze letti ferroviarie, nel XX secolo fu coniato in inglese americano il termine auto pullman (con l’aggiunta del prefisso auto– da automobile) per gli sleeper bus, ossia servizi autobus notturni a lungo raggio con mezzi dotati di cuccette, l’equivalente su gomma dei treni notturni:

An auto pullman service has been established between San Antonio and San Angelo by the Gulf Transportation Company.

da National Taxicab and Motorbus Journal – Volume 2, 1922 – Pagina 55

Grey Rabbit bus in San Francisco 1982

Uno sleeper bus “Grey Rabbit” a San Francisco nel 1982 (Steve Morgan/Commons CC BY-SA 4.0)

In italiano il termine pullman si diffuse dal 1869 (De Mauro) dapprima per indicare le carrozze ferroviarie di lusso, poiché le carrozze letti iniziarono a diffondersi in Europa solo a partire dal 1872 con la fondazione in Belgio della “Compagnie Internationale des Wagons-Lits” (gestore tra l’altro del famoso Orient Express). Analogamente a quanto accadde in inglese americano, il termine fu esteso agli autobus in servizio extraurbano o a medio e lungo raggio nella variante auto–pullman o autopullman almeno dagli anni ’30 del Novecento (mediante l’aggiunta del prefisso auto–, usato come abbreviativo di automobile nella formazione di parole composte relative al trasporto su strada: es. autocarro, autorimorchio…). Nonostante l’origine straniera, il termine auto–pullman (così come autobus) sopravvisse al processo di italianizzazione voluto dal fascismo — che ne propose comunque la sostituzione con la parola torpedone tanto da comparire nel 1936 anche sulla Critica fascista, rivista quindicinale del fascismo diretta da Giuseppe Bottai (allora ministro dell’educazione nazionale) dove si parla di un «viaggio in autopullman» . Successivamente, la caduta del prefisso auto– (come avvenuto per autobus → bus) determinò il passaggio da autopullman a pullman.

Nell’uso corrente il termine pullman è generalmente utilizzato per gli autobus da turismo per servizi charter o di linea a medio–lungo raggio (questi ultimi detti anche “corriere”), mentre il termine autobus indica per lo più quelli in servizio urbano. Da pullman è derivato il diminutivo pulmino, attestato dal 1970 (Cortelazzo–Cardinale op. cit.), che si riferisce ad autoveicoli per il trasporto passeggeri di piccole dimensioni, come minivanminibus.


Foto sopra: © Yuri Bizgaimer/Fotolia #154744540

piccolo pullman, microbus, per estensione anche furgone, minivan (1970). Diminutivo di →pullman formato mediante suffisso –ino; il termine si riferisce in genere ai cosiddetti “microbus”, autoveicoli leggeri per il trasporto di persone con capacità fino a 9 posti (quindi assimilati ad autovetture), talvolta anche a mezzi di dimensioni superiori come i “minibus” (12–16 passeggeri) o gli “scuolabus” (es. «il pulmino della scuola»). Questo tipo di veicolo si diffuse dopo la seconda guerra mondiale come versione passeggeri del furgone, mezzo da carico leggero nato dall’esigenza di un veicolo compatto, adatto a muoversi e manovrare nelle città europee (prima esistevano in pratica solo gli ingombranti telonati). A contribuire al successo del furgone/pulmino fu in gran parte il successo del Wolkswagen Type 2 del 1950, noto appunto come “Bulli” dall’acronimo di Bus–Lieferwagen (bus–furgone). Questo modello divenne un mito generazionale tra gli anni ’60 e ’70, quando fu assunto a simbolo dalla controcultura hippie grazie al basso costo, ma anche al design piacevole e immediatamente identificabile come non–americano in un clima di contestazioni alle istituzioni e alla politica militare U.S.A. Il movimento si diffuse in tutto il mondo occidentale e con esso la moda del minibus come mezzo di trasporto personale: è proprio alla fine degli anni ’60 che in Italia comparve il termine “pulmino” (lo Zingarelli lo registra nel 1970) per indicare veicoli di questo tipo.

La somiglianza con i furgoni per il trasporto merci, con i quali i pulmini condividono spesso meccanica e carrozzeria, soprattutto quando in allestimento “vetrato” (ossia con le stesse finestrature della versione passeggeri) o “promiscuo” (ossia adibiti al trasporto combinato di merci e passeggeri), ha fatto sì che il termine pulmino fosse esteso per similitudine anche veicoli analoghi ma ad uso differente dal trasporto di persone, come  appunto piccoli furgoni, promiscui, o autonegozi (es. «il pulmino dei gelati»).

pulmino "hippie"

Un WV Type2 T2 decorato nello stile “hippie”.

Fiat 900T (1976)

Un pulmino italiano: Fiat 900T (1976). Oltre al furgone, era disponibile nella versione “pulmino” (al centro). Il fatto che questi microbus fossero spesso derivati da furgoni ha fatto sì che il termine su estendesse anche a questi ultimi.



Locuzioni derivate:

  • pulmino camperizzato (anche semplicemente “camperizzato”): pulmino o furgone con allestimento adatto all’uso come “camper”, ossia all’uso abitativo per vacanze o turismo.
  • pulmino hippie: la locuzione si riferisce ai pulmini utilizzati dagli hippie o ispirati agli stessi, solitamente vistosamente decorati con colori sgargianti, motivi floreali e/o camperizzati («Nell’allegria delle favelas, scrutata da un pulmino hippie, il primo stupore si attorciglia alle narici…» Repubblica, 14/4/2009 ).
  • pulmino dei gelati: piccolo autonegozio adibito alla vendita di gelati («…il pulmino dei gelati che suonava ininterrottamente il carillon» A. Monda, L’indegno, 2016).
  • pulmino della scuola: scuolabus, trasporto scolastico; non necessariamente un “pulmino” in senso stretto ma solitamente più piccolo di un autobus regolare (minibus o midibus).
  • pulmino promiscuo: con una parte dell’abitacolo adibito permanentemente al trasporto di merci.
sezione del VW Type 2

Sezione del VW Type2 T2 (1967) in versione “pulmino”: di fatto era un furgone con finestrini e sedili per i passeggeri.

Volskwagen Type 2 in versione minibus e furgone.

Il celebre Wolkswagen Type 2 T1 (1950), come molti altri veicoli di questo tipo, era disponibile in versione “pulmino” (sinistra) o furgone (destra).


Ice cream van a Edimburgo (foto: Avatar of user Florencia Viadana Florencia Viadana @florenciaviadana Florencia Viadana)

Il cosiddetto “pulmino dei gelati” sarebbe in realtà un autonegozio.

Mercedes O319

Il “pulmino” Mercedes O319 del 1955, anch’esso derivato da un veicolo commerciale (L319).