Quaranta luoghi del mondo, noti non per la bellezza dei paesaggi, il clima piacevole o le amenità che –giustamente– cerca chi è alla ricerca della méta per le proprie vacanze. Quaranta luoghi maledetti, noti per essere teatro di maledizioni terribili, storie tragiche ed oscure, misteri irrisolti, catastrofi più o meno naturali. Un viaggio tra leggende e profezia, démoni e sovrani sanguinari, ma anche tra le manifestazioni più disastrose della natura. E dell’uomo. Perché l’autore, Olivier Le Carrier, giornalista appassionato di vela, cartografia e navigazione, sa bene «quanto la calamità di un luogo dipenda dall’immaginazione esuberante dell’uomo». I racconti mantengono così un profilo tra lo “scetticismo razionale” e il fascino dell’ignoto, quel tanto che basta per farci sognare senza cadere nella paccottiglia del mistero ad ogni costo. Le splendide carte tratte dall’Atlas de géographie moderne del 1898 e le splendide e macabre illustrazioni (tra le quali anche alcune incisioni di Gustave Doré) completano il libro, cha fa il paio con quell’altro poetico “atlante” di Judith Schalansky, quello delle isole remote.

Silvio Dell’Acqua