In quarant’anni di guerra fredda furono prodotte un numero incredibile di bombe nucleari di vario tipo, tanto che ad oggi ne restano ancora a sufficienza per distruggere l’intero pianeta 25 volte. Con numeri così grandi, che qualcuna venisse smarrita, lanciata per errore o coinvolta in qualche tipo di incidente era solo questione di statistica. Sicuri di voler scoprire quante volte è stata sfiorata la catastrofe?
Non sparate! Siamo repubblicani!
Nel novembre del 1943, nel più assoluto riserbo, la corazzata USS “Iowa” salpò con a bordo il presidente americano Franklin D. Roosevelt per accompagnarlo alla Conferenza di Teheran. Tra le navi di scorta vi era anche la USS “William D. Porter”, il cui equipaggio rischiò di far saltare lo storico appuntamento a causa di una catena di errori degni di una commedia hollywoodiana.
Beatty, Nevada. La città dove non si facevano domande
Una cittadina a due passi dalla Valle della Morte, sperduta nel deserto del Mojave, che incarna perfettamente il mito della “frontiera” americana: grazie al proprio spirito di adattamento, ha saputo reinventarsi più volte sopravvivendo al collasso dell’attività mineraria ed al mutare delle condizioni sociali ed economiche. Ma anche un luogo che negli anni ’60 celava molti segreti «dietro quelle pompe di benzina e quelle chiese».
Apple pie, la torta americana
La “apple pie” o “american pie” è la tipica torta di mele americana, icona della cultura popolare statunitense quanto il baseball e l’hot-dog: tanto che, per dire che una cosa è davvero “americana”, si usa l’espressione «as american as an apple pie», quanto una torta di mele. Ma, come il baseball e l’hot-dog, viene dall’Europa: è inglese, risale ai tempi di Riccardo II e nel Nuovo Mondo ce l’hanno portata gli svedesi. Del resto in America, non c’erano neppure le mele.
Pippo: il misterioso fantasma di Salò
«Passa, come un malaugurato uccello notturno, sulla città e sulla campagna, e i vetri tremano al suo rombo sinistro, e gli uomini chiusi nelle case o nelle fattorie lo seguono con il pensiero mentre si avvicina, vola sopra la casa, si allontana…» Durante la seconda guerra mondiale l’alta Italia, occupata dai nazisti, era funestata da un’oscura presenza, un fantasma dalle sembianze di un aeroplano. Il suo nome era “Pippo”.