(s.f.) regionalismo toscano e romagnolo, bottega dove si vende l’occorrente per verniciare e dipingere e piccoli utensili per la casa; colorificio, negozio di belle arti. Deriva da mestica, impasto di vari colori da stendere sulla tela prima di dipingere, seguite dal suffisso derivativo —erìa tipico dei nomi di negozi, botteghe e laboratori artigianali. Il termine mestica o mesticanza in toscano significa “mescolanza”, da mesticciare, “mischiare”, “confondere”, probabilmente dal latino …
mezzadria
(o “mezzerìa”) contratto agricolo che prevedeva la conduzione di un fondo altrui da parte di un “mezzadro” e la ripartizione dei prodotti e degli utili con il concedente. Il termine mezzadria deriva appunto da mezzadro, a sua volta dal tardo latino medietarius, da medietas, “mezzo”, “metà”, perché divideva a metà il raccolto con il proprietario. Il mezzadro, detto anche mezzaiuolo …
mica
affatto, minimamente, per niente, nel linguaggio parlato è usato: come rafforzativo di una negazione (es. «non voglio mica la Luna»), anche con ellissi della stessa («[non è] mica vero!»); sostitutivo di non in una litote, ossia una negazione che serve ad affermare un giudizio positivo (es. «mica male!» invece di «non male!»). nelle frasi dubitative o interrogative (es. «l’hai mica visto?» con il …
milieu (contesto)
(/mi’ljø/) ambiente sociale, contesto specie in senso sociale e culturale, voce adottata dal francese. Attestato in italiano dal 1905, deriva dal francese milieu di uguale significato, attestato in questo senso dal 1845; a sua volta dal medio francese milieu (XII secolo) con il significato di “metà” (es: «au Milieu du Xe siécle») “mediano”, “intermedio”, “luogo nel mezzo”. Composto di mi, “mezzo” …
movida
animazione, vita notturna giovanile all’interno di una città: prestito dallo spagnolo, si tratta della forma femminile sostantivata dell’aggettivo movido, “movimentato”. Il termine deriva dalla Movida madrileña (lett. “animazione madrilena”), un movimento culturale iconoclasta sviluppatosi spontaneamente a Madrid tra il 1975 e la fine degli anni ’80 (con strascichi fino agli anni ’90). Con la fine del franchismo, caratterizzato tra l’altro dall’istituzionalizzazione di un cattolicesimo bigotto …
musicassetta
(s.f. – abbreviato “MC”) supporto fonografico a nastro magnetico, noto anche come audiocassetta o cassetta, conforme allo standard “Compact Cassette” lanciato dalla Philips nel 1963. Molto popolare tra gli anni ’70 e ’90 del XX secolo, era costituito da due bobine racchiuse dentro un guscio protettivo in plastica; potevano essere acquistate preregistrate o “vergini”, ossia registrabili dall’utente. Oltre alla musica poteva contenere registrazioni personali o dati …
mùtua
il sistema sanitario nazionale italiano (dall’abbreviazione di cassa mutua). Le “casse mutue” erano gli enti che provvedevano all’assicurazione sanitaria pubblica per ciascuna categoria di lavoratori e che, nell’insieme, costituivano il servizio assistenziale e sanitario italiano (ad esempio l’INAM, “Istituto nazionale per l’assicurazione contro le malattie”). L’aggettivo mutuo (dal latino mutuus, “dato in cambio”) si riferisce alla “mutualità” tra i lavoratori di una categoria che, versando una …
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