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calciobalilla

In dizionario di Silvio DellʼAcqua

o calcio–balilla (s.m.), gioco che simula il calcio; anche lo speciale tavolo ove si svolge il gioco stesso, costituito da un cassone rettangolare che riproduce un campo da calcio in miniatura, dotato di barre trasversali alle quali sono fissate piccole sagome rigide di legno o plastica dette “omini” o “ometti”. Nel calciobalilla, da due a quattro giocatori divisi in due squadre manovrano le barre tramite manopole in modo da colpire una pallina del diametro di 32–34 mm con lo scopo di mandarla nella porta avversaria. Ogni squadra dispone di 3 attaccanti, 5 centrocampisti, 2 difensori e un portiere. Il gioco risale agli anni ’20 del Novecento, quando furono registrati in tutta Europa svariati brevetti per giochi di questo tipo[1][2] rendendo difficile riuscire a stabilire con precisione l’inventore originale. Il primi esemplari costruiti in Italia risalgono al 1936 ad opera di un artigiano di Poggibonsi, in provincia di Siena, mentre dagli anni ’50 divennero celebri quelli della ditta Garlando. Il calciobalilla divenne comune nei bar, osterie, oratori e nei luoghi di ritrovo in genere; le regole del gioco possono variare leggermente in base alle usanze locali.

In una traversa di via Malaspina gestiva una sala biliardi non piccola, anzi enorme, praticamente un garage, ma con due soli calciobalilla.

Roberto Alajmo, Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo (Mondadori, 2004)

 Me lo ricordo al bar del paese, dove nei mesi estivi passava intere giornate a giocare a calciobalilla con i suoi amici, ripetenti anche loro o comunque di un paio d’anni più grandi di me.

Giuseppe Culicchia, Ameni inganni (Mondadori, 2011)

Il nome italiano calciobalilla si deve alle piccole figure degli “omini” che ricordavano i “balilla”, i ragazzi tra gli otto e i quattordici anni che durante l’epoca fascista venivano inquadrati in formazioni paramilitari.

Il calcetto o (nei bar di destra) calcio balilla

Il calcetto è uno degli sport italiani più diffusi. Si tratta di un gioco nel quale, con alcuni omarini di legno, bisogna spingere una pallina nel calzino avversario. Dico calzino perché quasi sempre il buco della porta avversaria è chiuso appunto da un calzino, piccolo accorgimento mediante il quale si può giocare con la stessa pallina tutto il pomeriggio.

Stefano Benni, Bar Sport (1976)

Il tavolo nella versione per due giocatori è detto “giusbalino” o “jusbalino”: ha solo quattro stecche, con due portieri e due coppie di difensori.

Sinonimi

Il gioco è popolarmente detto anche biliardino,[3] calcetto[4] o calcino. Nella Svizzera italofona è detto footbalino[5]fotbalino[6] (dall’inglese football), o anche trottolino.[6]

In altre lingue

  • Catalano: futbolì;
  • Francese: baby–foot;
  • Inglese: table football;[1]
  • Spagnolo: fútbol de mesa; futbolín.[2]
  • Tedesco: Tischfußball.

  1. [1]Esiste un brevetto britannico del 1923, “Apparatus for playing a game of table football“.
  2. [2]Nel 1937 è stato depositato in Spagna un brevetto di Alejandro Finisterre per il futbolin.
  3. [3]Termine che indica più propriamente un biliardo di piccole dimensioni, v. →biliardino.
  4. [4]Termine con cui ci si riferisce però anche al “calcio a 5”.
  5. [5] Federazione Ticinese Dart Footbalino.
  6. [6]Savoia, Vitale: Lo Svizzionario — Splendori, miserie e segreti della lingua italiana in Svizzera, 3ª Edizione 2008. Pag. 15.

Foto: Mpho Mojapelo/Unsplash.