In quarant’anni di guerra fredda furono prodotte un numero incredibile di bombe nucleari di vario tipo, tanto che ad oggi ne restano ancora a sufficienza per distruggere l’intero pianeta 25 volte. Con numeri così grandi, che qualcuna venisse smarrita, lanciata per errore o coinvolta in qualche tipo di incidente era solo questione di statistica. Sicuri di voler scoprire quante volte è stata sfiorata la catastrofe?
La Grande Guerra: la tregua di Natale del 1914
Vigilia di Natale del 1914. Lungo le trincee spuntarono delle luci che destarono allarme ma si rivelarono essere solo degli innocui alberi di natale; le note di “Stille Nacht” risuonarono cantate dai soldati tedeschi seguite da quelle di “Silent Night” dei soldati inglesi. Scoppiava così la tregua di Natale del 1914 che vide migliaia di uomini fraternizzare sul fronte e preoccupò non poco i vertici militari.
La Grande Guerra: «à la guerre» con nuove armi
Nell’estate del 1914 i tedeschi erano convinti che sarebbe bastato poco tempo per arrivare vittoriosi a Parigi ma le loro speranze furono presto vanificate. L’immobilità della guerra di trincea indusse le potenze in conflitto a ricorrere a ingegno, astuzia e ad una buona dose di cinismo pur di venir fuori dal pantano della prima guerra mondiale: il risultato il più delle volte, oltre a cambiare il modo di fare la guerra, fu un nuovo orrore. In tutto questo però vi fu anche chi superò le barriere nazionali e di parte fino a diventare leggenda collettiva.
La colonia perduta di Roanoke
È una delle storie popolari americane: che ne è stato di Virginia Dare e dei coloni dell’isola di Roanoke, scomparsi nel nulla lasciando come indizio la parola «CROATOAN»? Laputa non può fornirvi le risposte ma può raccontarvi le tappe di un mistero irrisolto da quattrocento anni.
La Grande Guerra: lo sbarco di Gallipoli
Aprile 1915. La Russia è isolata dagli alleati ma Winston Churchill pensa di conquistare lo Stretto dei Dardanelli e aprire una via di rifornimento. C’è un problema però: i russi non vogliono e anche gli inglesi hanno le idee confuse su come fare. Nasceva così sotto una cattiva stella lo Sbarco di Gallipoli.
Bandiere di protezione
Ci sono bandiere che identificano una nazione, una istituzione, una forza militare, un’organizzazione; ci sono bandiere invece la cui funzione principale è quella di proteggere chi le porta durante un conflitto armato: mediatori, personale sanitario, ospedali, ambulanze, zone di sicurezza, difesa civile e beni culturali. Un viaggio nella storia e nella simbologia delle bandiere di protezione.
La Grande Guerra: la battaglia di Tannenberg
Agosto 1914. I tedeschi sono a pochi chilometri da Parigi e i francesi supplicano i russi di intervenire sul fronte orientale. I russi da fedeli alleati si mettono in marcia… verso una sconfitta che ha dell’assurdo perché figlia di uno schiaffo di dieci anni prima.
Bandiera di parlè
Il simbolo di tregua, di trattativa, o anche di resa nei conflitti di terra è sempre stata la bandiera bianca. Ma il mare aveva regole sue, e nella tradizione navale si chiedeva la trattativa, il “parlez”, issando invece una bandiera nera. Il motivo di questa antitesi è forse da ricercare nella storia della pirateria e delle sue simbologie…