L’abbiamo chiamato Gulliver (si pronuncerebbe /’gAliva*/), come il viaggiatore protagonista del romanzo di J. Swift, quello che scoprì l’isola volante da cui viene anche il nome di Laputa: è il nostro motore di ricerca “nerd”, pensato per scovare le informazioni più curiose e difficili da trovare, il cosiddetto “ago nel pagliaio” di internet. Gulliver è un motore di ricerca “al contrario”. Se i principali motori privilegiano, nei risultati della ricerca, i siti più importanti e frequentati ma spesso puramente commerciali e poveri di contenuti, Gulliver evita accuratamente questi ultimi, esclude i siti di fake–news, se ne frega delle tecniche SEO per concentrarsi invece sui siti di contenuti (che contengono cioè testi, articoli e informazioni) indipendentemente dal loro grado di notorietà, spingendosi sino ai margini del web, oltre il “capo Bojador” della rete a cercare quelli persi lontano dalla corrente principale. Ma senza rischi: solo rotte già battute ed approdi sicuri.
Infatti Gulliver è basato su Google ma funziona in gran parte grazie al contributo “umano”: sono i nostri esploratori, e non gli algoritmi, a segnalarci i siti interessanti e meritevoli di essere indicizzati. Se anche voi siete a conoscenza di un sito di contenuti compatibile con la mission di Gulliver, segnalatecelo e lo inseriremo nel motore di ricerca. Tante più segnalazioni riceveremo, tanto meglio funzionerà Gulliver.
Serve? Forse solo per gioco, magari adesso che molti saranno in ferie. Come vedere i tesori rimasti sulla spiaggia quando la marea di informazioni si ritrae. Funziona? Provatelo: cercate qualsiasi cosa a caso e scoprite quali curiosità si celano sui fondali della rete. Dopo le ferie però tornateci, perché funzionerà sempre meglio.