La Grande Guerra: la tregua di Natale del 1914

In Cultura popolare, Militaria, Speciale Natale, Storia di Alessio Lisi

1914–2014: 100º anniversario della Grande Guerra

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1 – La “Tregua di Natale”, da Illustrated London News del 9 gennaio 1915.

Non avrei perso l’esperienza di ieri neanche per la cena di Natale più bella in Inghilterra. Da una lettera di un soldato inglese datata 26 dicembre 1914

Il 24 dicembre 1914 l’Europa era un continente in guerra e centinaia di migliaia di soldati si trovarono a che fare con la sporcizia e le mille difficoltà delle trincee anziché essere a casa con le proprie famiglie. In quel primo Natale di guerra molti soldati sentirono forte il richiamo della tradizione e sia sul fronte occidentale sia su quello orientale scoppiarono spontanee delle tregue tra gli eserciti. Vicino a Ypres i soldati inglesi all’improvviso si allertarono vedendo delle luci apparire sulle trincee tedesche: erano alberi di Natale e lo stesso gesto fu ripetuto in altri settori. Il soldato bavarese Carl Mühlegg si fece 15 chilometri a piedi fino a Comines per comprare un albero di Natale e tornò alla sua trincea in prima linea; iniziò a giocare a fare Babbo Natale e invitò il comandante della compagnia ad accendere le candeline sull’albero ed a fare gli auguri ai commilitoni, al popolo tedesco e al mondo intero. Proprio nel settore di Mühlegg allo scoccare della mezzanotte soldati tedeschi e francesi abbandonarono le trincee per incontrarsi nella “terra di nessuno” scambiandosi gli auguri, souvenir e doni di fortuna. Lo stesso episodio si ripeté in diversi tratti delle 500 miglia del Fronte Occidentale; in altri settori la tregua arrivò dopo una sfida di canti con i tedeschi che iniziarono intonando Stille Nacht a cui gli inglesi risposero con l’equivalente Silent Night; da altre parti invece la gara di cori passò al patriottismo con tedeschi e francesi che si alternavano a colpi di «Deutschland über alles» e Marsigliese. A Saint-Yvon, in Belgio, inglesi e tedeschi si sfidarono in una partita di calcio che i tedeschi vinsero per 3 a 2. In Galizia sul Fronte Orientale le truppe austriache ricevettero l’ordine di non sparare se non provocate e i russi fecero altrettanto; nel settore di Przemysl alcuni uomini che assediavano la città posero tre alberi di natale nella terra di nessuno con su un biglietto di auguri rivolto agli “eroi di Przemysl” e lungo il fronte orientale soldati austriaci e russi si incontrarono nella terra di nessuno per scambiarsi tabacco e carne. La stessa cosa si ripeté giorni dopo quando i soldati dello Zar festeggiarono il Natale ortodosso russo che per via del calendario Giuliano non combacia con il Natale cattolico e protestante. La tregua di Natale permise inoltre di recuperare i corpi dei commilitoni abbandonati nella terra di nessuno per dar loro degna sepoltura.

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2 – Soldati tedeschi e britannici (questi ultimi della Northumberland Hussars, 7th Division, Bridoux-Rouge Banc Sector) si incontrano nella “terra di nessuno” durante la tregua di Natale del 1914.

La fraternizzazione che scoppiò spontanea al fronte spaventò non poco gli alti vertici dello stato maggiore, di tutti gli eserciti, e fu ordinato di riprendere i bombardamenti quanto prima; quando il 31 dicembre i tedeschi ripresero gli attacchi vicino a Ypres i soldati francesi si risentirono non poco e il giorno dopo un ufficiale bavarese andò a scusarsi affermando che l’ordine era arrivato dall’alto. In altri settori invece la guerra proseguì come sempre anche la vigilia di Natale e anziché i canti natalizi i tedeschi intonarono «français kaputt» e «lunga vita al Kaiser», mentre gli inni nazionali che altrove erano stati intonati goliardicamente qui venivano cantati per accompagnare i bombardamenti; in alcuni casi dei soldati morirono mentre abbandonavano la trincea per tentare di stabilire la tregua. Anche la famigerata Legione Straniera francese rispettò la tregua di Natale ma non ovunque: in Alsazia il colonnello Giuseppe Garibaldi, nipote dell’eroe dei due mondi, lanciò un attacco contro le linee tedesche il 25 dicembre che costò la vita a suo cugino Bruno Garibaldi. Non tutti i soldati condividevano la tregua in quanto in loro era ancora forte il risentimento per i compagni uccisi nei giorni precedenti. Un caporale austriaco di nome Adolf Hitler, che militava nell’esercito tedesco, era invece indignato dalla  tregua natalizia perchè la considerava contraria allo spirito bellico. Stando a Martin Gilbert e Stanley Weintraub sul fronte occidentale furono quasi sempre i tedeschi a dar il via alla  tregua intonando un canto o attraverso un messaggio. Nella lettera alla madre il sottotenente Dougan Chater dalla trincea di Armentières scrisse così ciò che aveva visto:

  Credo di aver visto oggi una delle scene in assoluto più incredibili. Questa mattina verso le 10 sbirciavo fuori dal parapetto quando scorsi prima un tedesco, che agitava la mano in segno di saluto, e poi altri due sbucare dalla trincea e avanzare verso di noi. Stavamo per aprire il fuoco quando ci accorgemmo che non avevano il fucile, così uno dei nostri andò loro incontro. In quattro e quattr’otto il terreno fra le due trincee pullulava di uomini e ufficiali di ambo le parti, che si stringevano la mano e si auguravano buon Natale.

Lo spettacolo di migliaia di uomini che abbandonavano le armi per fraternizzare in una pausa della più grande e spaventosa guerra che l’umanità avesse mai visto fu qualcosa di davvero eccezionale. Negli anni successivi di guerra ci furono altre tregue di Natale lungo il fronte senza però raggiungere più la diffusione che ebbe nel 1914. La tregua di Natale del 1914 ha ispirato un film nel 2005 Joyeux Noel – Una Verita’ Dimenticata Dalla Storia e nel 2014 un cortometraggio pubblicitario della catena di supermercati Sainsbury’s, realizzato per il centenario della Grande Guerra:

In ambito musicale alla tregua di Natale sono ispirati i video della canzone Pipes Of Peace di Paul McCartney e Sono Più Sereno delle Vibrazioni. Tra le canzoni, si possono citare anche Christmas in the Trenches di John McCutcheon (dall’album Winter Solstice del 1984), Christmas 1914 dell’inglese Mike Harding (1989) e Belleau Wood dello statunitense Garth Brooks (1997).

Quel 25 dicembre del 1914 in molte parti del fronte di guerra gli uomini preferirono comportarsi da esseri umani anziché continuare ad essere carne da macello per mitragliatrici e cannoni. Oltre agli auguri per la festività natalizia l’augurio che quegli uomini si scambiarono fu anche di arrivare presto ad un accordo di pace, ma purtroppo per vedere la fine della guerra si dovette attendere ancora quattro anni.

Bibliografia e fonti

Immagini

  1. A. C. Michael, da Illustrated London New del 9 gennaio 1915. L’immagine era titolata «British and German Soldiers Arm-in-Arm Exchanging Headgear: A Christmas Truce between Opposing Trenches» (cfr.)
  2. Robson Harold B, 25-121914 [PD] Imperial War Museum
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Alessio Lisi

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Tarantino di nascita e pavese di adozione. Il resto è coperto dal segreto di stato dell'isola di Laputa.